Sulle tracce di Dante. Non c’è dubbio. E’ lui il protagonista dell’anno appena iniziato. Dante Alighieri super star, al centro dell’attenzione per le celebrazioni dei 700 anni dalla sua morte. E non è un caso che la Lonely Planet, la cosiddetta ‘Bibbia dei viaggiatori’, abbia individuato fra le 30 mete del Best in Travel 2021 proprio Le Vie di Dante, unica realtà italiana inserita nel ventaglio di luoghi da non perdere. Un affascinante percorso sulle orme del viaggio effettuato dal Poeta da Firenze a Ravenna. Il prodotto interregionale è stato avviato nel 2017, ed è dedicato ai luoghi tra Toscana e Romagna attraversati da Dante durante il suo esilio (intrapreso nel 1302, in seguito alla condanna a morte da parte dei Guelfi Neri).
Ripercorrere a piedi i passi del Sommo Poeta, sulle tracce di Dante
L’itinerario è stato inserito, assieme al Cammino di trekking omonimo (395 km in 20 tappe da Ravenna a Firenze e ritorno), nella categoria ‘Sostenibilità’ come esempio di turismo slow. Un’ottima occasione, dunque, per ripercorrere i passi del Sommo Poeta attraverso l’Appennino. Sette i comuni coinvolti: Firenze, Scarperia e San Piero, Borgo San Lorenzo, Marradi, Brisighella, Faenza e Ravenna. Un bellissimo giro da gustare con lentezza interamente o in parte, in bici, a piedi o in treno lunga l’antica via ferroviaria Faenza-Firenze, visitando i luoghi dove Dante visse da esule. Un viaggio tra arte e cultura, artigianato, enogastronomia e natura, alla scoperta di antichi palazzi, pievi romaniche, piccoli borghi, musei, biblioteche e botteghe artigiane.
Sulle tracce di Dante: turismo slow seguendo il Sommo Poeta
C’è solo l’imbarazzo della scelta per le tappe, e non mancano neppure suggerimenti e spunti originali e inconsueti sulle tracce di Dante. Ecco il Battistero fiorentino di San Giovanni, tanto caro a Dante, la sua tomba a Ravenna, le 33 celebri lapidi dantesche nel Quartiere Medievale di Firenze, il trekking all’Eremo di Gamogna, antico complesso monastico del 1053, la Grotta Tanaccia, una delle più belle grotte della Vena del Gesso di Brisighella, o, ancora, Palazzo Milzetti a Faenza, con i suoi noti soffitti affrescati secondo lo stile Neoclassico.
«Non poteva esserci riconoscimento migliore -ha commentato l’Assessore Regionale al Turismo dell’Emilia Romagna, Andrea Corsini-. E’ un progetto nel nome di uno dei maggiori vanti culturali italiani nel mondo, che propone una vacanza a misura d’uomo, a contatto con la natura più bella, e invita alla riscoperta di tradizioni, artigianato, borghi e musei».
Emilia Romagna e Toscana hanno fatto squadra
L’Emilia-Romagna e la Toscana, attraverso i rispettivi enti di promozione turistica, hanno perciò creato una “squadra”per facilitare la ricerca delle tracce di Dante. Tutto ciò per consentire di godere delle tante meraviglie dell’itinerario a cavallo tra le due regioni. Tra le prime iniziative, la cartina con immagini che, per ognuna delle sette tappe, indica i luoghi da non perdere. Ci sono anche siti internet e recapiti dei relativi uffici turistici per eventuali approfondimenti.
Per ognuno dei sette comuni lungo i quali si sviluppano le “Vie”, vengono inoltre fornite utili indicazioni per soddisfare la gola e non solo. Tutto sulle antiche tracce di Dante. Sono infatti a disposizione informazioni sui piatti della tradizione e sui prodotti tipici da assaporare. Sul portale si avrà modo di scegliere tra diverse proposte di soggiorno offerte da una quarantina di operatori turistici (da un weekend a mini-vacanze di 5/7 giorni).
Il Cammino di Dante unisce Ravenna a Firenze sulle tracce di Dante
Altro fiore all’occhiello di questo patrimonio fatto di borghi, castelli e pievi è poi il Cammino di Dante (www.camminodante.com), un percorso ad anello di circa 400 Km, sulle tracce di Dante, che unisce Ravenna a Firenze. L’associazione no-profit, nata nel 2012, opera grazie all’impegno volontario di soci e appassionati. Mira a far conoscere il panorama naturalistico del viaggio di Dante, protagonista in alcuni Canti della Commedia, trasmettendo emozioni e offrendo nuove memorie a luoghi talvolta dimenticati o nascosti.
