5 motivi per visitare la Penisola Calcidica e scoprirne il mare
Mare e non solo tra i motivi per visitare la Penisola Calcidica, tre dita che si allungano come artigli nel Mar Egeo. Per carpirne bellezza e segreti. I 5 motivi per trascorrere le vacanze in questa parte insolita e affascinante della Grecia sono infatti acqua, terra, aria, fuoco e quintessenza. Per spiegare bene l’ultimo bisognerebbe rivolgersi ad Aristotele, che nella Penisola Calcidica è nato e ha formulato la teoria dell’esistenza di un quinto elemento della natura. Non essendo possibile, chi visita Halkidiki (questo il corretto nome della penisola Calcidica) si deve accontentare di immaginarlo, in un gioco di scoperta del territorio. Delle sue bellezze e del mistero della quintessenza.
Elemento acqua (mare) e aria, punto forte della penisola Calcidica
Le tre “dita” della penisola Calcidica, situata nella parte nord orientale della Grecia continentale, penetrano nel Mar Egeo e sono facilmente raggiungibili dall’aeroporto di Salonicco, a poco più di un’ora di strada. Lungo i 550 km. di costa, le acque sono cangianti, cristalline e in alcuni tratti, vista la conformazione e la bassezza dei fondali, hanno colori caraibici. Non è un caso che delle 545 spiagge della Grecia ad aver ricevuto nel 2021 la Bandiera Blu, ben 96 si trovano nella penisola Calcidica, confermatasi “regina delle spiagge elleniche”. Un traguardo ottenuto anche grazie ai progetti di tutela in essere nel territorio.
Sithonia, secondo “dito” della penisola Calcidica: tranquillità e mare spettacolare
Mare, mare, mare. Quello di Sithonia, secondo dito della penisola Calcidica da visitare nel tour di questa Grecia insolita, è anche quello diamantino dell’isola di Diaporos, che fa parte dell’incontaminato arcipelago Vourvourounissa, situato proprio di fronte al villaggio di Vourvourou, sul versante est della penisola. Un paradiso di rocce, spiagge e baie raggiungibili dal mare, un territorio dove sono situate poche lussuose ville private (Tiamo Secrets, affitti stellari e meritati), tre campeggi molto spartani e nulla più.
Qui, nel golfo naturale di Kryftos, lungo settecento metri, sono state ritrovate le rovine del tempio di Agios Andreas risalente al periodo bizantino ed un cimitero cristiano del 540 d.C distrutto dagli Unni. Le altre isole che compongono questo meraviglioso insieme di terre emerse sono Kalogria, Ambelisti, Kalamonisia, Prassonisi, Peristero ed Agios Isodoros.
Da Vourvourou a Trani Ammouda, da Nikiti a Neos Marmaras
Vourvorou si trova difronte a un’estesa laguna di acque basse e turchesi, che si estendono a sud fino a Sarti (centro turistico molto carino pieno di taverne e locali) e a nord fino a Trani Ammouda, ideale per chi ama la natura più selvaggia. Un piccolo promontorio che si immerge nelle acque turchesi e lunghissima spiaggia libera. Prima di lasciare Vourvorou, suggeriamo una tappa gastronomica nel ristorante Bubo dell’hotel Ekies All Senses Resort. Qui vi aspetta il pluripremiato chef Dimitris Pamporis con le sue specialità greche, tra cui il dolce banoffee fatto con cioccolato, crema, banana e caramello.
Scavallando il “dito” e percorrendo solo 10 km di strada ben asfaltata si arriva a Nikiti, centro turistico dall’architettura quasi balcanica. Niente case bianche con finestre blu, ma bandiere bianconere del PAOK (associazione sportiva fondata dai profughi greci di Costantinopoli) e influenze architettoniche macedoni. Case di mattoni, pergole, ampi balconi, fiori.
Da Nikiti a Neos Marmaras la strada è breve, 20 km e si arriva in un centro turistico molto carino, con un piccolo porticciolo, tanti negozi per lo shopping, taverne e bar. Tra questi segnaliamo Molos, stile Cicladi con discesa e affaccio sul mare, per un aperitivo super romantico e trendy. Chi è in cerca di abiti chic e colorati, bjoux e scarpe particolari, può fare tappa a Romeo Juliet e non rimarrà deluso.
