Viaggio a New York: una delle esperienze da fare almeno una volta nella vita. E magari anche più di una volta!
Thomas Wolfescrisse: “Non importa quanto tempo si trascorra a New York, che siano 5 minuti o 5 anni le si appartiene da subito”. È proprio così.Camminando per le strade di Manhattan sembra di ritrovarsi a casa, di conoscerla da sempre, di attraversare luoghi già sentiti e visti mille volte in tv. Eppure, allo stesso tempo, niente ci lascia indifferente, ogni angolo, ogni attrazione riesce a sorprenderci. Forse perché ogni luogo va oltre le aspettative.
Le attrazioni da vedere sono moltissime e a volte ci si trova in difficoltà nel selezionare le mete imperdibili da quelle a cui si è disposti, pur a malincuore, a rinunciare. Ci facciamo aiutare in questo da una buona guida, nello specifico quella di New York del National Geographic.
Un itinerario di sette giorni, ricco e intenso come quello che segue, consente di vedere le attrazioni più importanti, i must di un viaggio a New York. Pur lasciandoci una voglia matta di tornare per colmare le lacune e visitare tutto quello che inevitabilmente si è lasciato indietro.
Viaggio a New York, 1° giorno: dalla Statua della Libertà al Ponte di Brooklyn
L’itinerario inizia dal simbolo di New York: la Statua della Libertà. Iniziare da qui permette di ripercorrere idealmente il viaggio dei primi immigrati che, arrivando in America, venivano accolti dall’imponente icona della città. E a questo proposito, molto interessante è l’Ellis Island National Monument, il centro di accoglienza degli immigrati situato nella vicina omonima isola, raggiungibile con lo stesso traghetto che conduce alla Statua della Libertà. Il museo è ricco di informazioni sulle procedure dell’epoca, ma anche di curiosità e testimonianze toccanti e commoventi.
Tornando alla Statua della Libertà, molti si accontentano di vederla dall’esterno, ma la visita all’interno è davvero impressionante. Prenotando con largo anticipo, è possibile salire la scala a chiocciola fino alla corona e godersi, più che il panorama, l’architettura e la tecnica di costruzione. 88 tonnellate di lamine di rame aderiscono a una struttura di ferro, in modo da risultare al tempo stesso flessibile e resistente ai venti.
Volendo, per avere un’altra visione della Statua della Libertà, è possibile prendere lo Staten Island Ferry e ammirare gratuitamente il New York Harbor.
Da Battery Park si costeggia l’East River attraverso una passeggiata su South Street che passa i diversi moli, fino a raggiungere il celebre Ponte di Brooklyn, un’altra icona imperdibile. Vale la pena di percorrerlo a piedi lungo la passerella dedicata, magari all’ora del tramonto per godersi la vista sullo skyline illuminato e sui vicini ponti di Manhattan e Williamsburg. Una volta a Brooklyn, il quartiere Dumbo offre molti locali perfetti per la cena, nonché un panorama indimenticabile su Manhattan. Forse la vista più bella di tutto il viaggio, che ti catapulta come per magia dentro un film e ti rimane impressa come un ricordo indelebile.
2° giorno: viaggio nel cuore finanziario di New York
Il famoso Toro in bronzo di Wall Street dà il via al quartiere finanziario di New York. La Borsa sfidata dalla Fearless Girl posta proprio davanti. L’edificio neoclassico della Federal Hall con la statua di George Washington, a segnare il punto in cui il primo presidente americano prestò giuramento. E ancora la Federal Reserve e il City Hall, sulla cui scalinata il sindaco riceve le personalità della città. Tutto è imponente e parla di potere.
Per questo sorprende ancora di più scorgere, proprio qui, nel mezzo del quartiere finanziario, tra palazzi e grattacieli, la neogotica Trinity Church. Quella che vediamo oggi in realtà è la terza chiesa eretta sul sito, le prime due furono rase al suolo. Nonostante questo, rimane un’istituzione importante all’interno della comunità del distretto.
A questo punto l’itinerario volge verso Ground Zero dove, nello spazio che fino al 2001 ospitava le famose Torri Gemelle, si trova l’emozionante 9/11 Memorial and Museum. Due enormi vasche sono posizionate esattamente dove sorgevano le Torri, lungo le pareti l’acqua scorre senza sosta verso il basso a formare una cascata di 9 metri. Tutt’intorno i nomi delle vittime sono incisi nel bronzo, sui bordi delle vasche.
Ciò che rimane delle fondamenta delle Torri ospita parte del Museo dell’11 settembre. Un’esperienza toccante che permette di rivivere la tragedia causata dall’attacco terroristico attraverso un percorso guidato, testimonianze e numerosi reperti autentici rinvenuti sul luogo.
