IN GEORGIA ALLA RICERCA DEL VELLO D’ORO
Tblisi capitale elegante ed eclettica della Georgia
Tbilisi è una delle ottime ragioni per visitare la Georgia. Con i suoi vicoli stretti e tortuosi della parte antica, gli edifici in stile liberty ben conservati, le vecchie case con i colorati balconi di legno traforato, i caravanserragli, le terme sulfuree un tempo frequentate da Dumas e Pushkin, Tbilisi è considerata come la più bella città del Caucaso. Qui si trovano anche il Museo Nazionale della Georgia con un’eccezionale collezione di reperti archeologici e gioielli d’oro precristiani e il Castello di Narikala, risalente al IV secolo d.C. antico simbolo di ingegnosità difensiva che domina imponente il centro storico.
Una capitale che rappresenta il crocevia tra Europa e Asia, la tolleranza religiosa e la ricchezza culturale di un popolo abituato alla diversità. Una città che interpreta bene le contraddizioni di chi vive sospeso tra la consapevolezza della propria forte identità culturale e la naturale propensione alla multietnicità, retaggio delle tante dominazioni subite nei secoli. Non ultima, quella russa, iniziata nel 1801 e durata 200 anni. Un’ingombrante eredità che ancora oggi viene raccontata in modi diversi a seconda dell’età e dell’estrazione sociale di chi la racconta, e che trova la sua rappresentazione plastica nella città di Gori, che diede i natali a Stalin e che ne conserva casa e museo.
Lungo le strade, tra caffetterie, ristoranti e negozi
Tblisi, il cui nome deriva dall’antica fonte termale su cui sorge, è incuneata tra le suggestive colline che dominano il fiume Kura. Qui si respira aria e voglia di occidente, ed è singolare passare dalla visita degli imponenti e austeri edifici sacri allo “struscio” di viale Rustaveli, la principale arteria semi-pedonale della città dove traboccano locali, bar, caffè e ristoranti di stile europeo. In quest’area e in tutta la città si possono gustare ottimi piatti a base di erbe, melanzane e spezie, il tradizionale e immancabile khachapuri (pane al formaggio noto anche come pizza georgiana), i khinkai (gnocchi di carne succosa da mangiare con le mani) e i pkhaleuli (piatti vegetariani con pasta di noce). Da gustare anche il pollo in salsa di noci e i pemalushi, dolcetti a base di estratto di frutta con zucchero e farina.
Contaminazione di architetture
Non manca un occidentalissimo Buddha Bar, proprio vicino al moderno Ponte della Pace voluto dal presidente della rinascita georgiana Saakachvili e progettato dall’architetto italiano Michele De Lucchi. Una passerella in acciaio e vetro a forma di guscio diventata icona, che di notte s’illumina di colori cangianti. Da qui si gode un’ottima vista sul fiume Mtkvari, che segna la “frattura” tra il nucleo storico ad ovest e il parco a est, da cui inizia la nuova Tblisi. Il simbolo di un dialogo culturale tra presente e passato, la sintesi tra l’audacia dello sviluppo urbanistico attuale e le emergenze visive antiche. Il simbolo di una città e di un Paese evoluti che sono buon esempio di democrazia nell’intera area del Caucaso. Qui ogni cittadino dispone, grazie a scelte che mirano alla tutela ambientale, di 21 mq. di verde. Una media europea. A due passi dal Ponte della Pace, le antiche e caratteristiche terme, un tempo frequentate da Dumas e Puskhin, suddivise tra la parte pubblica e quella privata. Il consiglio è di visitare quelle pubbliche, di sapore sovietico ma autentico, dove incontrerete georgiani e non turisti.
Da Tblisi verso le città rupestri
Si chiamano Uplistsikhe e Varzia le due città rupestri più importanti della Georgia. Quando si arriva a Varzia, scavata nella roccia vulcanica dalla regina Tamara, si resta attoniti dall’estensione, dal buono stato di conservazione e dalla ripidità delle rocce su cui sono disseminate le antiche abitazioni. La costruzione risale al XII secolo, periodo di massimo splendore della Georgia, e lo si capisce dalla sua imponenza: 13 livelli distribuiti su 100 metri di altezza e 3000 grotte, tra cui dimore, stalle, magazzini, 25 cantine e 12 chiese.
A nord ovest di Tblisi si trova Uplistsikhe, che insieme a Varzia è inserita nel Patrimonio UNESCO. Un sito rupestre definito “fortezza del Signore”, che risale all’età del bronzo e che fu uno dei principali centri politici e religiosi della Georgia, con templi dedicati alla dea del sole. L’estensione è notevole (40.000 mq., metà degli originali 80.000 in parte distrutti dai mongoli), il percorso tra le grotte tagliate in pietra suggestivo. A vederle, si ha la prova della laboriosità e organizzazione di questi insediamenti umani che venivano realizzati in posizione strategica, proprio sulla rotta delle principali vie carovaniere tra l’Asia e l’Europa.
Tra antiche chiese, torri e castelli
Nello scenario montano caucasico della Georgia, dove le strade principali si alternano a strisce somiglianti a sentieri, dove i contrasti geografici diventano parte essenziale del viaggio, dove le architetture bisticciano in modo fragoroso, dove i colori del cielo virano inaspettatamente, dove gli insediamenti abitativi sfidano la razionalità, ecco comparire le famose e imponenti chiese georgiane.