Ammouliani prima isola green della Penisola Caldidica
Ammouliani è una piccolissima isola situata di fronte al Monte Athos, il terzo “dito” della Penisola Calcidica. Quello spirituale, la possibile quintessenza a cui pare si riferisse Aristotele nei suoi scritti. Il primato di Ammouliani è quello di aver ottenuto per prima il riconoscimento di isola greca green, entrando nel sistema europeo “GR-Eco Island”. Il tutto grazie alla lungimiranza di Nikitas Margitakis, presidente di un’importante associazione che ha iniziato il percorso di sviluppo sostenibile. Quello che porterà alla totale decarbonizzazione e autosufficienza energetica dell’isola, dove vivono 600 abitanti tra pescatori e agricoltori e che tuttora è di proprietà dei monaci del Monte Athos. Qui la vacanza è davvero autentica: poche stradine che collegano spiagge incontaminate, parzialmente attrezzate, un microcentro abitato, un porticciolo, poche taverne e, di sera, silenzio assoluto. Tra parentesi, questa è l’unica isola abitata della Macedonia centrale
Cosa fare ad Ammouliani
Ad Ammouliani si può soggiornare nell’ Hotel Sunrise, piccolo e gradevole 3 stelle dal quale, attraverso una scala, si accede ad una piccola spiaggia con mare limpidissimo. A due passi, anche rispetto al porticciolo, si trova un ottimo ristorante, la taverna Tzanis, con tavoli pieds dans l’eau. Altre spiagge dell’isola da non perdere, Alykes con il ristorante Metochi, dove assaggiare ottime aragoste e insalate. Poi Agios Georgios e la vicina taverna Megali Ammos. Per tutti i ristoranti e taverne, un unico filo conduttore: pesce cucinato in tutti i modi. Dal polpo ai calamari, dalle cozze ai gamberoni, dal tonno alle orate, dalle sardine allo sgombro affumicato. Passando ovviamente per le gustose mezedes, tipici antipasti greci serviti in piccoli piatti al centro del tavolo.
Elemento terra: cibo e vino della Penisola Calcidica
Marianna’s Vineyard, a Nea Gonia, sulla strada che da Salonicco porta alle tre “dita” calcidiche, è un’azienda molto famosa e un singolare esempio di quante cose si possano fare con 15 ettari di vigneti…ad eccezione del vino! Tanti e gustosi prodotti, esattamente 20, realizzati anche con la foglia di vite. Dolmades (classici involtini ripieni riso ed erbe aromatiche), petimezi (mosto cotto), distillati, aceto, marmellate, uva sultanina, erbe (la punta della vite tagliata a fine maggio e messa in aceto e sale), torte di 14 gusti diversi e persino cosmetici.
Qui non si butta via nulla. I prodotti di Marianna, rigorosamente di tradizione greca e biologici dal 1997, hanno ricevuto numerosi Great Taste Awards, posizionati in bellavista per chi visita questa azienda. Non è un caso che le esportazioni siano in tutto il mondo, compresa Australia, USA e Giappone. Prenotando, si potrà fare una degustazione e imparare a fare i dolmades (o dolmadakia) con le proprie mani, guidati dalle sapienti mani di uno dei 34 dipendenti.
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Dolmades – ©Sabrina Talarico
I distillati della Kazakis House
Tra i distillati merita un a nota Abelon©, prodotto nell’azienda fondata nel 1987 da Demetrio Kzakis a Nea Gonia. Biologico al 100%, è realizzato con una particolare varietà di uve raccolte a mano, distillato due volte in alambicchi di rame, non filtrato, invecchiato 3 anni in perfette condizioni di umidità e temperatura, in botti di rovere provenienti dalla Francia centrale. Ogni preziosa bottiglia (100 all’anno e stop) è sigillata con sughero portoghese naturale e chiusa da un anello dorato inciso con lo stemma della famiglia. Per questo distillato dal sapore caldo e vellutato, dagli splendidi aromi di caramello, vaniglia e miele con note di frutta secca, si spende dai 350 ai 400 euro. Ma gli esperti sanno che ne vale certamente la pena.
