LA CITTA’ DI VITRUVIO INVITA ALLA SCOPERTA DEL SUO PATRIMONIO
LA CITTA’ DI VITRUVIO INVITA ALLA SCOPERTA DEL SUO PATRIMONIO
Per scoprire un autentico angolo delle Marche bisogna recarsi a Fano (Pu), dove la nascita del nuovo City Brand della città porta alla riscoperta della sua ricca storia, dei suoi monumenti, delle sue piazze e di tutti i suoi numerosi luoghi ricchi di tradizione.
Fano è una città così ricca e interessante, in ogni angolo del centro storico è possibile rimanere meravigliati da scorci e da molti edifici sacri e civili che ci sono.
In pieno centro storico, affacciato su una via che porta il suo nome, in constante “dialogo” con il Palazzo Malatestiano, ecco apparire davanti a noi Palazzo Montevecchio.
Una residenza del 1700 sontuosa e imponente che ci racconta il fermento cultura e civile di quel periodo a Fano e la storia di un’importante famiglia della città. Per dimensioni e importanza è il maggiore dei palazzi patrizi fanesi, appartenuto alla famiglia fino alla prima metà del XX secolo.
I lavori iniziarono intorno alla metà del 1700, il disegno originario è stato attribuito a Vanvitelli, anche se non risultano esserci prove in merito.
Uno dei più affascinanti tesori nel centro città
Altrettanto affascinante è il grande atrio a colonne, che si apre sullo sfondo monumentale della fontana con la statua del dio Nettuno. Qui trova spazio un elegante ninfeo ellittico. L’edificio è rimasto incompiuto lungo il lato orientale.
Negli anni del dopo guerra è stato aggiunto un solaio e un nuovo corpo di fabbrica. L’unico appartamento che conserva ancora le decorazioni grottesche originarie è quello più occidentale al secondo piano.
La meraviglia e lo stupore sono le sensazioni che si provano visitando l’ex chiesa di San Francesco a Fano. Non si può di certo rimanere indifferenti davanti a questo edificio così unico nel vasto patrimonio culturale della città. Nel centro storico di Fano vi è uno tra i più affascinanti e inusuali tesori della città. Un monumento a cielo aperto, unico nel suo genere, e di grande suggestione, che ben rappresenta la ricchezza della città.Unitamente all’Abbazia di San Galgano, costituisce l’unico esempio italiano di chiesa senza tetto.
Varie destinazioni d’uso per la Chiesa di San Francesco
La chiesa e il convento di San Francesco vennero costruiti a partire dalla metà del XIII sec., nelle vicinanze della più antica chiesa di San Giuliano, oggi andata perduta.
Dell’antico convento non resta più nulla, fu demolito e rifatto ex novo nella seconda metà del 1700, secondo un gusto in stile vanvitelliano ad opera dell’architetto fanese Francesco Maria Ciaraffoni e concluso nel 1774.
Dopo anni di abbandono durante i quali la chiesa fu utilizzata come magazzino e poi come stalla, nel 1840 iniziarono i lavori di ampliamento e ammodernamento secondo i canoni estetici del periodo. I lavori sono stati eseguiti ad opera degli architetti Giuseppe Ferroni e Angelo Innoncenzi, che terminarono il 13 giugno 1850. Nel tempo subì diverse destinazioni d’uso, nei primi anni del Novecento fu utilizzato come caserma. Dal 1912, venne ristrutturato per ospitare gli uffici comunali, funzione che mantiene ancora oggi.
Le Tombe malatestiane attribuite a Leon Battista Alberti
Il complesso architettonico di San Francesco, composto da chiesa e convento, si manifesta oggi con una pluralità di caratteristiche che sono il risultato di una lunga storia che ha visto susseguirsi diversi committenti in varie epoche. La Chiesa venne edificata a partire dalla metà del XIII secolo, ma è durante il periodo di dominio della famiglia Malatesti (1357 – 1463) che l’edificio vive un periodo di grande splendore e fu scelta per accogliere le tombe della famiglia. Entrando nell’ex chiesa di San Francesco è ancora riconoscibile l’impianto a navata unica e alcuni tratti neoclassici, visibili soprattutto nelle colonne corinzie che sono sopravvissute.
