LA “FIERA DE L’OCA”
TUTTI AL ZOGO DE L’OCA
La “Fiera de l’Oca” si svolge ogni anno a Mirano, cittadina a pochi chilometri da Venezia, Padova e Treviso, il secondo fine settimana di novembre, nei giorni dell’estate di San Martino e nell’atmosfera gioiosa di una festa paesana di inizio secolo scorso.
La “Fiera de l’Oca” è la ricostruzione storica di una Fiera del ‘900 dove, sotto le tipiche bancarelle in legno, personaggi in costumi d’epoca vendono prodotti gastronomici a base d’oca e gli oggetti più svariati. Tovaglie, canovacci, grandi grembiuli, piatti, tazze, bicchieri, cornici, scatole, stampe: tutti raffiguranti o riportanti l’immagine del palmipede. Attori, comparse e figuranti, animano le vie del centro storico.
Tutto come un tempo quando nelle fiere, per richiamare gente dai paesi vicini, venivano invitati i saltimbanco, gli zingari con i loro animali ammaestrati, i “fenomeni ” (la donna cannone, l’uomo a due teste, l’uomo più forte del mondo), i baracconi con il cinematografo o gli spettacoli circensi. Anche oggi alla Fiera de l’Oca, tra le bancarelle e i baracconi dei giochi, troviamo i cantastorie, i i giocolieri, i burattini, le orchestrine e il circo.
Personaggi tipici della Fiera
Il visitatore diventa protagonista muovendosi fianco a fianco ad attori veri che impersonano personaggi tipici della Fiera dando vita a situazioni teatrali:
– i carabinieri che controllano personaggi sospetti o verificano che i prezzi di vino e cibo non superino quelli previsti dal Decreto Municipale affisso alle bacheche;
– lo strillone che propone il giornale (riproduzione di un originale del tempo) decantandone gli articoli;
– la maestrina che accompagna la scolaresca a vedere le bancarelle illustrandone i prodotti particolari;
– le servette che si rincorrono tra i banchi per vedere tessuti, cappellini e commentandoli ad alta voce;
– il barbiere che in strada svolge il suo lavoro;
– el caregheta che sul selciato impaglia le sedie;
– il lustrascarpe, la venditrice di uova, la fioraia, la venditrice di cappelli, la cartomante che legge i tarocchi,
– gli imbonitori che cercano di vendere pillole miracolose e intrugli dagli effetti insperati.
E si dia inizio al Zogo de l’Oca
Come in una vecchia fiera che si rispetti, al centro della piazza c’è l’evento di richiamo: il Zogo de l’Oca in Piazza.
Il Zogo nasce dal Zogo de l’Oca de Miran, gioco dell’oca da tavola creato dal pittore Carlo Preti che, nelle 63 caselle riporta luoghi, monumenti, ville, personaggi, aspetti e momenti della storia e della tradizione Miranese. Questo gioco nel 1998 fu trasferito su 63 caselle (2 m. x 2) rialzate 80 cm. da terra, poi disposte attorno all’ovale della piazza così da formare una passerella colorata di 130 metri. Al gioco partecipano sei squadre in rappresentanza di Mirano e delle sue cinque frazioni. Ognuna è composta da dieci elementi, tutti in costume d’epoca, tra cui un capitano che lancia i dadi, un alfiere che sposta la pedina e otto giocatori che intervengono per superare le “prove” richieste dalle caselle.
L’oca celebrata anche a tavola
Da allora, ogni anno la “Fiera de l’Oca” raggiunge il suo culmine alle ore 15 della domenica quando, in un tripudio di colori e allegria, di saltimbanchi e giocolieri, sotto lo sguardo di migliaia di persone sedute comodamente in tribuna, o in piedi dietro le transenne, si dà inizio al Zogo de l’Oca in Piazza.
Per non contravvenire al detto proverbiale: “Chi no magna l’oca a San Martin no fa el beco de un quatrin”, la Festa dell’Oca celebra il pennuto anche a tavola.
All’Osteria dell’Oca che affaccia sulla piazza si possono gustare piatti semplici a base di oca e vino sfuso, ma per l’intero periodo di San Martino tutti i ristoranti e le trattorie del territorio presentano piatti tradizionali: risotti e ravioli d’oca, pasta con ragù d’oca, prosciutto o salame d’oca, oltre al ben noto fegato, servito anche in forma di paté alla francese.
Dall’antipasto al dolce: l’oca è la padrona
Grazie a una sorta di gemellaggio con la cittadina francese di Sarlat, anche la tradizione dell’oca del Périgord Noir, in particolare il foie gras nelle sue declinazioni, è ospite a Mirano nei giorni della Fiera.
L’Oca invade il menu arrivando fino al dolce: le pasticcerie di Mirano, infatti, reinterpretano con le sembianze del pennuto la tradizione veneziana del San Martino (il dolce di frolla guarnita che raffigura il santo francese a cavallo).
Mirano si trova nella pianura veneta, in provincia di Venezia al centro di un triangolo formato da Venezia, Treviso e Padova. Il territorio circostante è ricco di parchi e di ville venete, antiche dimore patrizie ricche di tradizioni e memorie e di interessanti itinerari dedicati a Giambattista e Giandomenico Tiepolo. Dista solo 15 minuti dalla “Riviera del Brenta”.
Info: Pro Loco Mirano Via Bastia Fuori 52 30035 Mirano- Venezia – Tel.041 432433 fax 041 5702138 – www.prolocomirano.it – www.giocodelloca.it
di Rudy De Pol