Frantoi aperti in Umbria. Un itinerario alla scoperta di borghi deliziosi, per immergersi nella natura autunnale e godere dei suoi doni. Olio e vino sono regali della terra ricchi di significati, legati al vivere quotidiano, dall’ambito alimentare a quello sacro, sino al medico-farmaceutico. E, da sempre, delizie per il palato, apprezzate oggi più che mai. Laddove si trovano i secolari ulivi, non possono mancare i tralci della vite: paesaggi per noi familiari, che trovano in Umbria il loro habitat perfetto. Da scoprire in occasione di Frantoi Aperti in Umbria.
Ne è dimostrazione la zona intorno a Torgiano, uno dei Borghi più belli d’Italia. Proprio nel cuore della regione, alla confluenza del Chiascio con il Tevere, fra colline punteggiate di filari, tronchi nodosi, foglie argentee, sorge Torgiano, borgo medievale insediamento romano. La leggenda lo collega al dio Giano, cui era dedicato l’antico torrione Torre di Giano. Un paesino da girare a piedi, ben curato, la cui vita ruota storicamente intorno al vino, cui dà il nome. Lo stemma comunale raffigura una torre avvolta da un cartiglio con grappoli d’uva.
Museo del Vino e un viaggio di 5000 anni
Per immergersi in questa realtà, l’ideale è visitare il Muvit, Museo del Vino, nel seicentesco palazzo Graziani-Baglioni. Una raccolta interessante e varia, inerente alla civiltà della vite e del vino. E’ stata ideata e realizzata nel 1974 da Giorgio e Maria Grazia Lungarotti (azienda vinicola tra le più rinomate dell’Umbria), creatori nell’87 dell’omonima Fondazione, per lo studio delle arti applicate. Recensito dal New York Times come “il migliore in Italia” per la qualità delle sue collezioni artistiche, il museo porta ad affrontare un viaggio di 5000 anni, fruibile per adulti e ragazzi, con diversi stadi di approfondimento.
Un progetto legato a un radicamento profondo col territorio, dove vino e olio in Umbria costituiscono un fil rouge per la memoria. Tant’è che nel 2000 è nato anche il MOO Museo dell’Olivo e dell’Olio, con reperti e opere relativi alla mitologica origine dell’olivo, al suo impiego in vari campi, dalla religione alla medicina, dall’alimentazione allo sport, alla cosmesi.
Frantoi Aperti in Umbria
E proprio l’olio diventa protagonista assoluto sino al 29 novembre 2020. Si svolge infatti in questo periodo Frantoi Aperti. Si abbina a Frantoi Aperti in Umbria on line, per celebrare sul web l’arrivo del nuovo Olio extravergine di oliva nel periodo della frangitura. Alcuni frantoi sono visitabili e propongono anche degustazioni, ma con presenze contingentate e, naturalmente, su prenotazione. I Comuni aderenti stanno organizzando svariati eventi in versione digitale. Non mancheranno poi, sempre on line, laboratori e degustazioni guidate con assaggiatori, nonché artisti che daranno vita a una forma digitale di racconto del territorio. “Quest’anno saranno tre le parole d’ordine di Frantoi Aperti in Umbria – sottolinea Paolo Morbidoni, Presidente dell’Associazone Strada dell’Olio e.v.o di Oliva Dop Umbria-: “Responsabilità”, “Resilienza”, intesa come capacità di far fronte in maniera positiva a momenti di difficoltà e di crisi, e “Racconto”.
Un grande libro aperto da leggere giornalmente
Quest’anno l’evento si presenta come un grande libro aperto, da leggere giorno per giorno attraverso video, immagini, parole e suggestioni. Ed è l’attore Riccardo Festa a far da Cicerone. Con lui si potrà girare virtualmente per l’Umbria e per i frantoi, seguendo le narrazioni dei luoghi ad alta vocazione olivicola. Ogni giorno una pillola di Frantoi Aperti verrà diramata nei canali social di Frantoi Aperti (Facebook, Instagram, YouTube) e sarà visibile direttamente dal sito.
I Borghi dell’oro verde
Novità di questa edizione di Frantoi Aperti in Umbria è la partecipazione di Todi. La cittadina si aggiunge agli altri borghi medievali presenti da anni: Campello sul Clitunno, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, Spello, Trevi e i Comuni del Trasimeno. Un tuffo nella natura, nell’arte, nel riposante paesaggio che regala il prezioso oro verde.
