“Cirri / sottovento / disegnano figure / che si lasciano filtrare dalla luce. / L’albero / del peccato resta solo / sul labbro del cortile retato / e silenzioso anche il viale / saturno testimone di passi frettosi / e di sassi scalciati / con tutta la rabbia / in corpo. / Pezzi / traditi di vita.”
È “Ora d’aria”, opera del poeta Giuseppe Minniti, uno dei numerosi letterati che hanno partecipato al festival Il Federiciano. Ed è questa una delle diverse poesie che si incontrano camminando tra i vicoli di uno dei borghi più belli d’Italia: Rocca Imperiale. Noto appunto per la poesia, ma anche per il suo limone IGP e il bellissimo mare. Un paese tutto da scoprire per un itinerario insolito nella costa ionica della Calabria.
Rocca Imperiale e il suo Castello
Detta anche “porta della Calabria”, dal versante del mar Jonio, Rocca Imperiale si sviluppa con le sue case a gradinata, sotto il maestoso Castello Svevo del 1225. Imponente e sontuoso, domina il paese dalla sommità di un colle. È stato voluto da Federico II di Svevia a scopo difensivo, dal momento che la sua visuale si estende fino al golfo di Taranto. La sua posizione ha un ruolo di grande importanza militare e strategica: sorge infatti a controllo dell’antica via Appia-Traiana che partendo da Reggio Calabria andava a congiungersi a Brindisi con l’Appia antica.
Attualmente è possibile visitare la Rocca, ammirare le sale e i cortili e godere dello splendido panorama sul borgo e sul Golfo di Taranto.
Al Castello è strettamente legato il paese di Rocca Imperiale. Sembra infatti che siano stati proprio gli operai che si occupavano della sua costruzione a dar vita al primo nucleo abitativo. Oggi il borgo si presenta come un presepe con le sue case basse e ravvicinate, attraversato da ripidi vicoli e strade strette che si inerpicano dalla base fin su al Castello. Visto dall’alto, presenta una struttura a piramide, un effetto particolarmente suggestivo che ha fatto di Rocca Imperiale uno dei Borghi più Belli d’Italia.
Passeggiando per le vie del borgo si incontrano il Monastero dei frati minori francescani e la Chiesa Madre Assunzione della Beata Vergine, in stile romanico, la prima costruzione sacra di Rocca Imperiale.
Il Federiciano di Rocca Imperiale, paese della poesia
Inoltrandosi nei vicoli di Rocca Imperiale capita di imbattersi nei versi di una poesia scritta sul muro di una casa, incorniciata in una elegante stele di ceramica maiolicata. Come in un’antologia a cielo aperto, ci si muove tra le vie del borgo alla ricerca di nuovi versi, di piastrelle decorate che fanno ormai parte integrate dell’arredo urbano.
All’origine c’è Il Federiciano, un festival artistico organizzato dalla Aletti Editore in collaborazione con il Comune di Rocca Imperiale, che si ripete ogni anno a fine agosto e richiama tantissimi poeti e appassionati del verso, provenienti da tutta Italia e dall’estero. Durante la rassegna diverse attività e appuntamenti arricchiscono il programma, dalla declamazione dei versi alle estemporanee di poesie, con incursioni anche su altre specialità artistiche, dal cinema al teatro, dalla musica allo spettacolo.
Il festival è collegato all’omonimo concorso di poesia che premia due autori emergenti che vedranno immortalato il proprio componimento sulla stele di ceramica maiolicata. Durante la cerimonia di premiazione un suggestivo corteo si snoda dal Castello per le vie dell’antico borgo alla scoperta delle nuove stele poetiche. Una sorpresa fino alla fine anche per i vincitori.
Tra le opere ospitate sui muri delle case, ci sono anche quelle di autori famosi. Dai grandi classici come Leopardi, Foscolo, Quasimodo e Pirandello a personaggi del mondo della cultura che negli anni hanno aderito all’iniziativa. Qualche nome? Dacia Maraini, Alda Merini, Mario Luzi, Manlio Sgalambro, Maria Luisa Spaziani, Lawrence Ferlinghetti, Eugenio Bennato, Omar Pedrini, Alejandro Jodorowsky, Mogol, Mango e Pupi Avati.
L’anima dell’arpa sulle corde del silenzio
Una bella emozione vedere la propria poesia immortalata sulla stele! È quello che è successo qualche anno fa anche al poeta Giuseppe Minniti, docente di letteratura originario di Limpidi, una piccola frazione di Acquaro, nel vibonese, dove vive ancora oggi.
La poesia premiata che fa bella mostra nella stele decorata di Rocca Imperiale è “Ora d’aria” contenuta nel libro “L’anima dell’arpa sulle corde del silenzio”, Adhoc Edizioni.
