IL TACCUINO ROMANTICO
A MILANO E DINTORNI
Il Taccuino romantico o “carnet de voyage” dove i viaggiatori ottocenteschi appuntavano le loro impressioni e tracciavano schizzi per fissare quello che vedevano, ha acquisito una nuova veste adatta ai tempi e può essere scaricato gratuitamente dal sito poldipezzoli.it. Una volta stampato, oltre a diventare un quaderno d’appunti di viaggio, sarà una guida per visitare una ventina di luoghi “romantici” a Milano e in Lombardia. Un invito a entrare nello spirito dei viaggiatori del Grand Tour, felici di godere di ogni emozione e attenti ad ogni minimo dettaglio.
Non a caso la presentazione del taccuino è stata tenuta nel palazzo Museo Poldi Pezzoli, la dimora del collezionista ottocentesco Gian Giacomo Poldi Pezzoli, uomo illuminato del Risorgimento che, all’insegna del revival, nelle varie sale già per se stesse suggestive, aveva voluto creare atmosfere speciali ispirate agli stili del passato.
L’esposizione dedicata al ROMANTICISMO che vi si svolge, proseguendo i percorsi delle vicine Gallerie d’Italia in Piazza della Sala, appare una mostra nella mostra. Un evento importante che per la prima volta sistematicamente, facendo luce su arte, musica, letteratura, poesia e contesti storici, mette a fuoco l’originalità del contributo italiano al movimento del Romanticismo che ha cambiato, con una ventata di libertà, l’immaginario del vecchio continente, dall’Inghilterra, alla Francia ai Paesi del Nord, dalla Germania all’Impero Austriaco.
La Milano amata da Stendhal
La Milano amata da Stendhal è la città italiana che si è mostrata ai tempi una delle più vive calamite della civiltà romantica con le sue famose esposizioni d’arte all’Accademia di Brera, le imprese editoriali, gli spettacoli teatrali alla Scala e al Carcano e allora, come ora, più di tutte ha mostrato vocazione europea e qualità di capitale culturale di una nazione ancora politicamente divisa. In questo centro di attrazione per i protagonisti dell’epoca, Manzoni, Foscolo, Hayez, Rossini o Verdi, seppur con linguaggi artistici individuali molto diversi, hanno trovato il proprio humus perfetto e l’hanno sviluppato in modo personale, all’insegna dell’attenzione alla verità interiore.
Come si evidenzia nei titoli delle 21 sezioni panoramiche della mostra, 16 nelle Gallerie d’Italia, Sede museale di Intesa Sanpaolo a Milano e 5 nel Museo Poldi Pezzoli, diversi sono tra loro i temi affrontati nel raccogliere ben 200 opere di artisti italiani e stranieri, di cui 42 custodite in collezioni private e mai esposte in pubblico e 14, inedite per l’Italia, provenienti da importanti istituzioni museali estere. La vasta panoramica del percorso della rivoluzione romantica si articola sui temi più vari che costituiscono le varie facce di un prisma in continuo movimento.
La sezione “Una finestra sull’infinito” raccoglie autoritratti di pittori che dipingono paesaggi inquadrati da una finestra, simbolo del filtro emotivo personale.
