In viaggio a Lisbona. “E’ a Lisbona che il Tago arriva al mare, è a Lisbona che il mare azzurro riceve il fiume”, canta Teresa Salgueiro, nota voce dei Madredeus, carismatica interprete del fado.
Una città unica, che colpisce subito per la sua luce, i suoi colori e suoi particolari chiaroscuri, capaci di ammaliare non appena ci si cala nella sua atmosfera. Una città che offre davvero tanto al visitatore e che proprio quest’anno ha raggiunto un importante traguardo: è infatti capitale verde europea per il 2020, nominata per essere stata in grado di trasformare le sfide ambientali che ha dovuto affrontare in opportunità di crescita.
Città sostenibile e green
È la prima volta che una capitale “meridionale” ottiene il premio, generalmente attribuito alle città del Nord Europa. Il riconoscimento deriva dalla valutazione di una serie di esperti internazionali su vari indicatori che mirano a valutare la sostenibilità. Lisbona, infatti, ha assunto una posizione molto chiara sulla lotta al cambiamento climatico (sottoscrive il Patto dei sindaci per il clima e l’energia, si impegna a perseguire gli obiettivi dell’accordo di Parigi, aderisce alla C40 Cities Climate Leadership Network e sta implementando il Piano d’azione per l’energia e il clima sostenibili) e negli ultimi anni ha ottenuto risultati significativi puntando su Energia, Acqua, Mobilità, Rifiuti e Infrastrutture verdi e Biodiversità.
Sviluppo urbano intelligente
Uno sviluppo urbano intelligente, con una crescita verde e innovativa, che ha portato a ridurre drasticamente le emissioni di CO2, il consumo di energia e acqua, a puntare su progetti di bike sharing e sulla creazione di una rete ciclabile di oltre 90 km. E poi mezzi pubblici elettrici, nuovi parchi con certificazione di sostenibilità, piantumazione di alberi…
In viaggio a Lisbona: cosmopolita, bella e umile
Insomma, una città decisamente “green” che grazie a questi cambiamenti è diventata ancor più invitante. Ma senza rinunciare alla sua anima più vera: “Bella e umile, cosmopolita e al contempo provinciale per la sua dimensione”, come osserva il musicista Rodrigo Leao, tra i fondatori del gruppo dei Madredeus. Ed è vero, lo si percepisce vivendola; vivace ma non caotica, affascinante ma non spocchiosa. A partire da Praça do Comércio, il punto da cui nei secoli scorsi partivano le navi dei grandi esploratori: ampia, affacciata sul Tago, “introdotta” dall’arco di Rua Augusta, fiera dei suoi maestosi portici, sotto i quali si trova Martinho da Arcada, caffè-ristorante e punto di riferimento della città.
La città dalle sette colline
Siamo nella Baixa, nel pieno centro della città delle sette colline, tutti punti da cui si godono splendidi panorami, come il Miradouro di S. Pedro de Alcantara, che offre una vista privilegiata sul centro storico.
Ne fa parte il Rossio, da secoli movimentato fulcro della città, da cui ci si può poi spostare verso i quartieri collinari, Chiado e Bairro Alto, non tralasciando di fare una sosta a Largo do Carmo, una piazzetta tranquilla e romantica, da cui si accede al punto panoramico dell’Ascensore di Santa Justa.
In viaggio a Lisbona: tram e funicolari
Lisbona è molto gradevole da girare a piedi, e lo è altrettanto se si prendono i suoi mezzi di trasporto più famosi: l’eléctrico 28 è lo storico tram che conduce fino ad Alfama, Baixa, Chiado, Bairro Alto, e poi ci sono le sferraglianti, antiche funicolari, gli elevador. Quella della caratteristica e verace Rua da Bica (nell’omonimo, vivace quartiere) fu inaugurata nel 1892, mentre Gloria risale addirittura al 1885 e porta al belvedere di Sao Pedro de Alcantara; un’esperienza assolutamente da non mancare. Col 28 si sale dunque all’Alfama, l’unico quartiere non distrutto dall’incendio del 1755, che conserva intatti il labirinto di vicoli e piazzette tipici di una cittadella medievale.
Il nome rimanda all’etimologia araba, Al hama, le fonti calde. Qui ci troviamo negli antichi quartieri arabi, tra stradine e ripide scalinate in cui perdersi, per poi spingersi verso la Cattedrale e il Castello, costruito dai Mori nell’XI secolo, che domina tutta la città, e da cui ci si delizia con un’altra bella veduta panoramica a 360° su Lisbona e il fiume Tago, in tutta la loro bellezza.
Più a ovest, ecco due meraviglie, entrambe patrimonio Unesco: il Monastero dos Jeronimos e la Torre di Belem. Il primo, del ‘500, è il monumento più notevole di Lisbona ed è un mirabile esempio di arte manuelina: la Torre, dei medesimi periodo e stile, spicca sul Tago per la sua bellezza. “E’ un merletto -scriveva Pessoa- e un merletto dei più belli”.
