Valle Veniera ©Daniele Soncin

Delta del Po Veneto. Una terra magica, sospesa tra il grande fiume e il mare. Qualcuno lo paragona a una piccola Camargue, ma l’aria che si respira, i paesaggi che si ammirano, i sentieri che si attraversano lo rendono diverso e unico. Un luogo del cuore, uno di quei posti imprescindibili, da vedere almeno una volta nella vita. Il Delta del Po Veneto è una distesa immensa di terre e acque, che rappresenta la più vasta zona umida europea. Si estende per 786 chilometri quadrati in territorio veneto, di cui oltre 120 tutelati come Parco regionale.

Parco del Delta del Po Veneto
Via delle Valli Nord ©Gastone Dissette

Un intreccio d’acque, sentieri, oasi, valli, canneti

Il Delta del Po Veneto colpisce per i suoi confini evanescenti, dove il fiume, la terra, il mare si rincorrono, creando un paesaggio magico, da scoprire lentamente. Ci si addentra in un mondo ricco di contrasti, dove tutto è scandito dal lento procedere del fiume verso il mare. Folti canneti avvolgono di mistero il paesaggio, un intricato labirinto di canali, che in alcuni punti si apre su vasti orizzonti.

L’attività di pesca delle valli è accompagnata dal silenzio degli orti e delle lagune. I casoni sul fiume e i ponti di barche regalano all’ambiente un fascino a volte duro, ma che si adatta perfettamente a un paesaggio che muta di continuo. Il visitatore lo scopre passo dopo passo, fino a raggiungere, assieme al fiume, la foce e il mare aperto. A far da cornice alle distese d’acqua una vegetazione ricca, canneti alternati a macchie di salici, pioppi, sambuco, leccio, distese di fiori coloratissimi e nel cielo aironi, cavalieri d’Italia, fenicottero, aironi.

Oasi di Cà Mello, a piedi o in bici nella natura

Parco del Delta del Po Veneto
Oasi Cà Mello

Le bellezze naturali del Parco del Delta del Po Veneto si possono scoprire a piedi, in barca, in bicicletta. Una zona naturalistica di grande interesse per la conservazione della biodiversità è l’Oasi di Cà Mello. Si estende in un’area dove un tempo passava un antico ramo scomparso del fiume Po, il Po Cammello, che in quest’area faceva due gobbe, assomigliando a un cammello. L’oasi è facilmente raggiungibile e si può visitare sia a piedi che in bicicletta.

L’itinerario naturalistico si sviluppa tra i canneti e piante acquatiche, addentrandosi nella palude di acqua dolce di circa 40 ettari. Tutto intorno un mondo da esplorare, con piante che colorano il paesaggio, dai fiori bianchi di sambuco al violetto dell’astro marino, fino alla fiammante salicornia veneta, una preziosa specie delle lagune venete. Il Centro visite dell’Oasi, ospitato in una grata tera, come si chiamano in dialetto locale le tradizionali abitazioni dove un tempo vivevano i contadini del basso polesine, ospita una mostra permanente che racconta la storia dell’Oasi.

Parco del Delta del Po Veneto
Birdwatching – Valpoche ©Germano Benizzi

Birdwatching nel Parco del Delta del Po Veneto

L’Oasi di Cà Mello è un luogo integro, dove hanno trovato habitat ideale diverse specie di uccelli. Per poterli ammirare basta posizionarsi in silenzio nei capanni attrezzati per il birdwatching. Nel Parco del Delta del Po Veneto si trovano infatti oltre 370 specie di nidificanti, migratori e svernanti regolari. Lungo il fiume è possibile osservare l’airone cinerino, svassi e cormorani, garzette, nitticore, sgarze. Tra i canneti nidificano l’airone rosso e il falco di palude, mentre in alcune zone il rarissimo mignattino piombato costruisce il proprio nido di steli sulle ninfee. Nelle lagune e nelle valli isi trovano il beccapesci, il gabbiano reale, il gabbiano, la pettegola, il cavaliere d’Italia, la valpoca, mentre nelle spiagge e negli scanni nidifica ancora la beccaccia di mare, ormai scomparsa dal resto d’Italia. Per gli uccelli migratori il Delta del Po Veneto è zona di svernamento e di rifugio.