102 piani in 47 secondi, nella torre più alta del Paese
Appena fuori dal Museo dell’11 settembre, il One Word Trade Center si staglia meraviglioso e altissimo verso il cielo: con i suoi 541 metri è l’edificio più alto del Paese. La torre, nota anche come Freedom Tower, è realizzata in cemento e acciaio ed è ricoperta da 12.000 pannelli di vetro disposti in 8 grandi triangoli isosceli. L’osservatorio, posizionato al 102° piano, si raggiunge nel tempo record di 47 secondi e offre una vista spettacolare che ne fa una delle attrazioni da non perdere.
Da lassù tutto sembra piccolo e lontanissimo, i grattacieli non così alti e gli spazi dilatati. Si ha la sensazione di dominare tutta la città, anche se ovviamente così non è, si respira una sorta di rischiosa euforia… noi umani, gli artefici di tutto questo fantastico mondo.
Nel cuore del Word Trade Center ci aspetta un’altra meraviglia: l’Oculus Center, la nuova stazione futurista di Lower Manhattan, opera del celebre architetto spagnolo Calatrava. Da osservare dall’esterno, dove gli enormi archi bianchi rappresentano le ali di una colomba che spicca il volo, a simboleggiare la rinascita di New York. Ma anche all’interno, dove l’ambiente suggestivo e immacolato affascina per il silenzio e la sensazione di calma che trasmette.
Il pomeriggio continua con una passeggiata alla scoperta di alcuni dei quartieri più noti di Lower Manhattan. Dall’antica China Town a quel che rimane di Little Italy, sempre più fagocitato dal quartiere cinese. Lungo il tragitto si possono visitare la Church of The Transfiguration, l’Eastern States Buddhist Temple, la Church of the Most Precious Blood e la St Patrick’s Old Cathedral, una tra le chiese più vecchie della città.
L’itinerario continua verso SoHo, nota per i suoi eleganti edifici in ghisa, e Tribeca, dove gli appassionati possono recarsi al Tribeca Film Center di Robert De Niro.
3° giorno di viaggio a New York: l’Empire State Building
La giornata inizia con la salita a un altro celebre osservatorio, l’Empire State Building. Inaugurato nel 1931, per oltre 40 anni è stato l’edificio più alto del mondo con i suoi 380 metri di altezza. Il panorama dall’86° piano è spettacolare. Sarà per il fascino esercitato da King Kong, ma l’Empire vince, a nostro avviso, l’eterno confronto con l’altro celebre osservatorio, il Top of the Rock.
Una volta giù ci si gode Herald Square, la piazza dove la Broadway e la Sixth Ave. incrociano la 34th. Visitiamo la New York Public Library ospitata nello Stephen A. Schwarzman Building, che rappresenta il più grande sistema bibliotecario pubblico degli States. Ci si rilassa infine nel vicino Bryant Park.
A questo punto risaliamo la Fifth Avenue fino al complesso del Rockefeller Center. C’è da perdersi tra i numerosi edifici che lo compongono, tra cui il Radio City Music Hall, le costruzioni art decò, i percorsi pedonali, i giardini e la piazza ribassata con le sculture. E poi naturalmente il Top of the Rock.
Pomeriggio a Central Park
Continuiamo sulla Fifth Avenue, dove poco oltre la sfarzosa Trump Tower ci aspetta la meta del pomeriggio: Central Park. Bellissimo da percorrere a piedi per raggiungere tutti gli angoli più nascosti e suggestivi. Oppure in bicicletta, soprattutto se si ha poco tempo, affidandosi in questo caso ai numerosi centri noleggio, come Fancy Apple bike rental. Qualsiasi sia la modalità scelta, questo enorme parco di 341 ettari non potrà che affascinare i suoi visitatori!
L’origine del primo grande parco pubblico americano è artificiale, frutto di una progettazione a tavolino che richiese, tra le altre cose, la rimozione di oltre 2 milioni di metri cubi di terreno e la piantumazione di 4-5 milioni di alberi. Nonostante questo, rimane un polmone verde vissuto in primis dai suoi cittadini.
Tra le numerose attrazioni: The Mall, il viale principale contornato da statue, il Central Park Zoo, la Statua di Balto, il Belvedere Castle. E ancora lo Swedish Cottage Marionette, teatro di marionette e lo Strawberry Fields Memorial dedicato a John Lennon. Imperdibile è il celebre Bow Bridge, uno dei sette ponti di ghisa originali che compare spesso nelle pellicole cinematografiche più romantiche, e la Bethesda Terrace e Fountain. Una grande piazza su due livelli, caratterizzata da una maestosa fontana in bronzo. Due rampe di scale permettono di raggiungere la parte sopraelevata, un balcone sul laghetto sottostante e le numerose barche a remi. Sotto invece si trova The Arcade, una location completamente decorata, ideale per festeggiare eventi speciali.
