Si rafforza il sodalizio avviato nel 2014 tra la rinomata rivista Focus Storia e il Tour Operator milanese I Viaggi di Maurizio Levi. Dopo il successo riscosso dal viaggio a Cipro di Aprile, le due affini realtà propongono un meraviglioso viaggio estivo in Kazakhstan tra i siti archeologici e naturalistici dell’antica Scizia.
Il viaggio, condotto da un esperto accompagnatore del team Viaggi Levi, partirà il 10 luglio e porterà, con un itinerario di 13 giorni, alla scoperta della straordinaria cultura e della storia millenaria del Kazakhstan.
Il Kazakhstan è il nono paese al mondo per estensione, una delle ultime frontiere del turismo, per lungo tempo considerato poco più di un grande spazio vuoto al centro dell’Asia. Eppure per più di 2000 anni i deserti e le steppe fra il Mar Caspio e la Cina sono stati attraversati da popoli nomadi e da mercanti in viaggio sulla Via della Seta.
In Kazakhstan i viaggiatori sono ancora una rarità e all’ospite straniero viene riservata un’accoglienza eccezionale. Indiscusso emblema del Kazakhstan moderno è l’Uomo d’Oro: uno scheletro di sesso incerto risalente al V secolo d.C., probabilmente un principe, ma secondo taluni una principessa, saka scita di circa diciott’anni.
Il corpo era sepolto con un equipaggiamento da guerriero formato da oltre 4.000 pezzi d’oro, finemente decorato con motivi di animali mitologici, e un ricco corredo funerario. La duna che canta.
Gli appassionati di archeologia restano affascinati dai trentuno tumuli funerari di Besshatyr, che costituiscono uno dei principali gruppi di tombe scite esistenti al mondo, mentre gli amanti della natura hanno la speranza di incontrare la rara gazzella dal gozzo (zheyran), le pecore argali, gli asini selvatici (kulan) e magari anche i cavalli di Przewalsky. Il mausoleo di Yasui, capolavoro dell’arte timuride. Principale sito di interesse di Turkistan, il mausoleo di Kozha Akhmed Yasaui, il primo grande santo turco di religione musulmana, è il più importante sito di pellegrinaggio del Kazakhstan, nonché Patrimonio Unesco.
Fu fatto costruire da Tamerlano alla fine del XIV secolo secondo un grandioso progetto, degno dei magnifici palazzi di Samarcanda. Turkistan era già un importante centro religioso e di commerci (ma allora si chiamava Yasy) quando, probabilmente nel 1103, nacque a Sayram il venerato maestro sufi e poeta mistico Khoza Akhmed Yasaui.
Dopo aver ricevuto un’educazione ascetica sufi a Bukhara, Yasaui visse quasi sempre a Turkistan, dove morì intorno al 1166. Fondatore dell’ordine sufi Yasauia, il santo ebbe il dono di trasmettere le sue conoscenze alla gente comune per mezzo di poemi e sermoni in un dialetto turco, il che spiega la grande popolarità di cui gode ancora oggi. La piccola tomba di Yasaui era già un luogo di pellegrinaggi prima che Tamerlano, intorno al 1390, ordinasse la costruzione di un grande mausoleo. Tamerlano morì prima che l’edificio fosse ultimato e la facciata principale restò incompiuta: priva, infatti, delle squisite piastrelle che ornano il resto dell’edificio, mentre ci sono ancora i ponteggi che si protendono dalla muratura in mattoni.