Sulle tracce di Dante: mostre e progetti a tema
Con l’anno appena iniziato e con -come si spera- la prossima riapertura dei musei, le celebrazioni entrano nel vivo con tantissimi progetti di alto valore culturale e scientifico. Tutto questo realizzato sulle tracce di Dante e in diverse città. Da Firenze, dove nacque nel 1265, a Ravenna, con la quale il Sommo Poeta ebbe un legame strettissimo. Fu qui che egli trascorse gli ultimi anni della sua vita, dopo l’esilio dalla Toscana e le peregrinazioni per l’Italia. Qui trovò finalmente la pace, sotto la protezione del signore della città, Guido Novello Da Polenta, e l’ispirazione necessaria per completare il Paradiso, oltre ad opere minori come le due Egloghee la Questio de aqua et terra. E fu qui che lo colse la morte, tra il 13 e il 14 settembre 1321.
Mostre agli Uffizi e al Museo nazionale del Bargello in due sezioni
A Firenze, alle Gallerie degli Uffizi, il primo progetto, attivo già dal 1° gennaio 2021, è completamente virtuale. Si tratta della grande mostra “A riveder le stelle”, che presenta sul sito del museo fiorentino tutti i disegni di Federico Zuccari per la Divina Commedia, per la prima volta digitalizzati in alta definizione. Durante il lockdown, inoltre, gli Uffizi hanno reso omaggio a Dante con la mostra virtuale, “Non per foco ma per divin’arte”. Al Museo Nazionale del Bargello, uno dei luoghi danteschi fiorentini per eccellenza (negli affreschi della Cappella è custodito il più antico ritratto di Dante) ben due iniziative.
I due progetti del Bargello
La prima, articolata in 6 sezioni e con livelli di lettura differenziati – adatti agli studiosi ma anche ai ragazzi delle scuole – è “Onorevole e antico cittadino di Firenze. Il Bargello per Dante” (23 marzo – 25 luglio). Offre l’opportunità di esplorare il rapporto tra Firenze, l’Alighieri e la sua opera nella prima metà del Trecento, attraverso prestiti di manoscritti e dipinti realizzati da copisti, commentatori, miniatori e lettori della Commedia. Dal 23 settembre (fino al 9 gennaio 2022), il secondo progetto: “La mirabile visione. Dante e la Commedia nell’immaginario simbolista”. Dalle correnti naturaliste agli influssi europei del Simbolismo, la mostra illustra la percezione della figura di Dante e della Divina Commedia nel contesto letterario tra Otto e Novecento.
Per l’Anno di Dante le due città dantesche per eccellenza, Ravenna e Verona, hanno messo in campo un calendario di eventi davvero ricchissimo.
Il calendario eventi di Ravenna
Il programma di Ravenna prevede ben 4 mostre. La prima, allestita alla Classense con il titolo “Inclusa est flamma. Ravenna 1921: il Secentenario della morte di Dante”, ripercorre il VI centenario dantesco del 1921. Sino al 14 luglio, l’antica chiesa camaldolese di San Romualdo accoglierà le “Arti al tempo dell’esilio”, tutta incentrata sulle tappe e sulle tracce di Dante e del suo esilio, attraverso una selezione di opere dei più importanti artisti del tempo. Si parla di Giotto e Cimabue, Nicola Pisano, Arnolfo di Cambio, Giovanni e Giuliano da Rimini…
E non mancheranno capolavori dell’oreficeria e della miniatura. Da settembre 2021 a gennaio 2022 sarà la volta di “Un’epopea pop”, che illustrerà al MAR-Museo d’Arte la fortuna popolare della figura di Dante, attraverso i secoli e i generi espressivi, dai manoscritti del Trecento fino agli articoli di merchandising. La mostra presenterà testimonianze letterarie, grafiche e artistiche, fotografiche e cinematografiche, musicali e commerciali legate al Poeta, con centinaia di oggetti.
Il profilo di Dante icona letteraria
Sapevate, per esempio, che il suo inconfondibile profilo è stato usato come marchio commerciale e in chiave pubblicitaria (celebre l’affiche della Olivetti)? E che è diventato personaggio di film, trasmissioni televisive, fumetti, manga e persino videogiochi? Collegato all’esposizione, verrà proposto un percorso d’arte contemporanea che, sui temi danteschi, farà conoscere opere di vari autori, tra cui Richard Long, Kiki Smith, Rä di Martino, Elisa Montessori, Tracey Emin, Robert Rauschenberg... Con la Galleria degli Uffizi il Comune di Ravenna ha avviato una collaborazione pluriennale ed è da essa che prende vita anche il progetto espositivo “Dante nell’arte dell’Ottocento. Un’esposizione degli Uffizi a Ravenna” che quest’anno propone il dipinto di Annibale Gatti raffigurante “Dante in esilio”, in mostra sino a settembre ’21 nei chiostri francescani accanto alla tomba del Poeta.
