Ribolla Gialla in Friuli Venezia Giulia. Quale escursionista non ha, prima o poi, sognato a occhi aperti una panchina, dopo chilometri percorsi a piedi, magari con uno zaino in spalla. Una panchina per sedersi un po’ e far riposare le stanche membra dopo tanta fatica? Credo proprio nessuno. Ad un certo punto si ha pure bisogno di far riposare gli occhi, da tempo concentrati sul percorso e sul terreno dove mettere i piedi. Si può così allungare lo sguardo per guardare lontano, per scoprire dove ci si è fermati e vedere quanta strada c’è ancora da fare. Le panchine colorate sono diventate il simbolo dell’incontro, della sosta e del pensiero che ne deriva, in ottica ecologica, turistica ed esperienziale.
Le panchine a ridosso delle aziende di Ribolla Gialla in Friuli Venezia Giulia
Così a Oslavia, una delle colline che sovrastano Gorizia, al confine con la Slovenia, ci hanno pensato alla grande. Hanno costruito ben sette panchine posizionandole in punti strategici del territorio. Le panchine a ridosso di altrettante aziende vinicole produttrici dell’ormai famosa Ribolla Gialla. Vino emergente di cui ben presto se ne sentirà parlare e degustare in abbondanza. Per unire le sette panchine in un immaginario fil-rouge interpretativo, è stato programmato un tour esperienziale alla scoperta di una zona vocata alla viticoltura di qualità. Un territorio racchiuso in un ampio fazzoletto di terra sul colle di Oslavia. Culla della viticoltura del Collio, la zona vinicola più importante del Friuli Venezia Giulia. Le “7 sorelle”, ovvero le panchine “orange” dal colore della Ribolla, faranno da punto di partenza per le escursioni nei vigneti e nelle cantine attigue.
Ammirare i territori della Ribolla Gialla in Friuli Venezia Giulia
Il significato delle panchine arancioni è esteso anche come invito al visitatore a trovarle, a sedersi. Si ammira il panorama e si scopre la storia e il futuro della terra che si trova sotto di esse. Terra tristemente nota per le battaglie che si sono combattute durante la guerra mondiale. Si sconfina con lo sguardo. Da una parte c’è la vicina Slovenia e dall’altra la ridente pianura percorsa dall’Isonzo, il fiume sacro alla Patria. In lontananza si scorge il mare.
Il tour delle sette panchine inizia sabato 8 maggio alle 14.30 e si protrae per 4 ore, fino alle 18.30, per poi ripetersi i successivi sabato 15 e 22. Vuole illustrare e far conoscere ai visitatori la zona del “vino bianco macerato”. I produttori hanno deciso ora di aprire le loro porte a chi vuole conoscere questo mondo.
La bellezza delle tre eno-passeggiate nei territori della Ribolla Gialla in Friuli Venezia Giulia
Lo fanno per la prima volta insieme, in sinergia, per raccontare e mostrare un progetto comune, conclusosi dopo ben tre anni di lavoro.
Sono nate così le tre eno-passeggiate tra i vigneti realizzate in collaborazione con APRO, l’Associazione produttori Ribolla di Oslavia. Tutto ciò per far conoscere il percorso delle Panchine Arancioni. Un progetto di valorizzazione di questo angolo di Collio. E’ stata prevista l’installazione delle sette sedute (una per ciascuna cantina associata) nei luoghi più suggestivi e nascosti di Oslavia. Le panchine sono circondate dai vigneti di proprietà delle sette aziende.
Ci si immerge quindi con lentezza nelle caratteristiche storiche, paesaggistiche e naturalistiche del colle e dei suoi dintorni. Si godono in tranquillità i punti panoramici includendo la visita alle cantine, compresa una degustazione di Ribolla di Oslavia in compagnia dei produttori.