Un simbolo di Lisbona: gli azulejos
Sono un simbolo del Portogallo e decorano e abbelliscono moltissimi edifici, chiese e stazioni. Sono piastrelle di piccole dimensioni sui toni dell’azzurro, il cui nome deriva da al-zuleique, una parola araba che indica la piccola pietra liscia e levigata utilizzata nel medioevo per decorare i pavimenti. Questa tecnica decorativa piacque così tanto ai sovrani portoghesi, che finì per svolgere un ruolo fondamentale nell’architettura nazionale, a partire dal XV secolo.
Nel XVIII secolo tappezzarono completamente chiese, palazzi, fontane e scalinate di tutto il Portogallo, diventando così elementi tipici lusitani, caratterizzati da motivi geometrici, da raffigurazioni di vite di santi, ma anche da temi profani.
A Lisbona se ne possono ammirare diversi: da Largo Rafael Bordalo Pinheiro, nel cuore del Chiado e non distante dall’Elevador de Santa Justa, con azulejos sui toni del blu e giallo, a Rua das Cruzes da Sé, 13-15, vicino alla Cattedrale. E per chi desideri approfondire, c’è anche il Museo Nacional do Azulejo.
In viaggio a Lisbona: il magico fado
Rispecchia le credenze popolari nel destino, inteso come qualcosa da cui non possiamo fuggire (dal latino “fatum”). Riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio Immateriale dell’Umanità, è un genere popolare tipico di Lisbona. Si ispira al sentimento della saudade -malinconia/nostalgia che esprime anche speranza per il futuro.
Racconta temi di emigrazione e di lontananza, e viene eseguito da una voce che dialoga con la guitarra Portuguesa. Secondo alcuni deriverebbe dal fado di mare, un canto dei marinai portoghesi. Per altri è la sintesi di numerosi generi musicali in voga dal XVIII secolo. Per ascoltarlo andate in una Casa de Fado, e per saperne di più visitate il Museo del Fado, www.museudofado.pt
La Lisbona letteraria…
Anche seguendo il fil rouge dei grandi letterati si possono scoprire scorci e locali piacevolissimi. Lo storico Café Brasileira (rua Garrett 120), che Pessoa era solito frequentare e dove sorge la sua statua, protagonista dei tanti scatti che i turisti amano fare sedendosi al tavolino accanto a “lui”.
Oppure andate a ricercare le sensazioni di Ricardo Reis, protagonista di L’anno della morte di Ricardo Reis di José Saramago, pranzando al ristorante Martinho do Arcada Qui Pessoa aveva un tavolo sempre riservato, rimasto tale, per anni, anche per Saramago stesso (per saperne di più, vedi i Consigli di lettura)
…e quella cinematografica
“Un posto unico in Europa”. Così Jeremy Irons ha definito Lisbona quando vi ha girato, nel 2013, il film Night Train to Lisbon, di Bille August. La troupe ha lavorato nella capitale, privilegiando scorci poco noti, avvicinandosi alla cultura locale, andando ad assistere anche a una serata di Fado.
E per chi volesse immergersi nelle atmosfere lisboete descritte da grandi maestri del cinema, consigliamo Lisbon Story di Wim Wenders. Con le musiche dei già citati Madredeus, nonché, per restare in ambito letterario, Sostiene Pereira, con Marcello Mastroianni, tratto dall’omonimo romanzo di Antonio Tabucchi. Da vedere anche Capitani d’aprile, di Maria de Medeiros, con Stefano Accorsi nei panni del capitano Maia.
In viaggio a Lisbona tra prelibatezze e shopping
Le chiamano tasquinhas. Sono le tante trattorie tipiche dove vanno gli abitanti del posto e dove dominano i piatti di bacalhau, assolutamente da assaggiare. Per chi ama i dolci, tappa obbligata al Pastéis de Belèm, la pasticceria più famosa della città. Caffè storico del 1837, è considerato il massimo per gustare le pastéis (www.pasteisdebelem.pt).
E per concludere, un’”istituzione” lisboeta: non si può ripartire senza aver bevuto un bicchierino di ginginha, caratteristico liquore di amarene. Per gli acquisti c’è solo l’imbarazzo della scelta. I “nostalgici” in viaggio a Lisbona rimarranno incantati dal negozio A vida Portuguesa. Ci sono gli oggetti di un tempo, dalle conserve alle saponette, parte della vita dei portoghesi. Se vi piacciono i locali storici, andate a curiosare tra i cappelli della Chapelaria Azevedo Rua, del 1886, e a farvi un giro alla Luvaria Ulisses, che produce rinomati guanti di qualità. E poi boutique, centri commerciali, negozi particolari, come Exbaixada, spazio dedicato al design, nel quartiere Principe Real.
Alcune chicche per dormire in città
Sono cinque boutique hotel ricavati da piccoli edifici storici: si tratta degli Heritage Hotel. As Janelas Verdes, in un palazzetto del XVIII secolo; poco lontano da Avenida Libertade l’Hotel Heritage Libertade, il Britannia e il Lisboa Plaza; all’interno del Castello, il romantico Solar Do Castelo. www.heritage.pt .