Parco del Delta del Po Veneto
Giardino Botanico di Porto Caleri – ©Sandro Bagno

Tra limonium e orchidee nel Giardino Botanico di Porto Caleri

Se l’Oasi di Cà Mello è il posto ideale per conoscere la fauna che popola il Delta del Po Veneto, il Giardino botanico di Porto Caleri stupisce per i profumi e i colori della natura. Tra sentieri immersi nel verde e suggestive passerelle in legno si scopre un ecosistema sorprendente, che vive in perfetta armonia. 24 ettari in cui trovano spazio diversi habitat, dalla pineta alla boscaglia, dalle dune di sabbia alle zone umide d’acqua dolce. Un ambiente con 220 specie vegetali, che in determinati periodi dell’anno regalano spettacolari fioriture, dalle distese viola di limonium, a quelle gialle dei tipici fiori delle dune di sabbia o le particolari orchidee spontanee sempre più rare.

Giardino Botanico Porto Caleri – ©Gastone Dissette

Camminare sospesi sulla laguna del Delta del Po Veneto

Il Giardino Botanico di Porto Caleri è stato realizzato dalla Regione Veneto nel 1990. E’ entrato a far parte del territorio del Parco regionale del Delta del Po Veneto con lo scopo di conservare un ambiente naturale unico e di notevole interesse scientifico. È visitabile a piedi, seguendo tre itinerari. Il percorso più breve si snoda per circa 600 metri nella zona boschiva tra olmi e pini marittimi. Quello intermedio, lungo 1.650 metri, va invece dal litorale alle dune interne, escludendo la zona salmastra. Il percorso più lungo, 2.850 metri, è sicuramente il più completo e affascinante: include tutti gli ambienti, passando dalla pineta alla sabbia, alla macchia fino alle zone umide, su passerelle di legno che portano a camminare sospesi sulla laguna.

Parco del Delta del Po Veneto
Cà Vendramin

Ca’ Vendramin, splendido esempio di archeologia industriale

Esplorare il Parco del Delta del Po Veneto lascia affascinati i visitatori, che una volta entrati vogliono conoscerne tutti gli aspetti. La grande idrovora spicca nel Parco del Delta del Po Veneto e racconta la storia di un incontro tra l’uomo e la natura. È il più grande impianto di sollevamento del Delta del Po Veneto, protagonista assoluto della bonifica d’inizio Novecento. Un sito di archeologia industriale, che attraverso il museo regionale fa compiere al visitatore un vero e proprio viaggio nel tempo, alla scoperta della radicale trasformazione di un territorio.

Parco del Delta del Po Veneto
Museo regionale della bonifica – Idrovora di Cà Vendramin ©Edi Gherbezza

La storia del Delta del Po Veneto

Il Museo regionale della bonifica si trova nell’ex impianto idrovoro di Cà Vendramin e illustra l’azione svolta dall’attività di bonifica con il prosciugamento di paludi e acquitrini per rendere vivibili aree in continuo equilibrio tra terra e acqua e consentire lo sviluppo economico del Delta. I lavori per la costruzione di questo gigantesco impianto idrovoro, fra i più grandi e potenti conosciuti all’epoca, iniziarono nel 1900 e il collaudo fu fatto nel 1905. Nel percorso museale si possono vedere la grande idrovora e varie sale dedicate alle caldaie, alle pompe, all’officina.  Si entra nel passato e si scopre l’ingegno di chi ha voluto strappare questa terra al mare, si coglie la fatica di chi ha lavorato per la bonifica e si possono osservare diversi reperti della civiltà contadina del tempo.

Parco del Delta del Po Veneto
Ponte di Barche Santa Giulia sul Po di Gnocca

I curiosi ponti di barche del Parco del Delta del Po Veneto

Avventurandosi alla scoperta del Delta del Po capita di imbattersi in curiosi ponti di barche, che rendono ancora più caratteristico questo territorio. File di imbarcazioni legate tra loro che permettono ai viaggiatori di passare da una parte all’altra del fiume e di pensare, durante il passaggio alle difficoltà vissute nel tempo, per muoversi, spostarsi, lavorare. I ponti di barche vennero dismessi nel Novecento, ma nel Parco del Delta ne esistono ancora alcuni ben tenuti e ancora utilizzati per gli spostamenti.  