Il calendario eventi di Verona
Verona si prepara a festeggiare Dante con un altrettanto importante programma di eventi, in cui trova ampio spazio l’arte, con una serie di appuntamenti e proposte pensate per un pubblico vasto, di tutte le età. L’anno dantesco prevede il duplice omaggio al grande Poeta e alla città di Verona, che gli diede “lo primo tuo refugio e ’l primo ostello”. La città, quindi, non solo fa da sfondo alla vicenda dantesca, ma ne diventa essa stessa protagonista. Proprio per valorizzare questa specificità, il progetto Dante a Verona 1231-2021 si propone come mostra diffusa. Si punterà così alla riscoperta dei luoghi della presenza e della tradizione dantesca. Muniti di una apposita mappa, ci si potrà avventurare nell’itinerario “Dante a Verona”, fatto di storie e punti geografici fondamentali per il poeta.
Da Sant’Elena ai palazzi scaligeri affacciati su piazza dei Signori, dalle Arche scaligere alle chiese di San Zeno, San Fermo e Santa Anastasia. Tra gli appuntamenti espositivi spicca la mostra “Tra Dante e Shakespeare. Il mito di Verona”, dal 23 aprile al 3 ottobre, alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti. Sei sezioni con prestiti d’eccezione per ricordare Dante, Beatrice, Romeo e Giulietta.
Anche Forlì sulle tracce di Dante
Le Gallerie degli Uffizi e la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì si sono unite per la grande mostra ‘Dante. La visione dell’arte’, che si terrà negli spazi dei Musei San Domenico di Forlì dal 12 marzo al 4 luglio 2021. Forlì è città dantesca. Qui Dante trovò rifugio, lasciata Arezzo, nell’autunno del 1302, rimanendo per oltre un anno presso gli Ordelaffi, signori ghibellini della città. Per la mostra arriveranno da Firenze il ritratto dell’Alighieri e quello di Farinata degli Uberti di Andrea del Castagno, di solito non visibili in Galleria.
Nell’esposizione si vedrà anche un altro ritratto di Dante, dipinto da Cristofano dell’Altissimo per la serie commissionata da Cosimo I de’ Medici dedicata agli uomini illustri. Si potranno ammirare la Cacciata dal Paradiso terrestre di Pontormo e persino un disegno di Michelangelo che ritrae un dannato nell’Inferno della Divina Commedia. Oltre a questi una scelta di disegni di Federico Zuccari per l’edizione cinquentesca illustrata del testo. E poi i personaggi: un busto marmoreo di Virgilio, realizzato dallo scultore settecentesco Carlo Albacini e la tela ottocentesca del protoromantico toscano Nicola Monti, intitolata ‘Francesca da Rimini all’Inferno’.
Sulle tracce di Dante: consigli di lettura
Va all’Inferno, Dante
Per i più giovani, ecco il sommo Poeta in versione latin lover, rapper, gamer. In Va all’inferno, Dante! (Mondadori) Luigi Garlando ci porta a Firenze, in una villa cinquecentesca, la Gagliarda, dove incontriamo Vasco, bulletto quattordicenne abituato a maltrattare un po’ tutti, che a scuola non brilla certo per i risultati. In compenso, questo adolescente “difficile” è un prodigio a Fortnite, e si vede già con un futuro da giocatore professionista, con migliaia di follower. Un giorno, però, viene inaspettatamente battuto da un misterioso personaggio che si fa chiamare Dante, che indossa il tipico copricapo del Poeta e parla in versi, in maniera davvero originale. Ma chi è il bizzarro personaggio? E che sfida si troverà ad affrontare Vasco?
Danteide
Sarà a breve in libreria. Viaggio tenuto nel cervello del poeta (Bompiani), in cui Piero Trellini invita a intraprendere un viaggio nel mistero di Dante. E lo fa in una maniera particolare. Per provare a svelarlo evita di guardare lui, per concentrarsi invece su ciò che lui guardò. Nel 1865 i manovali Pio Feletti e Angelo Dradi trovarono per caso una cassetta di legno. Stavano per disfarsene quando uno studente del liceo classico di Ravenna li avvisò che sulla superficie del coperchio era scritto con inchiostro nero Dantis Ossa.
