Panorama dei Colli Euganei

Colli Euganei in primavera. Con l’arrivo della primavera, il desiderio di stare all’aria aperta, di vivere la natura, diventa più forte. I Colli Euganei offrono molte occasioni, sia di trekking sia di visite a incantevoli giardini che riaprono dopo il riposo invernale. Con il loro profilo di verdi coni che emergono dalla pianura, infatti, i Colli Euganei disegnano il caratteristico paesaggio del sud-est padovano. Regalano inoltre tesori e scoperte a chi li affronta con tempo e curiosità.

Giardino Botanico, foto di Vittorio Galuppo

Il Giardino Botanico del Parco Regionale dei Colli Euganei in primavera

Il trekking è una buona modalità per conoscere la parte più naturale e intatta degli Euganei. Il punto di partenza ideale è sicuramente Casa Marina. Ostello, ristoro, punto informativo e anche laboratorio di educazione naturalistica e didattica del Parco Regionale dei Colli Euganei. Si trova ai piedi del Monte Venda a Galzignano Terme.

Il Giardino Botanico (sempre aperto, gratuito, con i viali principali completamente accessibili) conserva più di 1400 specie vegetali caratteristiche della zona dei Colli Euganei. Si occupa infatti di preservare e moltiplicare piante a rischio di estinzione. Qui si può conoscere la storia degli Euganei, nati da eruzioni vulcaniche sottomarine e progressivamente emersi.

Il trekking tra queste alture offre sicuramente paesaggi ampi e vari. Da ambienti mediterranei si passa sorprendentemente ad ambienti sub-montani: basta passare da un versante all’altro, dove cambiano pendenze, suolo, microclima. Nel Giardino si può vedere quasi un riassunto dei Colli Euganei. Passando tra le piante aromatiche e i vegri, prati aridi che interrompono con il loro giallo il verde scuro dei pendii. E ancora i filari di vigne, gli ulivi e le piante da frutto.

COLLI EUGANEI IN PRIMAVERA
Eremo di Monte Rua, foto Vittorio Galuppo

In primavera trekking nei Colli Euganei

Ripassata storia geologica, geografia e natura dei Colli, il primo sentiero da intraprendere è quello che parte da Casa Marina. Da qui si percorre una strada a mezzacosta.

I pendii sono terre di vigneti, il panorama spazia sulla vasta pianura sottostante. In alto, due luoghi sembrano raccontarsi l’un l’altro storie di silenzi e di rara bellezza. Da un lato i ruderi del Monastero degli Olivetani sul Monte Venda, dall’altro l’Eremo di Monte Rua. L’eremo, abitato da monaci camaldolesi che osservano la regola dell’estrema clausura, si riconosce per le piccole case con orti recintati.

Il percorso si addentra in un bosco di roverella per arrivare a un ampio slargo. Qui dominano alti, possenti, contorti esemplari di centenarie piante di castagno da frutto, le cui tecniche di innesto si tramandano dai tempi dei romani.

Camminare tra i sentieri dei Colli Euganei aiuta ad avvicinarsi al mondo rurale. Fatto di lunghi filari di vigne che disegnano le linee dei monti, uliveti verdi e argentei, case coloniche dai tetti di rosse tegole. La natura è sovrana nelle esplosioni di fiori in primavera, nei colori, suoni e profumi di ogni stagione.

Su questa linea possiamo consigliare due trekking. Il primo, da Galzignano, raggiunge la vecchia chiesa dedicata all’Assunta per inerpicarsi verso il borgo di Pianzio. Qui il dialogo tra natura e uomo è costante. In un paesaggio di piccole corti e campi terrazzati delimitati da muretti a secco dove si coltivano vigne, ulivi, ciliegi e mandorli.

Il secondo percorso parte dal centro di Torreglia per raggiungere il Roccolo Bonato. Il sentiero sale immerso nella vegetazione, tra vecchie querce, robinie, noccioli, castagni e un sottobosco di elleboro e aglio orsino. Fino ad arrivare a un pianoro dove, protetti dal bosco, si ammira la pianura che si distende a perdita d’occhio.

COLLI EUGANEI IN PRIMAVERA
Giardino di Valsanzibio, foto Stefano Maruzzo

Colli Euganei in primavera: il Giardino di Valsanzibio

Un particolare percorso che non solo racconta il perenne dialogo tra uomo e natura, ma porta a riflessioni sulla natura stessa dell’uomo. E’ il monumentale Giardino di Valsanzibio, annesso a Villa Barbarigo Pizzoni Ardemani.

