Nasce l’App Chiese a porte aperte. Per la prima volta in Italia è possibile fruire dei beni di arte sacra situati in Piemonte utilizzando un sistema di apertura e di narrazione automatizzata, tramite lo smartphone. Grazie alla App, scaricabile gratuitamente sia da Apple Store che da Google Play, è possibile accedere al progetto che facilita la fruibilità delle opere artistiche e sacre presenti sul territorio piemontese. La stessa App Chiese a porte aperte consente di prenotare la visita e l’ingresso nel luogo prescelto. Come? Aprendo la porta attraverso un QR Code, che da accesso ad un sistema di guida composto da musica, luci e narrazione in italiano, inglese e francese.
Con l’App Chiese a porte aperte accesso a 13 Cappelle
Ad ora si può accedere attraverso la App Chiese a porte aperte a 13 tra cappelle e Santuari, situati in luoghi carichi di storia ed atmosfera. Tra questi, la Cappella di San Bernardo di Aosta a Piozzo in Provincia di Cuneo (Diocesi di Mondovì) e di San Sebastiano a Giaveno (Diocesi di Torino). La Chiesa di San Salvatore a San Damiano Macra e la Cappella di San Giulio a Lemie di Lanzo.
L’Oratorio di San Michele a Serravalle Langhe e la Cappella di San Rocco a Mombarcaro. Il Santuario di N. S. del Tavoleto a Sommariva Perno e la Cappella di San Sisto a Bardonecchia (Melezet), di Notre Dame de Coignet a Bardonecchia (Les Arnauds) e di Sant’Andrea delle Ramats a Chiomonte. La Confraternita di San Francesco a Santa Vittoria d’Alba e la Cappella di San Bernardino a Lusernetta. Infine, la Chiesa di Santa Maria di Missione a Villafranca Piemonte.
Alla scoperta di capolavori mozzafiato
Si possono scoprire questi capolavori immersi in paesaggi mozzafiato. Un itinerario molto interessante è quello che offre l’esplorazione di alcuni tra i più interessanti cicli affrescati nel tardo Quattrocento e conservati tra la Valle di Viù, la Val Sangone e la Valle di Susa.
Il percorso si snoda da Lemie (frazione Forno) con la Cappella di San Giulio, edificio trecentesco e decorato nella seconda metà del Quattrocento da un anonimo. Da qui si prosegue fino a Giaveno con la cappella di San Sebastiano, un tempo rifugio per i pellegrini in viaggio lungo la via Francigena.
Un recente restauro ha svelato un ciclo affrescato del Quattrocento che raffigura il martirio di San Sebastiano e dei Santi Marco, Marcellino e Tiburzio. Dopo l’abitato di Chiomonte in frazione Ramats, sorge la terza cappella di questo tour, quella dedicata a Sant’Andrea. La cappella conserva nell’area absidale un grande ciclo affrescato composto da 13 riquadri del Santo. Sulla strada verso Bardonecchia, a Melezet, sorge la cappella di San Sisto con vari cicli pittorici.
Affreschi unici tra le vallate alpine occidentali
All’esterno si trova il Giudizio Universale e all’interno le storie di San Sisto, il martirio di San Sebastiano e la Crocifissione. Un altro itinerario, accessibile con l’app Chiese a porte aperte, è quello alla scoperta di cinque cicli pittorici. Databili tra il XV e il XVIII secolo e immersi nel suggestivo paesaggio delle Langhe, del Roero e del Monregalese. Gli affreschi si trovano nel Santuario della Madonna di Tavoletto a Sommariva Perno, nella Chiesa di San Francesco a Santa Vittoria d’Alba, nell’Oratorio di San Michele a Serravalle Langhe, nella Cappella di San Rocco a Mombarcaro e nella Cappella di San Bernardo d’Aosta a Piozzo.
Databili tra il tardo romanico e il pieno Quattrocento sono gli affreschi disseminati nelle vallate alpine occidentali tra il Pinerolese e il Saluzzese.
Testimonianze medioevali in valle Maira
Nella Cappella di Missione a Villafranca Piemonte, i lavori di risanamento hanno dato alla luce i resti di un’abside semicircolare che potrebbe essere risalente al 1037. A Lusernetta sorge la cappella di metà Quattrocento dedicata a San Bernardino ricca di affreschi, la piccola cappella di San Salvatore a San Damiano Macra è una delle più antiche testimonianze architettoniche medioevali della valle Maira.
La tecnologia in aiuto della fruizione del patrimonio culturale
Queste cappelle sono state selezionate sulla base di specifici criteri. Assenza di beni mobili all’interno, presenza di elementi di interesse architettonico o pittorico nella cappella, vicinanza a siti di rilievo, partecipazione attiva da parte della comunità.
Il sistema “Chiese a porte aperte” non intende sostituire ciò che già esiste, ma ampliare il servizio di apertura e narrazione dei beni culturali ecclesiastici in modo sostenibile, migliorando l’accessibilità, dando valore all’impegno dei volontari.
La tecnologia permette una fruizione del patrimonio culturale estesa nel tempo. Una particolare attenzione all’ambiente ha suggerito per due siti privi di elettricità la realizzazione di un modulo fotovoltaico di produzione e di accumulo dell’energia, da adottare a seconda delle condizioni strutturali e all’orientamento contestuale. Si tratta della cappella di San Rocco a Mombarcaro e della cappella di N.D. du Coignet a Bardonecchia.
“L’accoglienza garantita dai volontari culturali nella funzione di “storytellers”, mediatori culturali e testimoni autentici del territorio – spiegano i promotori – resta l’esperienza più completa per visitare un bene culturale ecclesiastico. La visita tramite apertura e narrazione automatizzata assicura invece l’ampliamento dei calendari di fruizione”.
Valorizzazione di luoghi e memorie
“Avrebbe poco senso – hanno dichiarato i promotori- la valorizzazione di luoghi e memorie che siano stati “abbandonati” dalla comunità, anche in considerazione della specificità dell’arte sacra“. Questa narra infatti la storia di persone e comunità, nella loro tensione rispetto alla questione esistenziale del ciclo di nascita-vita-morte. Ecco che il valore antropologico e sociale appare fondamentale per comprendere il senso veicolato nelle forme artistiche sacre. Ecco il valore della nuova app Chiese a porte aperte.
Il progetto che ha dato vita alla App Chiese a porte aperte è stato ideato dalla Consulta per i beni culturali ecclesiastici del Piemonte e Valle d’Aosta e dalla Fondazione CRT. La realizzazione ha avuto il sostegno della Regione Piemonte, Assessorato alla Cultura e al Turismo e il cofinanziamento dei proprietari dei beni. Le parrocchie e i comuni hanno aderito all’iniziativa, che rivitalizzerà anche il patrimonio immobiliare e artistico ecclesiale.
Un impulso decisivo al progetto è stato dato dalla considerazione favorevole con cui le Soprintendenze competenti hanno accolto e seguito lo svolgersi delle attività, condividendo gli obiettivi di fondo, le scelte tecniche e le modalità di processo.
INFORMAZIONI:
Il sito http://www.cittaecattedrali.it ospita un ampio racconto del progetto e la possibilità di prenotare la visita alle 13 cappelle.
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