L’emozione del sublime
“Cime tempestose. L’emozione del sublime” è il regno incontrastato del paesaggio che, abbandonata ogni banalità quotidiana, spesso stravolto dalla forza del vento o da agenti atmosferici drammatici, diviene assoluto protagonista scenografico, popolato da romantiche rovine medievali. Nelle opere raccolte sotto il titolo “Le Alpi, cattedrali della terra”, le imponenti e sacre catene montuose, considerate sublimi perché vicine a Dio e rispettate da sempre quale grandioso baluardo di difesa dell’Italia, perdono la propria immagine di purezza inespugnabile poiché violate da Napoleone. Nella sezione “La natura come spettacolo e come stato d’animo”, la volontà eroica del passato lascia il posto alla malinconia e alla nostalgia che tingono ogni sentimento. In “Lo stupore della notte” grande protagonista è la luna che vela di mistero e rende fascinoso ogni paesaggio, anche il più familiare e lo fa vibrare in sintonia con la nostra anima più segreta. La pittura di “Il paesaggio. Dall’invenzione alla realtà”, sembra anticipare l’Impressionismo per il ruolo dominante degli effetti di luce e dei valori atmosferici. In “La veduta. Tra immagini urbane e architetture”, è la pittura urbana a prendere la scena, con grande attenzione per l’architettura gotica e quindi per l’onnipresente Duomo di Milano. In “Luci mediterranee. La scuola di Posillipo”, ci si sposta al Sud Italia al seguito dei numerosi viaggiatori stranieri lungo le rotte del Grand Tour. Venezia, Parigi e Milano, con le loro vie d’acqua sono le suggestive protagoniste di “Impressioni di acqua e di luce tra i Navigli e la Senna.”
Attenzione focalizzata sulla quotidianità degli ultimi
Non poteva mancare il mondo di “Alessandro Manzoni. I Promessi Sposi”. Vi si possono ammirare i due ritratti dello scrittore mentre dialogano con altre raffigurazioni dei suoi vari personaggi. Il titolo della sezione “Il ritratto specchio dell’animo” ben definisce lo spirito romantico con cui ritratti in mostra erano stati realizzati. Non più personalità ingessate, ritratte per dimostrazione di censo o di posizione sociale, ma raffigurazioni familiari o di bambini, le cui emozioni e intensità di sguardo diventano fattori salienti.
Ne “Il nudo. L’anima e la carne” il ruolo eroico del nudo virile settecentesco appare soppiantato dalla languida sensualità e dal mistero erotico del nudo femminile. La nuova concezione religiosa scaturita dal vivace dibattito romantico sui valori della fede e sul ruolo della Chiesa nella società, appare nelle pale d’altare esposte in “Pittura sacra. Una spiritualità interiore.” Se la Chiesa ne esce con un’immagine progressista, più vicina al popolo, la società tutta, nel suo complesso, appare mutata ne “Il riscatto dei miserabili”, dove l’attenzione è focalizzata sulla quotidianità di emarginati, miserabili, adulti o bambini che siano e sul loro coraggio di vivere.
Il tema della morte dell’eroe, non più mutuato dalla mitologia o dall’antichità, ma ispirato alle vicende dell’età moderna, si trova ne “La forza del destino. La pittura storica.” L’ultima, emblematica sezione “La svolta romantica in scultura”, presenta due sensazionali opere manifesto del Romanticismo, in dimensioni monumentali dove si ravvisano due rivoltosi capipopolo, colti non in statiche pose ieratiche, ma mentre lottano per la libertà, perfetti simboli risorgimentali.
La mostra prosegue a pochi passi, nell’attiguo Museo Poldi Pezzoli, collocazione perfetta per altri capitoli dedicati al complesso mondo del Romanticismo, quali “Vita e celebrazione degli uomini illustri”, “L’immagine dell’artista.
Ritratti e autoritratti”, “1848. La rivoluzione.” e “Giovanni Battista Gigola e la riscoperta della miniatura antica”. Imperdibile è il Gabinetto Dantesco con pitture e decorazioni tipiche dell’arte romantica che in Dante ha voluto riconoscere il mitico padre della lingua italiana. Un culto scoppiato ai tempi in tutta Europa e che nell’ambito della mostra riceve degno omaggio nella sezione, “Dante e i personaggi della Commedia”.
Il catalogo, edito da SilvanaEditoriale, con 250 illustrazioni, è a cura di Fernando Mazzocca, splendido curatore della mostra.
Per informazioni: info@gallerieditalia.com – info@museopoldipezzoli.org
testo e foto di Maria Luisa Bonivento