Gli appassionati di musica classica possono concludere la giornata con una serata alla Carnegie Hall, vicinissima a Central Park. È la sede concertistica più famosa di New York, tra le più prestigiose al mondo. La main hall, l’Auditorium Isaac Stern, da sempre è noto per la qualità eccellente della sua acustica.
4° giorno a New York: viaggio nel “crocevia del mondo”
Dal quarto giorno di permanenza, dopo aver perlustrato le strade di Manhattan, ci si può dedicare ai musei. La scelta è davvero ampia, se è vero che a New York ce ne sarebbero oltre un centinaio. Il primo viaggio a New York non può che prevedere i principali e tra questi c’è sicuramente l’American Museum of Natural History. Tra i più vasti e importanti al mondo, contiene al suo interno qualcosa come 40 milioni di esemplari. Enormi scheletri di dinosauri, riproduzioni di mammut e di una balenottera azzurra, lo rendono entusiasmante anche per i più piccoli.
Inaugurata di recente la nuova ala dalla spettacolare struttura scultorea che richiama una grande caverna. Tra le attrazioni del Richard Gilder Center for Science, Education and Innovation anche uno spazio dedicato agli insetti e la mostra delle farfalle.
Il viaggio continua: è arrivato il momento di percorrere la celebre 42nd Street, da est a ovest. Dalla Grand Central Terminal che merita sicuramente una visita, passando per il Chrysler Building in stile art decò, fino a raggiungere la United Nation Plaza, il famoso Palazzo di vetro delle Nazioni Unite.
Risaliamo a questo punto la 42nd Street verso ovest. Sono numerose le attrazioni, da scegliere in base naturalmente alle proprie preferenze. Dal New Victory Theatre all’immancabile Madame Tussauds, per una sosta piacevole e divertente, fino all’Intrepid Sea-Air-Space Museum.Si tratta di un originale e interessante museo sulla storia dell’aviazione navale ospitato su di una portaerei in disarmo usata nella Seconda Guerra Mondiale.
La serata si conclude nel luccichio di Times Square, il “crocevia del mondo”, che per quanto si sia visto e rivisto alla tv, non finisce mai di sorprendere. Migliaia di persone riempiono la piazza, illuminata a qualsiasi ora del giorno e della notte dalle gigantesche insegne luminose che la circondano.
5° giorno: viaggio nell’arte di New York
La mattinata inizia con un altro museo imperdibile di Manhattan: il Met, Metropolitan Museum of Art, il museo più vasto dell’emisfero occidentale. Al suo interno, oltre 2 milioni di pezzi, dalla collezione egizia con il tempio di Dendur all’ala americana, dall’arte greca e romana alle sezioni di Africa e Oceania. Fino alla pittura e scultura europea con capolavori di Botticelli, Rembrandt, Vermeer, Brueghel.
Un altro museo vale sicuramente una visita: il Guggenheim, la cui architettura a spirale in cemento armato è ancora oggi simbolo di modernità.
La regola imporrebbe non più di un museo al giorno, ma proprio sulla strada si trova la Neue Galerie. Il museo di arte tedesca e austriaca del primo Novecento è un piccolo gioiello che contiene, tra gli altri, il capolavoro di Klimt “The Woman in Gold”, protagonista dell’omonimo film.
Nel pomeriggio ci si può dedicare a una rilassante passeggiata che dalla graziosa Madison Square Park porta a Washington Square Park, passando per Union Square. Sono piazzette con parchi dove la gente ama sostare in tranquillità e dove si respira un’atmosfera vitale e rilassata allo stesso tempo.
La stanchezza non si sente e ci si perde volentieri tra le strade del Greenwich Village, con le casette a schiera in mattoni rossi e le tipiche scale antincendio esterne di colore nero che tante volte fanno da sfondo alle pellicole cinematografiche. Sicuramente uno dei quartieri più affascinanti e suggestivi di Manhattan.
Tra i binari della vecchia ferrovia
Si prosegue verso i negozi e ristoranti alla moda del Meatpacking District, fino alla partenza della famosa The High Line: si cammina a 9 metri dal suolo lungo il percorso di una ferrovia sopraelevata in disuso. Prati, aiuole curate e panchine si alternano a tratti di binari originari dando vita a un’oasi di pace e bellezza. Lungo la camminata sono numerose le soste che si possono fare, dal Whitney Museum of American Art proprio all’inizio del percorso,al Gansevoort Peninsula, la prima spiaggia pubblica di Manhattan, passando per l’innovativa Little Island, un’isola artificiale, un parco galleggiante innovativo costruito su 132 colonne di cemento. Meta finale della splendida passeggiata è The Vessel, struttura a forma ovale formata da 154 scale intrecciate tra loro.
