3 giorni a Istanbul, città magica ed eclettica. Uno di quei luoghi di cui ti innamori a prima vista, già da quando arrivi nel suo immenso e ultra moderno aeroporto. È il punto di incontro tra Oriente e Occidente dove la storia si respira a ogni angolo di strada tra moschee ottomane, vivaci e coloratissimi bazar e case da tè. Un mix che la rende una delle città più affascinanti del mondo, da scoprire lentamente. Anche solo tre o quattro giorni sono sufficienti per avere una panoramica generale dell’antica Costantinopoli.  

Tipiche lampade turche

3 giorni a Istanbul: il tour del primo giorno 

L’itinerario può avere inizio dall’iconica Piazza Taksim, nel cuore europeo di Istanbul. Un luogo emblematico dove si svolgono cerimonie ufficiali, concerti, eventi, manifestazioni. In tempi passati ospitava un grande deposito in pietra che serviva a raccogliere l’acqua destinata alla popolazione. Taksim significa infatti “distribuzione”.
Sulla piazza prospetta la Moschea omonima, di recente costruzione: realizzata in Art Déco, riesce a contenere, contemporaneamente, 3.000 fedeli.
Nella piazza si ammira anche il monumento all’Indipendenza che raffigura Atatürk, il fondatore della Repubblica turca, in veste di statista e comandante. La statua fu posizionata qui nel 1928 sfidando quelle regole islamiche che stabilivano di non raffigurare esseri viventi.

Moschea Taksim

In 3 giorni a Istanbul dalla piazza si può procedere alla scoperta di Istiklal Caddesi. La via pedonale votata al passeggio e allo shopping è punteggiata di eleganti boutique, caffetterie, ristoranti, pasticcerie. Ma anche banchetti dei venditori di simit, ciambelle ricoperte di sesamo. La si percorre a piedi e l’unico mezzo ammesso è il pittoresco Tram rosso. Lungo la via è d’obbligo la sosta davanti a uno degli innumerevoli furgoncini dei gelati. I gelatai sono dei veri prestigiatori che fanno acrobazie incredibili rendendo l’attesa della degustazione davvero divertente.
A metà del percorso, sulla sinistra, ecco la bella Basilica di Sant’Antonio da Padova, il più grande luogo di culto cattolico della città, edificato in stile neogotico veneziano.

Una volta percorsa l’interminabile Istiklal Caddesi, circa un chilometro e mezzo, ecco apparire un’altra icona della città, la Torre Galata. Costruita in epoca bizantina, è stata distrutta durante la quarta crociata e ricostruita nel 1348 dai genovesi. È in pietra e il meglio di sé lo dà alla sera quando è illuminata da immagini proiettate. Dalla sommità si ha una vista mozzafiato sul Corno d’Oro.

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Basilica di Sant’Antonio da Padova

3 giorni a Istanbul: il tour del secondo giorno

Il secondo giorno lo si può dedicare a tre edifici emblematici della città, tutti vicinissimi tra loro e raggiungibili a piedi. La Basilica di Santa Sofia (Ayasofya), la Moschea Blu (Sultanahmet Camii) e il Palazzo Topkapi (Topkapi Sarayi). Si trovano tutti nel distretto di Fatih, nel mahalle di Sultanahmet. Ricordiamo che l’ingresso all’interno delle moschee è consentito solo senza scarpe, con un abbigliamento sobrio e le donne devono avere il capo coperto.

La Basilica di Santa Sofia, ufficialmente Grande Moschea Benedetta della Santa Sofia, è una sontuosa e imponente costruzione dedicata alla sapienza di Dio (Sophia) ed è un vero capolavoro bizantino. Negli anni ha subito vere e proprie trasformazioni nell’identità, adattandosi agli sviluppi politici e culturali della Turchia. Cambiando anche funzione e nome, ma restando il simbolo indiscusso di Istanbul. Agli inizi cattedrale bizantina ortodossa, poi cattedrale di culto cattolico nel periodo dei crociati. Successivamente divenne moschea durante la conquista di Costantinopoli, poi basilica nel 2020, museo nel 1935, fu infine trasformata, nel 2018, nuovamente in moschea. Per i turchi è semplicemente Agia Sophia.