Una tra le più importanti è il Monastero di Gelati vicino a Kutaisi, fondato da re David il Costruttore nel 1106 come centro della cultura cristiana e accademica neoplatonica. Ciò che colpisce sono gli interni di una delle tre chiese del complesso, quella della Natività, che custodisce affreschi dai colori sgargianti, decisamente unici. Vicino, su un promontorio sopra un’ansa del fiume Tskhaltsitela, il Monastero di Motsameta, che essendo isolato e fuori dai circuiti turistici, offre una fedele e attuale rappresentazione della vita monastica. Andando verso Kutaisi si trova la cattedrale di Bagrati, rimossa dal patrimonio Unesco a causa degli interventi ricostruttivi invasivi, ma comunque da vedere.
Gergeti, chiesa simbolo della resistenza (anche climatica) della Georgia
Guarda le montagne coperte dai ghiacciai perenni la Chiesa della Trinità dei Gergeti, situata su un promontorio con vista mozzafiato sul Monte Kazbek e sul Monte Shani, alla quale si arriva percorrendo la spettacolare Grande Strada Militare. Lungo la strada, che attraversa la catena montuosa del grande Caucaso, si trovano alcune tra le montagne più alte e imponenti d’Europa, tra cui il monte Elbrus 5642 m. Poco distanti, destinazioni come Bakurani e Gudauri, la principale località sciistica georgiana, dove si può sciare fino a 4.200 metri di altezza trasportati da elicotteri.
Il ritorno verso Tbilisi si fa sulla stessa strada montana, non senza aver visitato Mtseka, antica capitale religiosa dove nel IV secolo Santa Nino convertì il Paese al cristianesimo. Questa città, ricca di antiche ed eleganti chiese che custodiscono tesori artistici, costituiva insieme a Tbilisi e Gori una diramazione della famosa Via della Seta.
Kutaisi e gli argonauti
Altra tappa imperdibile è Kutaisi, una delle città più importanti dell’antica Colchide. Qui la storia si confonde con la leggenda, che narra dei primi “turisti” che arrivarono in Georgia, gli argonauti. La mitologia greca narra di uomini che, guidati da Giasone, giunsero a bordo della nave Argo alla ricerca del Vello d’Oro. Nei dintorni di Kutaisi sono assolutamente da visitare le grotte carsiche di Prometeo, una meraviglia della natura fatta di cunicoli e ampie “strade” tempestate di stalattiti, stalagmiti e cascate pietrificate, illuminate con suggestivi giochi di luci. Il percorso è lungo quasi 2 km e si conclude con un fiume sotterraneo navigabile, che si percorre in un’atmosfera da Indiana Jones.
Vino e tamada
Storia, leggenda, bellezze naturalistiche, chiese e monasteri, lingua, musica polifonica, arte, folklore. Le peculiarità della Georgia sono tante e poco conosciute. Su tutte ne spicca una, che sta sempre più catturando l’attenzione internazionale: il vino. La tradizione vinicola è antichissima, risale a 8.000 anni fa ed è viva nei villaggi e nelle campagne collinose, dove si produce ottimo vino grazie a oltre 500 varietà autoctone di vitigni. Il vino della tipica anfora kvevri ha addirittura ottenuto dall’UNESCO il riconoscimento di Patrimonio intangibile dell’Umanità. Poi c’è la squisita cucina, diversa tra regione e regione, ma sempre a base di molta carne, verdura e frutta. Il pranzo e la cena sono momenti conviviali importanti per i georgiani, che si tramandano la tradizione del “tamada”, il capotavola che conduce il pasto coinvolgendo i commensali con continui discorsi pubblici e proposte di rindisi. Un’usanza simpatica, che mantiene un singolare clima di allegria.
Batumi e la costa del Mar Nero
Quando si arriva a Batumi, capitale della regione di Ajara e principale porto turistico della Georgia, la sensazione è estraniante. Uno spazio urbano disordinato e rappezzato, che conserva intatte le krusciovke, squallide case popolari costruite dai russi e prive di qualsiasi armonia. Edifici prefabbricati a 5-6 piani che sono stati demoliti persino dalla Duma, ma che qui sopravvivono a ricordo indelebile della lunga dominazione russa. Il caos urbanistico si placa quando si arriva sul bellissimo lungomare di 7 km. e al Giardino Botanico che custodisce oltre 5.000 piante provenienti da tutto il mondo. Alla fine del boulevard, prima di entrare nella centrale via Baratashvili dove si trovano i principali edifici pubblici, hotel, bar e ristoranti, la visione obbligatoria è quella delle gigantesche sculture in acciaio Ali e Nino. Realizzate dall’artista georgiana Tamara Kvesitadze, l’opera rappresenta l’amore impossibile tra un azero musulmano (Ali) e una principessa georgiana (Nino), separati dalla Prima Guerra Mondiale. Ogni giorno alle 19 le due sculture si incontrano e si baciano “attraversandosi” con i corpi, creando un notevole effetto ottico.
Lasciamo Batumi per rientrare in Italia via Kutaisi, con la certezza di aver scoperto una destinazione antica e ricca di bellezze naturali, storia e suggestioni, ancora poco toccata dal turismo, quindi godibile. Un territorio dove le persone sono gentili, ospitali e autentiche.
Testo e foto di Sabrina Talarico
Informazioni utili per il viaggio in Georgia
Tour operator specializzato: I Viaggi di Levi http://www.viaggilevi.com
Il guru del viaggio: Maurizio Levi, ideatore e fondatore tour operator “I viaggi di Levi”
Tblisi: https://it.wikipedia.org/wiki/Tbilisi
La regina Tamara https://it.wikipedia.org/wiki/Tamara_di_Georgia