Tra i luoghi in cui far tappa ecco il piccolo territorio di Campello sul Clitunno. Si trova al centro della Fascia Olivata Assisi-Spoleto, con le sue chicche. Il Tempietto sul Clitunno, Patrimonio Unesco e le sorgenti del fiume Clitunno preservate nel parco naturalistico delle Fonti del Clitunno. Senza dimenticare i castelli che punteggiano il paesaggio olivato e l’altissima qualità dell’olio extravergine dei piccoli produttori locali.
Menù dell’olio evo a disposizione nei ristoranti durante Frantoi Aperti in Umbria
E proprio nell’ambito di Frantoi Aperti in Umbria, la Festa dei Frantoi e dei Castelli, dal 7 al 22 novembre 2020, sarà interamente fruibile in versione digitale. Si avrà la possibilità di conoscere il Castello di Pissignano Alto e quello di Campello Alto grazie a visite guidate online. Inoltre, un team di esperti assaggiatori terrà dei corsi sul web. Anche nei ristoranti di Campello si parlerà di olio. A disposizione dei clienti un menù dell’olio evo. Una carta degli oli di qualità del territorio, illustrata da un esperto assaggiatore che darà informazioni sul prodotto e sugli abbinamenti con i piatti.
Momenti di relax a Frantoi Aperti in Umbria
Per un’immersione nella natura e nella quiete della campagna umbra, ideale il Castello di Petroia, all’interno di un’ampia tenuta di 250 ettari che custodisce anche antiche piante di olivo. Dalle origini millenarie, si erge sulla vecchia strada che congiunge Gubbio a Perugia. Invita a scoprire il paesaggio circostante seguendo i verdi percorsi ricavati da antichi cammini rurali. Oltre 10 km di sentieri che si ricongiungono anche al Sentiero Francescano della Pace e si inoltrano in una foresta di 12 ettari, con almeno seimila piante diverse.
Accanto a Torgiano, il Borgobrufa SPA Resort è perfetto per chi desideri rigenerarsi, affidandosi proprio ai benefici effetti dei trattamenti viso e corpo all’olio di oliva. Per ammirare il foliage, gli ospiti hanno a disposizione due sentieri dedicati: il percorso Burgus e il percorso Poggio Belvederino. Nei punti più panoramici sono state collocate delle panchine dove sostare e lasciarsi incantare dalla tavolozza di colori autunnali.
I nostri consigli di lettura, in occasione di Frantoi Aperti in Umbria
Flavio Cuniberto in Viaggio in Italia (Neri Pozza), dedica molte pagine all”Umbria felix”, spaziando da Foligno a Spoleto, da Gubbio a Spello, per l’autore “tra le più belle della regione”. Anzitutto è unica la posizione in declivio, come un piano inclinato che scende dall’antica Acropoli fino alla Porta Romana, e che fa pensare al genio romano, e già etrusco-romano, per i luoghi. Questa massa compatta di case e palazzi in pietra rosa del Subasio, che appare a distanza come una formazione cristallina posata tra gli uliveti e i cipressi e i pini. E poi Orvieto, Perugia, Montefalco..
Todi è protagonista di un capitolo. “Itinerario felice, imboccando la ripida salita di Ponterio e costeggiando poi le pendici magnifiche del colle verso la Porta Orvietana. Qui c’è l’ascensore a cremagliera che porta in un minuto ai giardini sotto la Rocca: ed è un incanto indicibile salire attraverso la cortina sempreverde fino alla terrazza silenziosa. Affacciata, altissima, sulla valle del Tevere, con lo sguardo che spazia sull’abitato medievale fino alla mole grandiosa del Duomo, di cui si intravede appena, di sbieco, la facciata col grande rosone, e subito a destra la chioma superba di un cedro dal profilo già orientale, che fa quasi un tutt’uno con la mole imponente ma aggraziata dell’edificio…”. Lasciatevi prendere per mano dallo scrittore e abbandonatevi a una lettura che vi porterà alle atmosfere dei viaggi d’altri tempi.
Un libro per immergersi nelle meraviglie del nostro Paese
“L’Umbria è una terra inchiodata, incastrata al centro d’Italia, terra che non luccica, non freme”. Così scrive in Geografia commossa dell’Italia interna (Bruno Mondadori) il poeta e paesologo Franco Arminio. Un libro per immergersi nelle meraviglie del nostro paese. L’autore invita a guardare con occhio nuovo alle bellezze del paesaggio, all’insegna di quella paesologia che per lui “unisce l’attenzione al dettaglio con la spinta verso il sacro. “E’ arrivato il momento di rimettersi in cammino ma senza aloni misticheggianti. Camminare per guardare, camminare perché percepire è più importante che giudicare…”.