Dell’antica struttura medievale sopravvive solo parte del fianco sud, poiché l’edificio venne ristrutturato a metà Ottocento in stile neoclassico ad opera degli architetti Giuseppe Ferroni e Angelo Innocenzi.
Nel sottoportico, però, sono ancora conservate e visibili le splendide tombe rinascimentali Malatestiane di Pandolfo III e Paola Bianca Malatesti, commissionate dal figlio Sigismondo e attribuite a Leon Battista Alberti.
Un weekend di primavera alla scoperta di Fano
Un ricchissimo apparato scultoreo fa da corona alla bella immagine della defunta, stesa sul coperchio del sarcofago.
Oggi questo imperdibile gioiello architettonico fa parte dei Luoghi del Cuore scelti dal FAI, che ogni anno recensisce i luoghi italiani da non dimenticare.
L’ex – chiesa di San Francesco oggi è di proprietà comunale e viene usata per ospitare eventi culturali di qualità, durante la stagione estiva, ed è anche una location molto suggestiva dove si celebrano matrimoni civili.
La visita del Complesso monumentale di San Francesco è l’invito per un bel weekend di primavera alla scoperta di Fano con un piacevole soggiorno, ad esempio, in uno degli antichi palazzi trasformati in Hotel de charme o nei suggestivi e tradizionali hotel del lungomare, dalle cui camere e suites si può godere della bellissima vista del mare Adriatico. Fra centro storico e marina il passo è breve e l’invito è a trascorrere ore piacevoli a passeggiare e a gustare un buon caffè o meglio ancora la famosa Moretta nei tanti locali sul mare.
Straordinari piatti della tradizione
A Fano ci si va anche per gustare gli straordinari piatti di pesce della tradizione. Qui il pescato è sempre freschissimo e Fano rappresenta una certezza nel panorama gastronomico italiano e marchigiano. E’ d’obbligo assaggiare il brodetto di Fano, che si è aggiudicato negli anni il titolo di “Miglior Brodetto d’Italia”. Tanti i menù proposti dagli eccellenti ristoranti del centro storico, del lungomare e della suggestiva Darsena. i menù seguono le stagioni e la disponibilità giornaliera di pesce fresco e si possono gustare pesci dalle carni pregiate, crostacei e molluschi dell’Adriatico.
Fano, la Città di Vitruvio è oggi la terza città delle Marche e si distingue in tutti i settori dell’accoglienza e dell’offerta turistica.
Quale occasione migliore per conoscere la la città di Vitruvio se non nell’anno leonardiano mentre si attende l’apertura della mostra “Leonardo e Vitruvio. Alla ricerca dell’armonia” per celebrare anche qui i 500 anni dalla morte di Leonardo?
La storia dell’uomo vitruviano di Leonardo affonda le sue radici nell’antica Roma, quando Marco Vitruvio Pollione (80 a.C. circa – 20 a.C. circa) scrive, tra la fine del secondo triumvirato e i primissimi anni del principato – all’incirca tra il 35 e il 25 a.C. – il trattato che avrebbe trasmesso il suo nome alla storia, il De architectura. Nel trattato occupa ben cinque paragrafi la descrizione analitica della Basilica di Fano, l’unico edificio del quale Vitruvio afferma aver curato la costruzione. Oggi Fano presenta un interessante percorso romano che inizia dall’Arco di Augusto, da sempre simbolo della città
Per conoscere a fondo la vasta offerta turistica di Fano una guida imprescindibile, in italiano e inglese, completa di tutto è il sito ufficiale del Turismo della città https://www.turismofano.com/
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