La scoperta mosse l’intera città, che iniziò a pensare esclusivamente alla testa di Dante. Tutti volevano sapere perché quel cranio si trovasse lì, quale fosse la sua storia, quanto grande fosse il cervello che conteneva, cosa avesse assorbito prima di scrivere la Commedia. E poi: che vita aveva avuto Dante? In quali esistenze si era imbattuto? Quale tempo aveva attraversato? Uno spunto di lettura interessante per approfondire la figura di colui che fu in grado di concepire una vera e propria storia universale.
L’Italia di Dante
Il testo (La Nave di Teseo) di Giulio Ferroni ci accompagna in un affascinante quanto ricco viaggio che ruota intorno alla figura del Poeta. “Luoghi che Dante -scrive lo studioso- ha direttamente conosciuto e toccato nella sua vita o di cui soltanto ha sentito parlare o letto, ma di cui sa comunque far percepire tutta la concreta, resistente realtà”. Un pellegrinaggio per l’Italia sulla scorta della poesia dantesca, un racconto/diario avvincente e documentatissimo che porta all’interno della letteratura e della storia italiane. Una mappa illuminata dei luoghi che Dante narra in versi, spostandosi da Firenze a Roma, dall’Appennino tosco-emiliano all’Umbria, dal nord-est alla Puglia, sino alla Sicilia e alla Sardegna.
Una vita in esilio
La complessità dell’esperienza dell’esilio viene raccontata da Chiara Mercuri in Dante, una vita in esilio (Laterza). Mandare qualcuno in esilio nell’Italia del Trecento significava volergli fargli terra bruciata intorno. Dante ha 37 anni quando è costretto a lasciare Firenze. Ha tentato l’impegno civile, la lotta, la politica, ma il suo destino è un altro. In lui non c’è ancora traccia del gigante letterario che diverrà, e a farlo destare non è un evento pur tragico della sua storia personale, ossia la morte, avvenuta dieci anni prima, della giovane tanto amata, Beatrice. È proprio l’esilio. E con esso l’ingiusto processo e il complotto mosso contro di lui.
E andremo a riveder le stelle
Per Aldo Cazzullo L’Italia non nasce da una guerra o dalla diplomazia; nasce dai versi di Dante. E di questo parla nel suo libro E andremo a riveder le stelle (Mondadori). Dante è per l’autore il poeta che inventò l’Italia, che non ci ha dato soltanto una lingua, ma soprattutto un’idea di noi stessi e del nostro Paese. Ed è anche il poeta delle donne. Per lui la donna è il capolavoro di Dio, la meraviglia del creato; e Beatrice, la donna amata, per Dante è la meraviglia delle meraviglie. Colei che lo conduce alla salvezza. Ma l’Alighieri ha parole straordinarie anche per le donne infelicemente innamorate, e per le vite spente dalla violenza degli uomini: come quella di Francesca da Rimini.
Ed ecco, pagina dopo pagina, anche gli incontri più noti, da Ulisse al conte Ugolino, nonché l’altro viaggio di Dante: quello in Italia. Nella Divina Commedia sono descritti il lago di Garda, Scilla e Cariddi, le terre perdute dell’Istria e della Dalmazia, l’Arsenale di Venezia, le acque di Mantova, la “fortunata terra di Puglia”, la bellezza e gli scandali di Roma, Genova, Firenze e delle altre città toscane. Dante è severo con i politici corrotti, i banchieri ladri, gli usurai, tutti coloro che antepongono l’interesse privato a quello pubblico. Ma nello stesso tempo esalta la nostra umanità e la nostra capacità di resistere e rinascere dopo le sventure, le guerre, le epidemie; sino a “riveder le stelle”.
Dante in love
Di Giuseppe Conte (Giunti) il “Sommo” si ritrova protagonista di una storia di fantasmi ambientata ai nostri giorni. Da seicentonovantanove anni, per una notte soltanto, il Padre eterno lo fa scendere dal Paradiso a Firenze per scontare il suo eccessivo amore per la poesia e per la bellezza terrena. Proprio ai piedi del “suo” Battistero, Dante osserva le donne che passano e si propone di catalogare le sessanta più belle. Ma alla settecentesima notte accade qualcosa… Dante ha l’impressione che Grace, una giovane studentessa straniera, avverta la sua presenza. Decide così di seguirla e, tra incontri esilaranti e racconti relativi al suo amore per Beatrice, arriva a invitarla a fare insieme un viaggio sul vascello magico mandato dal mago Merlino. Ma dopo che Grace bacia il ritratto del poeta…