Una raccolta di 48 poesie, il cui titolo, come afferma la scrittrice Rosina Andreacchi “è già musica, armonia, seduzione, bellezza e soprattutto poesia che ha il potere di immergerci in una sfera magica e spirituale, dove l’anima ferita dal dolore cerca e trova tempo, spazio e modo per scrutarsi al suono dell’arpa attraverso le corde misteriose del silenzio”.
Ed è proprio il silenzio il filo conduttore dell’intera opera. “Ho accarezzato il silenzio / in un millesimo d’istante / e tutto si è compiuto / in un giro di ruota” si legge in “Ho accarezzato il silenzio”.
Farmaco speciale e prodigioso, “soltanto il silenzio può lenire il dolore del mondo – continua Rosina Andreacchi. Quel silenzio distante e amorfo che nelle poesie di Minniti “assume un volto importante, si materializza, si umanizza, si universalizza, quando vuole essere carezzato, coccolato, amato, aprirsi agli altri, uscire da se stesso, dal suo inossidabile involucro per acquistare una vera dimensione umana”.
Si legge nella poesia “Persi nel silenzio”: “Io / resto solo / e mai perso / ché nel silenzio non ci si perde / anzi… / ci si ritrova più nuovi di prima”.
Non solo poesia, spiagge e golosità di Rocca Imperiale
L’itinerario insolito che ci porta a Rocca Imperiale non può non prevedere una tappa nelle sue spiagge. Bagnato dallo Ionio, il borgo offre 7 km di spiaggia alternata da scogli, ciottoli e fine sabbia dorata, uno spettacolo paesaggistico e naturalistico.
Dalla spiaggia sabbiosa di San Nicola, al confine con la Basilicata, a quella del lungomare, vicina al centro abitato, con vista sul Castello Svevo. Gli amanti dei tuffi possono scegliere lo Scoglio di Pietra Cervaro, ideale anche per lo snorkeling, mentre selvaggia e suggestiva è la spiaggia della pineta.
E poi ci sono le specialità culinarie, di cui la Calabria è terra molto ricca. Frizzuli con la mollica è il primo piatto per eccellenza. Si tratta di un tipo di pasta lunga realizzata a mano, preparata con un sugo di salsiccia arricchito con polvere di peperone. Servita con mollica di pane passata in padella. In occasione della festa di San Giuseppe, si possono assaggiare anche i laganelli con ceci. Una specie di tagliolini ottenuti da un impasto di farina di grano duro.
I crispi sono frittelle ad anello di pasta lievitata, fritti in olio extra vergine d’oliva, croccanti fuori e morbidi dentro. Alcuni presentano un saporito cuore al peperone secco: sono le majatiche.
Prodotti dal gusto indimenticabile della tradizione gastronomica di Rocca Imperiale sono sicuramente anche la salsiccia e i peperoni cruschi.
Rocca Imperiale, il paese del limone
Tra tante delizie, il vero protagonista della cucina di Rocca Imperiale è però il limone IGP. Coltivato da secoli, si differenzia dagli altri limoni per il colore giallo intenso e il profumo straordinario. Molto succoso e privo di semi, ha un sapore particolarmente gradevole e produce ben tre fioriture nel corso dell’anno.
A fare la differenza sicuramente il territorio e il microclima di Rocca Imperiale. Inverni miti e temperature mai inferiori a 0°C, un clima mediterraneo con piovosità ben distribuita. Una terra ricca di minerali, protetta dalle colline a ovest, nord e sud, e dell’azione mitigatrice del marea sud-est. Tutto ciò contribuisce a ottenere un frutto di eccellente qualità, particolarmente ricco di limonene. Per questo nel 2001 i coltivatori della zona si sono riuniti in un Consorzio, avviando così l’iter per il riconoscimento dell’IGP ottenuto nel 2011.
In cucina il limone IGP di Rocca Imperiale si presta ai più svariati utilizzi, per la preparazione di primi piatti, secondi, dessert e bevande dissetanti.
E a questo proposito, ecco la ricetta dei deliziosi spaghetti al limone.
Ingredienti: 1 limone biologico IGP di Rocca Imperiale, 1 noce di burro, 1 scalogno. 1 tazza di brodo vegetale, 1 cucchiaino di maizena, olio extravergine d’oliva, sale e pepe.
Preparazione: in una casseruola spennellata di olio evo fate imbiondire lo scalogno tagliato a fettine sottili nel burro. Aggiungete il brodo vegetale e dopo qualche minuto il succo del limone, oltre alla scorza grattugiata dello stesso. Unite la maizena e fatelo restringere a fuoco lento. Cucinate gli spaghetti in abbondante acqua salata, scolateli al dente e conditeli con la salsa. Serviteli caldi, guarnendo i piatti con le striscioline di scorza di limone. Successo assicurato!