Castelli della Loira. Pieni di fascino, bellissimi, i castelli della Loira sono una delle destinazioni più amate dai turisti italiani in Francia. Il colpo d’occhio affascina sempre, ma le strutture sono spesso un po’ complicate da leggere, perché oggetto di una stratigrafia di interventi architettonici in tempi diversi. Un famoso esempio che non sfugge a questa regola è il castello reale di Blois con quattro stili architettonici diversi che convivono e si sovrappongono in un unico monumento.
Blois tra i castelli della Loira
In generale per seguire compiutamente e godersi una visita sono utili le indicazioni, sempre bilingui francese-inglese, anche se nei castelli più noti ci sono anche documentazioni disponibili in italiano. La tecnologia però aiuta con l’Histopad, un piccolo tablet che fa da guida per visite, con mappe, descrizioni e commenti automatici multilingui che partono da soli appena si entra in una stanza. Si può anche vedere la sala in realtà aumentata, come se fosse abitata dai personaggi del tempo.
Un bell’esempio si tocca con mano al castello di Blois, un po’ alto sopra la cittadina con cui è perfettamente integrato. Ammirata la famosa scala nella corte si parte per un bel percorso a senso unico ben spiegato e ricco di punti panoramici. Le dimensioni sono notevoli. Una collezione di 35.000 opere, oltre 30 stanze da visitare e un Museo di Belle Arti con capolavori di grandi artisti.
A Blois le quattro ali del castello di epoche diverse sono riunite intorno a un’unica corte che racchiude così un vero e proprio panorama dell’architettura francese. I restauri effettuati sapientemente nel XIX e XX secolo completano la storia architettonica di questa costruzione. Del castello medievale, costruito dei conti di Blois a partire dal IX secolo, oggi resta solo la sala signorile, meglio conosciuta come sala degli Stati. È la più grande sala civile gotica dell’inizio del XIII secolo attualmente conservata in Francia. Costruita dal conte Tebaldo nel 1214, ha mantenuto l’antica disposizione. Due navate con pannellatura in legno separati da una fila di sei colonne. Utilizzata come aula del tribunale dai conti di Blois, ospitò due volte gli Stati generali convocati da Enrico III.
Castelli della Loira, regnanti ed eredi al trono
Costruita in mattoni e pietra tra il 1498 il 1508, l’Ala dallo stile gotico fiammeggiante colpisce per gli elementi dell’influenza nordica che si mescolano a ornamenti di origini italiane. Qui gli appartamenti reali al primo piano ospitano le sale del Museo delle Belle Arti. L’Ala rinascimentale è stata costruita invece a tempo di record sotto Francesco I in soli quattro anni dal 1515 al 1519. A solo pochi anni di distanza desta meraviglia la rapida evoluzione delle decorazioni architettoniche ispirate al rinascimento italiano applicata a strutture ancora molto francesi. La scala a vite ospitata in una torre aperta verso l’esterno è una perfetta illustrazione di questo tipo di influenze e ricorda molto lo scalone del palazzo Contarini del Bovolo di Venezia.
Il periodo del classicismo segue dopo oltre un secolo con l’Ala costruita tra il 1635 e il 1638 da François Mansart per il duca Gastone D’Orléans, fratello di re Luigi XIII. Gastone aveva un progetto molto ambizioso per questo castello, ma per mancanza di tempo non riuscì a portarlo a termine. Quest’ala infatti rimase incompiuta: il progetto di ricostruzione del castello non si concretizzò in seguito alla nascita nel 1638 del nipote Luigi XIV che divenne erede al trono di Francia al suo posto. Tuttavia questa realizzazione è uno dei primi capolavori dell’architettura classica del grande secolo del Seicento francese.
Dalla corte si comincia a visitare il piano terra con le sculture originali delle varie ali del castello installate nelle vecchie cucine dell’ala di Francesco I. Sono accompagnate da calchi in gesso realizzati nel XIX secolo per completare il restauro del castello, che è diventato monumento storico dopo aver ospitato una caserma militare fin dalla fine del XVIII secolo.
Vita di corte nel Rinascimento ai Castelli della Loira
L’aspetto attuale degli appartamenti è risultato dei restauri effettuati dei Félix Duban, architetto dei monumenti storici nell’Ottocento. Fu lui ad arredare il castello e a realizzare le decorazioni murali immaginando la disposizione ideale di un appartamento reale alla fine del XVI secolo. Questi appartamenti furono occupati da Francesco I, Claudia di Francia, Enrico II e Caterina de’ Medici. Oltre che da Gastone d’Orléans che non riuscì a completare la sua ala. Nella sala del re, un trono con baldacchino con i fiordalisi evoca le udienze reali, in una stanza adornata da due camini con decorazioni rinascimentali in buona parte in originale. Le collezioni in questa sala mettono ben in risalto il carattere cavalleresco e la passione per la caccia di Francesco I.