Il più famoso e utilizzato è il ponte di barche che unisce Gorino Veneto a Gorino Ferrarese e quindi collega il Veneto all’Emilia Romagna. Il più caratteristico però è il ponte di Santa Giulia, un’infilata di barche azzurre che attraversa il fiume. E’ stato studiato in modo da potersi aprire in quei periodi dell’anno in cui vi sono fiumane piuttosto consistenti. Molto particolare anche il ponte di barche che collega la sponda sinistra del Po di Maistra, nel territorio di Porto Viro, con la località Boccasette di Porto Tolle, un luogo particolarmente interessante e suggestivo.

Parco del Delta del Po Veneto
©Walter Argenta

Tramonto nella Sacca di Scardovari

Il Parco del Delta del Po Veneto regala tramonti indimenticabili in tutte le stagioni dell’anno. Una delle escursioni più belle è quella che porta a visitare, in barca, la Sacca di Scardovari, il posto ideale per ammirare il sole che scende sul mare. La Sacca di Scardovari è la laguna più ampia del Delta del Po Veneto, posta nella parte più meridionale, nel Comune di Porto Tolle. È collegata con il mare e una profondità medio-bassa. Ci si addentra tra cannetti e paludi, circondati da campi di riso e erba medica con piccole imbarcazioni.

Tutt’intorno alla laguna, un’infilata di palafitte, le tipiche case da pesca, con le barche colorate legate ai pali di sostegno danno un tocco ancora più magico al paesaggio. Si scivola verso il mare incontrando gabbiani, ibis, gru, anatre, mentre il cielo inizia a colorarsi di giallo, arancione, rosso e rosa. Romantica da visitare in barca, può essere visitata anche percorrendo in bici la strada panoramica arginale che costeggia tutta la Sacca. Senza dimenticare di portare con sé un binocolo per vedere da vicino le tante specie di uccelli che la abitano.

Rita E da Pixabay

L’oro nero e l’ostrica rosa

La Sacca di Scardovari è conosciuta soprattutto per la raccolta delle vongole e per le “peociare”, gli allevamenti delle cozze. L’unicità del Delta del Po Veneto passa infatti anche per i suoi sapori, con alcune eccellenze gastronomiche. La cozza di Scardovari è il primo mollusco italiano ad aver ottenuto, nel 2013, il riconoscimento europeo DOP, Denominazione d’origine protetta, grazie alla sua straordinaria qualità. La più famosa è però l’ostrica rosa, tipica di questa laguna, entrata anche nel menu dello chef stellato Massimo Bottura. Deve il suo sapore unico e inconfondibile all’incontro magico che avviene proprio qui, tra il fiume Po e il mare Adriatico, dall’unione dell’acqua dolce e salata.

Hans Braxmeier da Pixabay

Tutti i sapori del Delta del Po Veneto

I prodotti e i piatti tipici del Delta del Po Veneto sono semplici e genuini e tutti hanno subito in qualche modo l’influenza del grande fiume, che nel tempo ha reso fertili queste terre. Se il protagonista delle tavole è il pesce, pescato nelle cavane, i casoni tradizionali dei pescatori, sempre più spazio trovano prodotti nuovi. Il riso del Parco del Delta del Po Veneto, coltivato in terreni diventati particolarmente fertili con le alluvioni e accarezzati della leggera brezza marina. L’aglio Adriano polesano, con caratteristiche organolettiche e un sapore unico, il melone del Delta del Po Veneto, dalla profumata polpa giallo arancio. Il radicchio di Chioggia, con marchio IGP, Indicazione Geografica Protetta, dalla forma sferica molto compatta, le foglie di colore con nervature centrali bianche che lo fanno assomigliare a una rosa.

Evelina Bergamasco per Ufficio stampa

INFORMAZIONI:

https://www.veneto.eu/IT/Il_Po_e_il_suo_Delta/

https://www.parcodeltapo.org

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