Tutti e cinque sono sempre più all’insegna della filosofia “green”: hanno infatti deciso di utilizzare elettricità proveniente da fonti rinnovabili al cento per cento e hanno recentemente ricevuto la certificazione Green Energy (inoltre, lo 0,15% di ogni prenotazione diretta sarà devoluto alle Scuole Portoghesi di Restauro e Conservazione dei Beni Artistici).
I cinque boutique hotel
L’hotel As Janelas Verdes (ossia “finestre verdi”) è accanto al National Art Museum, in un piccolo palazzo di fine Ottocento, e offre un’atmosfera romantica e accogliente. Qui trovò ispirazione anche Eça de Queirós, uno dei più famosi romanzieri portoghesi. La memoria della sua presenza rivive nei tanti oggetti d’arte sparsi per le stanze, nei libri, dipinti e oggetti che riportano con la fantasia ad altre epoche.
A due passi da Avenida da Liberdade, l’Hotel Lisbona Plaza è stato recentemente rinnovato nella decorazione degli interni in uno stile leggero molto portoghese, mantenendo l’impronta classica e lo spirito famigliare . Situato in un palazzo progettato negli anni Quaranta del secolo scorso dal famoso architetto portoghese Cassiano Branco, il Britannia hotel è stato restaurato valorizzando il suo stile originale Art Déco.
Il Solar do Castelo è conosciuto con il nome di Palacete das Cozinhas (“Palazzo della Cucina”). Questo perché durante la seconda metà del XVIII secolo venne costruita una bella casa signorile all’interno delle mura del castello di San Giorgio, proprio sul terreno dove un tempo sorgevano le ex cucine del Palazzo Alcacova. Il palazzo, classificato come edificio storico, è stato trasformato in hotel e riportato agli antichi splendori grazie a un ricercato design contemporaneo.
L’ultimo nato, l’Heritage Avenida Libertade, è proprio sul corso principale. Il suo design porta la firma di Miguel Câncio Martins, architetto portoghese celebre per il proprio lavoro in locali famosi come il Buddha Bar o il Thiou a Parigi, lo Strictly Hush a Londra e il Man Ray a New York. L’aspetto esterno del palazzo è stato lasciato inalterato, mentre gli interni si ispirano alle residenze urbane della borghesia portoghese.
In viaggio a Lisbona: come organizzare il tour
Per visitare Lisbona, King Holidays propone un pacchetto di 3 notti a partire da 449 euro a persona, con volo di linea A/R da Milano o Roma, inclusi trasporto di bagaglio a mano e in stiva e tasse aeroportuali, e sistemazione in hotel 3 stelle centrale, con trattamento di pernottamento in camera doppia e prima colazione.
Compresi nel pacchetto una polizza di assicurazione medico/bagaglio, che garantisce assistenza sanitaria e rimborso delle spese mediche anche in caso di sinistri legati al Covid-19, e un’escursione in tuk tuk con autista, per scoprire da una prospettiva insolita gli scorci più segreti della città. Durante l’itinerario, soste per la degustazione di tapas, vini portoghesi e pasteis de nata.
I nostri consigli di lettura
Pratica, completa e di agile consultazione la nuova guida Lisbona (Marcopolo-EDT): arte, cultura, l’incanto dei vicoli più autentici, il meglio della vita notturna e tanto altro ancora, unitamente a una dettagliata cartina estraibile della città.
“Per il viaggiatore che vi giunga dal mare, Lisbona, anche vista in lontananza, sorge come una bella visione di sogno, stagliata contro un cielo azzurro splendente che il sole allieta con il suo oro”. Per assaporare la città non si può prescindere da Lisbona (Einaudi), una piccola guida scritta da Ferdinando Pessoa nel 1925, ma tuttora di grande utilità. La nuova edizione è arricchita dall’appendice Lisbona oggi, a cura di Maria Teresa Bonafede, che completa il tutto con percorsi, suggerimenti, un apparato fotografico e un inserto cartografico pensati proprio per il visitatore contemporaneo.
In viaggio a Lisbona. Luoghi e libri. Spunti letterari per viaggiare in Italia e in Europa.
Di Mariangela Traficante (Morellini), è un libro, ma anche una guida, per scoprire città, regioni e Paesi europei attraverso la loro anima letteraria: l’ideale per trovare scrittori, itinerari, indirizzi, curiosità e avere sempre un consiglio di lettura a portata di mano. “Impossibile non lasciarsi ammaliare da Lisbona, città di storia e mito, conquistatori, naviganti e scrittori”, scrive l’autrice a proposito della capitale portoghese, alla quale dedica un capitolo. Il volume è perfetto per chi ama andare in viaggio a Lisbona ed essere un “turista letterario” alla ricerca degli eroi di carta tra le strade di paesi e città, conoscere dal vivo i luoghi immaginati tra le pagine, sedersi al tavolino del caffè amato dallo scrittore preferito, ma anche visitare le biblioteche e le librerie più affascinanti.
testo di Paola Babich