Si passa poi alla sala dei Valois: in essa sono esposti i busti dei re che hanno soggiornato nel castello, con l’arte rinascimentale sotto i riflettori. Il suo sviluppo in Francia fu favorito in particolare dal mecenatismo di Francesco I: fu lui infatti a invitare Leonardo da Vinci nella vicina Amboise. Quest’ala del castello è costruita da parte a parte dall’antica cinta muraria medievale con un muro di due metri di spessore. La galleria della regina, luogo di passeggiate interne, si apre sulla facciata: la piastrellatura in terracotta smaltata è stata realizzata nel XIX secolo e restaurata di recente.
Castelli della Loira: da Blois a Chaumont-sur-Loire
Nell’Ala di Francesco I, al primo piano, si visita un guardaroba, un oratorio, la camera della regina, uno studiolo. Mentre gli appartamenti reali sotto Enrico III al secondo piano mostrano la camera del re, il gabinetto delle guerre di religione e quello dell’etichetta. Ci si affaccia poi sul belvedere dei giardini per finire con ancora la sala del consiglio, il gabinetto nuovo, la galleria Duban. E ancora la sala neorinascimentale: insieme danno un’idea della visione del rinascimento maturata nell’Ottocento.
Ancora al primo piano, nell’Ala Luigi XII, che ospitò insieme a lui la regina Anna di Bretagna, gli appartamenti reali racchiudono dal 1869 il Museo di Belle Arti della città. La distribuzione delle stanze è stata mantenuta, i camini sono stati rifatti nel XIX secolo con gli emblemi dei sovrani. Le sale presentano una interessante selezione di dipinti, sculture e opere d’arte dal XVI al XIX secolo. Gli spazi sono dedicati separatamente ai diversi generi pittorici: arte sacra, pittura di paesaggi, pittura di architettetture e pittura storica. Grandi maestri del pennello vi sono ben rappresentati: tra questi Ingres, Rubens, Boucher.
A meno di 20 km dal Castello di Blois si trova il castello di Chaumont-sur-Loire. Fondato intorno all’anno 1000 da Ottone I, domina da una collina la riva meridionale del fiume. È gestito con competenza dal Centre des Monuments Nationaux, la principale regia di siti e monumenti turistici in Francia. Caratteristica è la selva di aguzzi tetti di ardesia che si stagliano sulla pietra bianca della costruzione. Si visita il castello e in particolare gli appartamenti storici, il grande parco con alberi plurisecolari e l’interessante costruzione delle scuderie.
Curiosità su Chaumont-sur-Loire, tra i castelli della Loira
Chaumont non è un castello reale come Blois, ma una storia intrigante si nasconde dietro alla sua facciata. Nel 1560 infatti la regina Caterina de’ Medici acquistò il castello e ospitò numerosi astrologi, incluso Nostradamus. Alla morte del marito Enrico II di Francia, Caterina usò il suo potere per costringere Diana di Poitiers, amante del marito da prima ancora del matrimonio regale, ad accettare lo scambio del castello di Chaumont con il più ambito e noto castello di Chenonceau che Enrico aveva donato a Diana sollevando le ire della regina. Molti secoli dopo, alla fine dell’Ottocento in piena Belle Epoque, è un’altra donna a rinnovare il castello e fargli rivivere giornate fastose.
Stiamo parlando di Marie-Charlotte-Costance Say, a capo di una delle più grandi fortune di Francia come erede degli omonimi zuccherifici. Sposò il principe De Broglie, profuse denaro in splendide feste, ebbe come ospiti celebrità di attori, scrittori, musicisti, teste coronate di mezza Europa e marajà indiani. Fece anche ristrutturare il castello dall’architetto Paul-Erneste Sanson in particolare negli appartamenti privati adeguandolo alle esigenze del confort ottocentesco, portando l’acqua calda e l’elettricità. Quando il principe De Broglie commissionò il lavoro delle scuderie nel 1877 l’architetto le progettò come le più sontuose e moderne d’Europa. La principessa De Broglie fu l’ultima proprietaria privata del castello prima che fosse espropriato per debiti dalla Stato francese. Dopo aver dilapidato il suo ingente patrimonio, morì nel luglio 1943.
Dormire in uno dei castelli della Loira
Per pernottare vicino a Blois e a Chaumont rimanendo nell’atmosfera di sogno dei castelli, una delle migliori scelte è Les Hauts de la Loire, a Onzain sulla riva settentrionale del fiume. Era un piccolo castello di caccia del XIX secolo in mezzo di un enorme parco alberato. La Spa e alcune camere piene di fascino sono state ricavate anche dalle vecchie scuderie. Il ristorante può vantare uno chef con due stelle Michelin. Ma c’è anche una ristorazione un po’ meno impegnativa e un po’ più conviviale della sala ovattata del ristorante gastronomico da pochi tavoli. La serenità del parco con grande parcheggio, il laghetto, la piscina, il verde con divanetti e ombrelloni creano un’oasi di pace unica. Il servizio è a cinque stelle e l’albergo è dotato anche di eliporto.