Degustazione di olio nella tenuta Thallon
Dimitris Tsikouris ci aspetta sotto i suoi ulivi, con un mandolino e i prodotti della sua azienda: pane, pita, olive bianche e nere, pomodori, formaggio e miele.
Ci fermiamo per una degustazione nella sua Tenuta Thallon: 2000 ulivi, una produzione di 2 tonnellate di ottimo olio biologico (certificato ISO 22000), leggermente fruttato e piccante, accompagnato con pane fatto in casa e formaggio. Grazie alla raccolta precoce del frutto, si ottiene un olio naturale ricco dei due più importante fenoli: oleocanthal e oleaceina.
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Dimitris Tsikouris -
Dimitris Tsikouris con Eleni Sarikosta
Immancabile il brindisi finale con l’ottimo distillato della casa. I questo angolo di Calcidica ci si riconnette con la natura e i suoi valori. Non si sente più il caldo, la stanchezza. Solo i profumi della terra e dei suoi frutti, ritrovata armonia e leggerezza d’animo. Una curiosità tuttavia va soddisfatta: da dove proviene il nome Thallon? Dall’antico greco, e significa tralcio di vite, lo stesso che veniva utilizzato nelle feste religose ateniesi in onore di Dionisio.
Elemento fuoco e quintessenza nel mare e nel cibo della Penisola Calcidica
La quintessenza di Aristotele, il filosofo creatore della logica. Capire dove si nasconde l’etere, il quinto elemento che insieme ad aria, terra, acqua e fuoco rappresenta il segreto dell’esistenza del mondo e dell’uomo, è impresa ardua. Non è stato facile dunque, per gli operatori turitici della Penisola Calcidica, crare il pacchetto “Fifth Element” per celebrare nel 2016 e 2017, il 2400° anniversario della nascita di Aristotele nell’antica città di Stagira.
La proposta fatta ai viaggiatori ha invece funzionato, perchè ha creato immediatamente interesse e il giusto mix tra offerta paesaggistica e prodotti del territorio, “legati” dal fuoco. Che alcuni individuano nello tsipouro, l’acquavite di Halkidiki. Prova ne è il menu di Aristotele, proposto in molti ristoranti e taverne, per ricordare gli antichi prodotti della terra, tanto amati dai filosofi: olio, olive, miele, cereali, verdure, pesce. Che da sempre hanno soddisfatto i bisogni primari dell’uomo e con i quali ancora oggi vengono effettivamente composti i piatti della cucina tradizionale greca.
La spiritualità del Monte Athos
Alcuni per quintessenza intendono spiritualità, dunque Monte Athos. Uno Stato monastico autonomo oggi patrimonio Unesco, che confina per una sottile striscia di terra alla Macedonia Centrale. Il terzo “dito” della Penisola Calcidica, nel quale le donne non possono entrare. Anche per gli uomini l’iter è alquanto complicato, perchè è necessario chiedere con largo anticipo l’autorizzazione, che rappresenta un vero e proprio permesso di soggiorno con validità limitata. Nella penisola vivono circa 2000 monaci ortodossi, distribuiti in 250 celle e una ventina di monasteri, pochi rispetto ai 180 presenti sulla penisola.
Per tutte le donne e gli uomini che non hanno potuto ottenere il permesso, gli splendidi monasteri di Monte Athos si possono ammirare dal mare, a bordo delle imbarcazioni che ogni giorno partono da Uranopoli e costeggiano la penisola. I gabbiani ci accompagnano nell’escursione, che dura circa 5 ore (andata e ritorno) e consente di vedere 9 tra i più significativi monasteri. All’interno dei quali sono conservati migliaia di libri, antichi manoscritti, icone e affreschi bizantini. La barca si avvicina alla costa, non oltre gli 800 metri, tanto da consentire di vedere e fotografare le incredibili costruzioni. Piccole o enormi, arroccate o terrazzate fino al mare, realizzate in stili e materiali diversi. Un viaggio insolito e quasi mistico, che permette ancora di più di ammirare il Monte Athos alto 2030 metri e di arrivare fino alla punta del promontorio.