Vipiteno a Natale. Incanto alpino, architettura medievale, fascino moderno. Atmosfera vivace e pittoresca in ogni momento dell’anno. Questa è Vipiteno, la città più settentrionale dell’Alto Adige, crocevia di commerci e genti. Il suo centro storico racconta di un’antica città mercantile, posta sulle linee commerciali che collegavano il Mediterraneo con l’Europa. Vipiteno è da sempre città di passaggio ma anche di sosta nella piana alluvionale alla confluenza di molte vallate in cui sorge. Il suo suggestivo centro storico ha visto nei secoli mercati, negozi, banche, alberghi, dogane, cambi di cavalli, magazzini, botteghe artigiane. E nel periodo natalizio si avvolge in una magica atmosfera.
VIPITENO A NATALE: LE CAMPANE
Il Natale a Vipiteno è all’insegna dell’armonia. Il grande albero, le casette di legno, le luci che disegnano il profilo della Torre delle Dodici, i profumi e i suoni creano una magia unica. Al mercatino si trovano prodotti per ogni gusto, passione, esigenza. Ci sono profumate candele, caldi maglioni di lana, pantofole di feltro e calzini di lana altoatesina. Si può andare alla scoperta dei sapori tipici provando speck, confetture, formaggio, cioccolato artigianale, marmellate e miele. Per il benessere si trovano l’olio di pino mugo o di pino cembro che profumano l’aria assieme al vin brulè e ai dolci speziati. Non mancano i tradizionali addobbi natalizi in vetro e le sculture in legno.
Tutto contribuisce alla calda atmosfera natalizia. Novità del mercatino di quest’anno è il tema delle “Campane di Natale”, alle quali sono dedicate tutte le manifestazioni in programma fino al 6 gennaio 2022. Sulla Torre delle Dodici è stato installato un carillon con 25 campane, realizzato dalla storica fonderia Grassmayr di Innsbruck. Il musicista e compositore Josef Haller di Vipiteno ha composto un brano appositamente per il carillon. La Città Vecchia nel periodo dell’Avvento si trasforma nella “Via delle Campane” con una mostra in cuisono esposte le tante varietà di campane utilizzate in agricoltura. Il fascino della città si svela inoltre ogni venerdì sera con la fiaccolata alla scoperta degli angoli più suggestivi del centro storico.
VIPITENO: STORIA DI RICCHEZZA
La storia della città inizia con i primi insediamenti lungo l’Isarco già nell’età del bronzo. Questo territorio di facile passaggio attrae i romani che nel 15 a.C., prima di attraversare il Brennero, lasciano qui una postazione militare che verrà chiamata Vipitenum. Nel VI secolo d.C. dalla Baviera scendono i Baiuvari, contadini che disboscano terreni e costruiscono masi. Da questo momento la terra diventa di matrice tedesca. Il medioevo è periodo di splendore per Vipiteno: traffici e commerci sono la sua anima. Nel XV e XVI secolo le miniere di argento e piombo di Colle Isarco e della Val Ridanna attirano minatori, finanzieri e imprenditori, tra cui i Fugger di Augusta. Sarà la ricchezza delle famiglie a consentire la ricostruzione in forme eleganti della parte di città devastata dall’incendio del 1443.
VIPITENO A NATALE: LA CHIESA PARROCCHIALE “NOSTRA SIGNORA DELLA PALUDE”
Saranno sempre i ricchi imprenditori minerari a commissionare, sul finire del Quattrocento, l’ampliamento della duecentesca Chiesa Parrocchiale. Imponente, con un elegante campanile, Nostra Signora della Palude si distingue ancora oggi da lontano. In epoca romana qui c’era un cimitero, come testimonia la lapide funeraria di Postumia Victorina esposta sul lato nord all’interno della chiesa.