70 statue, 16 fontane, 3 laghetti, 3 giochi d’acqua, 75 mila metri quadrati di siepi potate. E ancora 800 piante secolari, più della metà delle quali piantate tra il 1665 e il 1669, alcune fatte arrivare dall’America. Questi i numeri di un giardino nato per volontà del nobile veneziano Zuane Francesco Barbarigo. Affidato dai figli Antonio e Gregorio all’architetto e fontaniere pontificio Luigi Bernini. Un progetto talmente spettacolare che si dice abbia ispirato il paesaggista André Le Nôtre per la creazione dei giardini di Versailles.

La visita al giardino è pensata come un percorso di ricerca spirituale. Si riflette sulla velocità del tempo e le facili scorciatoie che non portano a nulla. Superato il maestoso Portale di Diana e le grandi peschiere, ci si dirige verso il labirinto. Un chilometro e mezzo di percorso, disegnato da seimila arbusti di bosso, fanno di questa l’attrazione principale del giardino. Nell’intento dei suoi progettisti doveva simboleggiare il difficile cammino che porta alla conoscenza di sé. Usciti dal labirinto, l’atmosfera di meraviglia continua con l’appartata isola dei conigli, simbolo dell’umanità costretta in spazi e tempi definiti. Per passare dalla possente statua di Cronos, che rappresenta lo scorrere inesorabile del tempo. Fino all’area antistante la Villa, dove vari giochi d’acqua sono stati pensati per divertire e allo stesso tempo far riflettere i visitatori.

Castello del Catajo, foto Enrico Paggiaro

Il Castello del Catajo, in primavera nei Colli Euganei

Altra meraviglia alle pendici dei Colli Euganei, da scoprire camminando, è il Castello del Catajo.
Enorme dimora, si erge lungo la strada statale che collega Padova a Monselice e corre lungo il canale di Battaglia. Maestoso e imponente, il castello ha mura alte e lisce, finestre semplici, torrette e merlature che fanno pensare a una fortezza. Ma questa dimora, voluta dalla potente famiglia degli Obizzi, è in realtà una stupefacente operazione di marketing.

Il primo nucleo della costruzione risale al 1516 ed è volutamente creato vicino al Canale di Battaglia. Il duecentesco canale artificiale creato dal Comune di Padova come via commerciale verso Venezia. Nel 1570 Pio Enea I degli Obizzi trasforma la casa di campagna in residenza dedicata alla villeggiatura, creando un luogo destinato a feste lussuose. Qui gli Obizzi, capitani di ventura tra i più pagati del Cinquecento, facevano firmare i contratti di servizio militare ai clienti.

Ampliato nei secoli, il Catajo con le sue 350 stanze è diventato la casa privata più grande d’Italia. Casa con giardino, ovviamente, per raggiungere il quale si esce attraversando la facciata. Con i suoi 275 metri di lunghezza è più lunga di quella di Buckingham Palace.

Nel giardino gli Obizzi fecero costruire una grande peschiera utilizzata per far esercitare i soldati. Camminando tra i viali si possono ammirare bellissime sequoie piantate nel Settecento. E ancora la collezione di rose antiche, in rigoroso ordine cromatico che va dal bianco al rosso intenso.

Gli Obizzi erano noti anche per la coltivazione di agrumi, ancora oggi disposti nei bei vasi di terracotta.

L’anima del castello oggi è mantenuta intatta dal proprietario che sceglie personalmente le piante del giardino. Inoltre, con preziosi restauri, svela bellezze rimaste nascoste per anni, come gli affreschi del grande cortile dei Giganti.

Trekking sui Colli, foto Matteo Danesin

Visite guidate “dai Colli all’Adige”

Per scoprire o riscoprire da una prospettiva inedita il territorio dei Colli Euganei si può approfittare delle iniziative gratuite proposte dal GAL Patavino. In particolare, la tematica “Passaggi Rurali” propone passeggiate e visite guidate a borghi, città murate, ville e musei. Ma anche trekking sui Colli Euganei e itinerari tematici alla scoperta di storie e leggende del passato, flora e fauna. “Before Venice” propone tour nella storia millenaria dei territori dai Colli all’Adige. Partendo dagli Antichi Veneti per arrivare allo stretto legame tra Venezia e la terraferma. “Bike & Wild” è nella linea dei tour in bicicletta che attraversano i Colli Euganei.  “Antiche Vie Della Fede” propone itinerari alla scoperta di eremi, chiese rurali, antichi monasteri, monumenti storici, musei di devozione popolare e antiche strade di pellegrini.

di Eva Vallarin

COLLI EUGANEI IN PRIMAVERA
Colli Euganei, foto Vittorio Galuppo

INFORMAZIONI:

http://www.parcocollieuganei.com/

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