L’interno è scandito da tre navate con l’abside in fondo alla navata centrale. Tutt’intorno arcate in marmo con mosaici a sfondo dorato e capitelli finemente scolpiti. Al centro della galleria la loggia dell’imperatrice con una pietra verde che indica il punto dove era posizionato il trono. La cupola ha un diametro di 31 metri, è in muratura e ha 40 finestre ad arco che contribuiscono a illuminare, in modo naturale, Santa Sofia. Alzando gli occhi sono visibili otto medaglioni rotondi di colore nero con scritte in oro che riportano i nomi di Allah, Maometto e di 6 Califfi. Entrando dalla porta imperiale alla sinistra la colonna piangente che si dice appartenga a San Gregorio il Taumaturgo.

Moschea Blu

Il capolavoro della Moschea Blu nei 3 giorni a Istanbul

Di fronte alla Basilica di Santa Sofia si erge maestoso un altro capolavoro. È la Sultanahmet camii o Sultan Ahmet camii da tutti conosciuta come la Moschea Blu riconoscibile per i suoi sei minareti. Nasce per volere del sultano Ahmed I che voleva riaffermare il potere ottomano dando alla città un nuovo e importante luogo di culto. Il nome lo deve alle oltre 21.000 piastrelle di un colore turchese intenso provenienti da İznik che decorano i soffitti delle cupole. Si resta estasiati dalle decorazioni e dalle 260 vetrate policrome di produzione veneta. Oltre all’illuminazione naturale tanti lampadari di grandi dimensioni decorati in oro e gemme preziose pendono dal soffitto.  La pavimentazione ospita tappeti con motivi geometrici che contribuiscono a rendere ancora più bella la moschea.

Alla sinistra della Moschea Blu, in At Meydani (piazza dei Cavalli), si può vedere l’ippodromo o meglio uno spiazzo di circa 400 metri. Ciò che resta di quello che in passato era il vero cuore di Costantinopoli. Qui si svolgevano le corse sulle bighe e avvenivano manifestazioni, feste e tutte quelle attività politiche cittadine dell’epoca bizantina sino a quella ottomana. Dei monumenti dell’epoca rimane l’Obelisco di Teodosio, in granito rosa decorato con geroglifici egiziani del XV secolo a.C. E ancora la Colonna serpentina, in bronzo risalente al 479 a.C., e la Colonna di Costantino. Dal lato opposto all’Obelisco la Fontana Tedesca, un dono dell’Imperatore Guglielmo II di Prussia al Sultano Abdülhamıd II.

Al lato destro dell’Ippodromo si trovano invece i famosi “Bagni di Roxelana”, costruiti dove sorgevano gli antichi Bagni di Zeusippo, realizzati per volere della moglie di Solimano il Magnifico dalla quale prendono il nome. Su prenotazione ci si può regalare una coccola con il classico bagno turco.  

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Moschea Blu

3 giorni a Istanbul: la magnifica Cisterna Basilica

In pochi minuti si può raggiungere la Cisterna Basilica, un’opera ingegneristica surreale. Scoperta nel 1545 casualmente quando l’erudito Gyllius in visita a Costantinopoli sentì strani aneddoti su persone che si procuravano acqua e pesci dal sottosuolo. Iniziarono subito degli scavi scoprendo una grande cisterna posizionata dove in precedenza vi era una basilica. L’imperatore bizantino Giustiniano I diede ordine di iniziare i lavori con lo scopo di immagazzinare grandi quantità di acqua per servire il palazzo reale e gli edifici intorno. In questo luogo si cammina su passerelle che attraversano colonne di sostegno, se ne contano ben 336 distribuite in 12 file.

Alcune colonne sono alquanto particolari come, per esempio, quella che ha come base due teste di Medusa una capovolta e l’altra di profilo. Non si conosce il vero motivo della presenza di queste due teste. Alcuni studiosi pensano che siano solo rovine recuperate e ritenute ottimali per sorreggere le colonne. Altri invece danno un significato completamente diverso asserendo che le statue pagane furono messe di proposito dai costruttori cristiani per passare il messaggio della sconfitta del paganesimo.