VIPITENO: L’ELEGANZA DI CITTA’ NUOVA
È in via di Città Nuova che Vipiteno, membro dell’associazione “Borghi più belli d’Italia”, svela il suo fascino e la sua storia. Il grande incendio del 1443 che devastò la parte meridionale della città fu occasione per una ristrutturazione di quella che divenne la parte più elegante della città, con palazzi grandi e lussuosi, in linea con la floridezza economica di quel periodo. È questa una delle vie più caratteristiche di Vipiteno, ampia e lunga, con case dalle facciate colorate, tetti merlati, ampi portici che, come un tempo, ospitano negozi segnalati dalle tipiche insegne in ferro. L’erker è l’elemento architettonico che, nuovo per quel periodo, caratterizza le facciate degli edifici. Questo balcone aggettante, sporto verso la strada, con la sua forma poligonale era progettato per portare maggiore luce negli interni delle case. Ma divenne anche un ottimo sistema per osservare, da casa, quello che succedeva in strada.
VIPITENO A NATALE: IL BELLISSIMO MUNICIPIO
Dove terminano i portici c’è il Palazzo Comunale di Vipiteno, ritenuto uno dei palazzi civici più belli di tutto il Tirolo. La parte più suggestiva è senza dubbio la Sala del Consiglio: un intatto ambiente tardogotico, con pareti completamente rivestite in legno, il soffitto con travi a vista, una stufa in maiolica del Seicento. Questa sala, in cui passarono Maria Teresa d’Austria, Goethe, Mozart, Andreas Hofer, Sissi, ancora oggi ospita il consiglio comunale.
VIPITENO A NATALE: LA TORRE DELLE DODICI
A dividere idealmente la Città Nuova dalla Città Vecchia è la Torre di Città che con l’altezza di 46 metri è l’edificio più alto di Vipiteno. Due archi ogivali alla base, l’orologio, la meridiana, gli stemmi e la terminazione a merlatura scalata ne fanno il simbolo della città. La torre, detta Torre delle Dodici perché un tempo con i suoi rintocchi segnava l’ora di pranzo, in passato aveva una funzione di sorveglianza e allarme in caso di incendi, alluvioni, guerre.
VIPITENO A NATALE: LO STILE DI GIOTTO
In piazza Città un lungo e bianco edificio, con un originale campaniletto pensile in facciata, unisce l’antico ospizio per forestieri e pellegrini alla Chiesa di Santo Spirito. Costruita nel 1399 questa è una delle chiese gotiche meglio conservate di tutto l’Alto Adige. All’interno è da non perdere un mirabile ciclo di affreschi, realizzato agli inizi del Quattrocento dai Maestri di Brunico che ricorda lo stile di Giotto. Gli affreschi rappresentano la storia di Cristo, dall‘Annunciazione alla Resurrezione, ma il capolavoro è sulla parete ovest occupata da uno sbalorditivo e a tratti terrificante Giudizio finale.
VIPITENO E LA CITTA’ VECCHIA
Pare che sia questo il primo nucleo di Sterzing, borgo fondato dal contadino baiuvaro Sterzo. Qui nel 1233 fu costruito il primo ospedale, poi un castello, l’albergo Krone e la sua cappella dedicata a San Giovanni. Nella Città Vecchia l’impianto urbanistico medievale convive con ristrutturazioni dove materiali e linee moderne ripropongono elementi architettonici antichi: esempio interessante ne è la facciata di una nota libreria.
VIPITENO A NATALE: ADRENALINICA DISCESA IN SLITTINO
In pochi passi si può uscire dal centro storico di Vipiteno e raggiungere l’area sciistica di Monte Cavallo dove, oltre alle tante piste da sci, si trova la pista da slittino innevata e illuminata più lunga d’Italia. Si sale con l’impianto a fune per poi lanciarsi sui 10 km di pista che, oltre a curve e discese, regala suggestivi passaggi nel bosco. L’affaccio da uno dei punti panoramici lungo la pista offre un affascinante sguardo dall’alto sulla città, le sue caratteristiche vie e più in lontananza sulla piana le grandi vie che collegano il Mediterraneo al Nord Europa. In un solo sguardo si riunisce la lunga storia di passaggi e di incontri lungo la via del Brennero.
di Eva Vallarin