Cena al vicino Chelsea Market e salita notturna al meraviglioso Edge dal design esclusivo. Un altro osservatorio, ma unico nel suo genere grazie alla terrazza panoramica esterna più alta dell’emisfero occidentale. Sospesa a oltre 335 metri di altezza, si estende nell’aria per oltre 24 metri. Le vetrate sono prive di telaio e inclinate verso l’esterno, mentre il pavimento, per una parte totalmente in vetro, permette di spingere lo sguardo 100 piani più in basso. Infine una scalinata permette di alzarsi ulteriormente e vedere così il panorama oltre i pannelli di vetro, senza alcuna barriera tra sé e il cielo.
Viaggio a New York, 6° giorno: Harlem e Bronx
Concludiamo la serie di musei da non perdere con un altro grande must: il MoMa Museum of Modern Art. Arte moderna intesa nella sua accezione più ampia, che va dalla sezione dedicata a film e media a quella di stampe e libri illustrati, passando per architettura e design, disegni e fotografia. Rilevante l’area dedicata a pittura e scultura con capolavori assoluti di Van Gogh e Picasso.
Il tempo stringe: è arrivato il momento di dedicarsi ai quartieri periferici, tappa obbligata di un viaggio a New York. Ci spingiamo a nord di Manhattan per esplorare Harlem e poi da qui il Bronx. Lontani dall’immagine pericolosa che li caratterizzava fino a pochi anni fa, oggi rappresentano una meta culturale e vivace.
Ad Harlem si può iniziare dall’imponente General Grant National Memorial e godersi una passeggiata attraverso il River Side Park,fino all’altezza della Columbia University. Istituita nel 1754, al suo centro conserva la Low Library ispirata al Pantheon romano e la St. Paul’s Chapel. Assolutamente da vedere la Cathedral Church of St. John The Divine, in costruzione da oltre cento anni, è la cattedrale gotica più grande del mondo.
Ci si sposta a questo punto verso il Bronx per alcune attrazioni davvero imperdibili. Il Botanical Garden, ad esempio, con i suoi oltre cento ettari di giardini e boschi e il Bronx Zoo, soprattutto se viaggiate con bambini. Ospita circa 4.500 animali selvatici nel loro ambiente naturale. A seconda delle passioni si potrà visitare anche il nuovo Yankee Stadium e fare una passeggiata nella Little Italy più autentica.
7° e ultimo giorno del viaggio a New York: un tuffo a Coney Island
Non si può lasciare New York senza aver visto Coney Island. L’isola famosa per i parchi divertimento dell’inizio del XX secolo, mantiene fascino e vivacità, grazie al luna park ancora presente e alle sue attrazioni storiche, come la ruota panoramica Wonder Wheel. Tappa d’obbligo da Nathan’s Famous per un hot-dog: il chiosco originale li vende dal 1916. Una passerella di legno regala una rilassante passeggiata sul lungomare.
Tra i quartieri più di tendenza degli ultimi anni: Brooklyn. La visita si concentra nel Prospect Slope Historic District con il Prospect Park da attraversare con calma fino alla Grand Army Plaza. In zona si trova anche il Brooklyn Museum, il secondo museo di New York per grandezza, e il Botanic Garden.
A questo punto la metro ci riporta a Manhattan, al punto di partenza della Roosvelt Island Tramway per concludere la visita dei quartieri di New York. La funivia porta a Roosvelt Island, l’isola situata sull’East River tra Manhattan e il Queens. L’isola è poco affollata e offre un momento di tranquillità, ma è soprattutto il panorama che si gode dalla funivia a renderla un’attrazione.
Il vivace e multietnico Queens è l’ultima tappa del nostro viaggio a New York. È il distretto più grande e le cose da vedere sono molte. Si può visitare la sede distaccata del MoMa, perdersi tra i musei e i parchi del quartiere Astoria. Vale la pena spingersi fino al Flushing Meadows-Corona Park per le molte attrazioni, tra cui l’Unisphere, il più grande mappamondo esistente, lascito dell’Esposizione Universale del 1964-65.
È quasi il tramonto, la giornata si conclude a Long Island City e più precisamente seduti su di una panchina a Gantry Plaza State Park, mentre le luci della sera illuminano uno stupendo skyline su Manhattan. Un’ultima cartolina di questo magico viaggio a New York.