Un’altra colonna invece è chiamata la “colonna piangente” e su di essa sono scolpite, a tutta altezza, delle gocce che rappresentano le lacrime. Sembra sia in ricordo degli schiavi che perirono durante la costruzione della cisterna. Non perdete l’opportunità di inserire un dito nel foro posto a lato della colonna perché sembra che ciò abbia il potere di avverare i desideri liberandovi dalla tristezza e facendovi piangere di sola gioia. Perché non provarci? 

Palazzo Topkapi

Un gioiello da non mancare: il Palazzo Topkapi

Si può terminare il secondo giorno di soggiorno a Istanbul con la visita al Palazzo Topkapi , sul promontorio del Serraglio, tra il Corno d’Oro e il Mar di Marmara. Ricco di storia il palazzo è stato ampliato via via che i vari sultani lo hanno abitato: quattro corti da cui si accede ai vari settori del palazzo.

Si può entrare dalla Porta Imperiale e poi si si accede alla prima corte che è chiamata la Porta dei Giannizzeri dove c’è una chiesa bizantina, la Chiesa di Santa Irene o Chiesa della Pace. Per accedere alla seconda corte si passa dalla porta di mezzo. Qui si vedono scuderie, chioschi, padiglioni e poi l’Harem il padiglione più visitato del Topkapi, un susseguirsi di corridoi decorati magnificamente con piastrelle. Una piccola città nella città.

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Pugnale al palazzo del Topkapi

Nell’harem le giovani donne straniere venivano scelte come concubine. Oltre al sultano e ai figli dello stesso gli unici uomini ammessi all’interno dell’harem erano gli eunuchi che si occupavano della sicurezza e dell’amministrazione.

Passando dalla porta della Felicità si raggiunge la terza corte che porta alla sala delle udienze. Imperdibile la visita al tesoro imperiale con oggetti talmente preziosi da lasciare a bocca aperta. Come il diamante del Fabbricante di cucchiai di ben 86 carati o il Pugnale Topkapi.

La quarta corte detta Giardini dei Tulipani è posizionata nella parte più alta del palazzo e regala una vista mozzafiato sul Bosforo.

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Moschea di Solimano

3 giorni a Istanbul: tour del terzo giorno

Il terzo giorno può iniziare   con una breve visita al Gran Bazaar, un ambiente storico, uno dei più grandi e antichi mercati del mondo. Qui si scoprono, in un’area coperta di 45.000 metri quadrati, più di 4.000 negozi distribuiti in 64 vie cui si accede attraverso 22 porte. Un luogo vivace e divertente dove è possibile acquistare di tutto dalla pelletteria, ai tappeti, lampade coloratissime, abiti. Qui corre l’obbligo della contrattazione. 

A poca distanza ecco un’altra moschea che merita una lunga visita. Patrimonio Unesco, la Moschea Süleymaniye fu costruita dal grande architetto imperiale Sinan nel 1550-1557 per il sultano Süleyman I, “il Magnifico”.

Il cortile interno è abbracciato da grandi arcate che compongono il porticato d’ingresso, e include 4 minareti con 10 balconi. L’interno è semplice ma elegante. Si possono notare i 4 pilastri centrali collegati alle mura che sorreggono la cupola. Dalle 200 finestre entra una luce armoniosa e suggestiva derivante dalla policromia. All’esterno della moschea le tombe di Solimano, di Roxellana e dell’architetto Sinan.

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Moschea di Rustem Pascià

A pochi passi si trova la Moschea Rustem Pasa, esempio di architettura ottomana. Rustem Pasa era il gran visir oltre ad essere il genero di Solimano il Magnifico. Fece costruire questa moschea nel 1560 sopra il Masiid di Haci Halil. La moschea sfoggia un design quadrato e asceso con semi cupole attorno alla cupola principale che poggia su 4 grandi piedi e colonne. È una delle moschee più abbellite dagli ottomani, è famosa per le piastrelle encaustiche di Iznik e ha un unico minareto e un unico balcone.