L’”Orange Wine” o vino macerato nei territori della Ribolla Gialla in Friuli Venezia Giulia
Il percorso delle Panchine Arancioni è l’autentica risposta dei viticoltori APRO a un turismo di prossimità. Da una semplice “seduta” si può sviluppare un racconto autentico di ciò che essi rappresentano e della loro storia.
Vediamo ora cos’è un“Orange Wine”, in italiano un vino macerato. La differenza da un bianco normale è soltanto la vinificazione, totalmente diversa. E’un ritorno all’antica arte di fare i vini macerati, una tecnica caduta in disuso, ma che Oslavia ha voluto recuperare. Nonostante un processo produttivo più lungo, più rischioso, maggiormente dispendioso e difficile. Oltretutto ha un costo finale al consumatore di conseguenza maggiore. Rimane però un vino esclusivo, di nicchia, per coloro che vengono solleticati dalla curiosità e dal fascino per questi nobili vini.
I “nuovi rossi” tra le vigne di Ribolla Gialla in Friuli Venezia Giulia
Chiamati anche “i nuovi rossi” per il loro metodo produttivo più consapevole, rispettoso e artigianale. Un’esperienza, in sostanza, per veri appassionati e intenditori, a tu per tu con i produttori, con la natura, la storia e il paesaggio di questo piccolo paese collinare dell’estremo nordest dell’Italia. Paese martoriato durante la prima guerra mondiale, con i vigneti completamente bombardati, dai quali rimase solo qualche vite di Ribolla, sapientemente coccolata dai nostri nonni e ripopolata con grande tenacia e passione.
Oggi ritroviamo un vino spettacolare, derivato da un vitigno autoctono, grazie a un mix irripetibile di condizioni climatiche e impasto del terreno. Nella sua essenza c’è tutta l’esperienza e la conoscenza dei vignaioli e la ricerca ostinata di affermare la propria identità. La sintesi che ne consegue è una straordinaria eleganza di aromi e profumi, sia nel corpo che nell’anima, altrove irripetibili.
Tra i vigneti di Ribolla Gialla in Friuli Venezia Giulia con la guida turistica
I percorsi nei vigneti sono stati organizzati in collaborazione con Ecoturismo Friuli Venezia Giulia e coordinati dalla guida turistica Sabrina Pellizon, esperta locale di turismo esperienziale fatto di scoperte, incontri ed emozioni, che sicuramente rimarranno tra i ricordi più belli. Verranno organizzati dei piccoli gruppi di partecipanti, che durante il pomeriggio verranno guidati verso un’esperienza da gestire in sicurezza, al punto da poter fornire a ogni “wine lover” la possibilità di immergersi, con i tempi giusti, nel racconto di Oslavia.
Le panchine saranno presto corredate da una tabella esplicativa, che ne illustrerà il senso e che riporterà il visitatore al vero invito che i produttori hanno voluto veicolare. Sedetevi e sconfinate con lo sguardo.
In arrivo un sistema di geolocalizzazione delle panchine
Si sta intanto mettendo a punto (per l’8 maggio dovrebbe esserci l’operatività) il sistema di geolocalizzazione delle panchine su Google Maps. Questo per permettere anche ai semplici visitatori di trovarle (alcune non sono facilmente identificabili) e magari, poi, fare quattro passi fra le vigne. Quest’ulteriore atto di riqualificazione del colle di Oslavia fa parte delle azioni concrete messe in atto dal comune di Gorizia e dalla regione Friuli Venezia Giulia, per incrementare il turismo di prossimità. Questa riqualificazione fa sì che anche il turista occasionale possa scoprire meglio il territorio, che vede protagoniste le vigne e le cantine.
Il percorso delle Panchine Arancioni , ha detto il presidente dell’associazione Martin Fiegl, è la risposta autentica a un turismo di prossimità, il nostro modo per far sì che da una semplice “seduta” si possa sviluppare un racconto autentico di ciò che siamo e della nostra storia, invitando tutti a farne parte.