Non resta che terminare la giornata con la visita al Mercato delle spezie, conosciuto anche come Bazar Egiziano perché costruito con il dazio sulle importazioni egiziane. Trovarlo è semplice: basta seguire i profumi di noce moscata, cannella, anice stellato e zafferano.

3 Giorni a Istanbul: il fascino del Ponte sospeso sul Bosforo

Il giorno seguente non c’è cosa più bella che andare alla scoperta della Costa Asiatica, con l’attraversamento del ponte sospeso sul Bosforo. Da qui si raggiunge uno dei luoghi migliori per ammirare Istanbul dall’alto, la Collina Camlica. Si scorge il versante asiatico, il Bosforo, il Corno D’Oro e il Mar di Marmara.  È un luogo romantico, ricco di verde e molto tranquillo.

Si può proseguire andando a visitare il Palazzo dei sultani ottomani dell’ultimo periodo, il Palazzo Beylerbeyi, realizzato tra il 1861 e il 1865. L’edificio era utilizzato come residenza estiva, ma anche come palazzo per ricevere i vari capi di stato. Tra le bellissime stanze ne spicca una di incredibile bellezza: è la Stanza di Ricevimento con al centro una piscina e una grande fontana. In un’altra stanza è visibile un enorme lampadario in vetro di Murano.

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Ponte sospeso sul Bosforo

Non si può lasciare Istanbul senza vivere l’emozionante gita sul Bosforo, lo stretto che unisce il Mar Nero al mar di Marmara. Insieme allo stretto dei Dardanelli, segna il confine meridionale tra il continente europeo e il continente asiatico. Con il battello in navigazione si ammirano i monumenti più belli di Istanbul, i siti storici della città, i suoi palazzi, le fortezze e i suoi quartieri sulle rive.

È arrivato il momento di salutare Istanbul, ma non senza aver visitato il sobborgo di Ortakoy situato al centro della riva europea del Bosforo. Ortakoy in turco significa “Villaggio di Mezzo”. Qui si ammira la Moschea Omonima, in stile neo barocco e il bellissimo ponte sospeso che la sera viene illuminato.

La storia, le architetture, i colori, i profumi, i contrasti hanno valso a questa metropoli magica, e con pieno merito, il quinto posto tra le destinazioni turistiche più visitate al mondo.

Moschea di Ortakoy

3 giorni a Istanbul: dove dormire, dove mangiare, come arrivare

ll modo più semplice e veloce per raggiungere Istanbul dall’Italia è l’aereo. Alitalia e Turkish Airlines gestiscono voli diretti da molte città italiane con destinazione Istanbul Atatürk (IST), il principale e nuovo aeroporto della città.

Per il soggiorno si può scegliere il Radisson Blu Hotel***** che si trova nel quartiere di Sisli. Offre una piscina coperta, una piscina all’aperto, un centro fitness, una sauna e un bagno turco. 

Per mangiare si può scegliere, tra gli altri, il Deraliye.

Numerosi i piatti tipici da provare. Börek è una sfoglia ripiena di carne macinata o di formaggio, mentre Cacık un’insalata di cetrioli grattugiati e conditi con yogurt, aglio e olio d’oliva. Molto particolare Dolma: polpette di riso speziate, insaporite da pinoli e uvetta e avvolte in foglie di vite. Più comune il Kebab, carne di agnello, pollo che non ha bisogno di grandi presentazioni. E ancora Iahmacun, una pizza generalmente acquistabile anche dai venditori ambulanti, e Sìmit, una ciambella ricoperta di semi di sesamo.

Per finire non si può lasciare Istanbul senza assaggiare il dolce per antonomasia della Turchia: il Baklava. Una base di pasta fillo arricchita da miele o sciroppo di zucchero, frutta secca in particolar modo i pistacchi. Una vera calorica delizia.

Di Anna Maria Terzi

INFORMAZIONI

http://www.turchia.it

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