LA STAGIONE DEL TEATRO FILARMONICO DI VERONA

IlViaggiatoreMagazine-Teatro Filarmonico di Verona-Foto Ennevi

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Dopo la conclusione positiva del Festival areniano 2018, la Fondazione Arena di Verona rilancia per la stagione del Teatro Filarmonico di Verona una programmazione di elevato livello che conferma un’offerta artistica di grande respiro a fianco del repertorio più popolare proposto in Arena.
In cartellone per la Stagione Lirica cinque grandi titoli d’opera: “La Bohème” di Giacomo Puccini, “Mefistofele” di Arrigo Boito, “Don Pasquale” di Gaetano Donizetti, “Adriana Lecouvreur” di Francesco Cilea, “Il Maestro di cappella” di Domenico Cimarosa proposto insieme a “Gianni Schicchi” di Giacomo Puccini.
Il primo appuntamento è con La Bohème di Giacomo Puccini, in scena dal 16 al 31 dicembre 2018 nell’allestimento classico ed elegante di Giuseppe Patroni Griffi, inedito a Verona, creato per il centenario dal debutto del capolavoro pucciniano al Teatro Regio di Torino.

IlViaggiatoreMagazine-La Vedova allegra-Teatro Filarmonico di Verona-Foto Ennevi

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Domenica 27 gennaio sarà la volta del Mefistofele di Arrigo Boito, di cui ricorre il centesimo anniversario della scomparsa, in scena per 4 recite fino al 3 febbraio. Il capolavoro assoluto del grande musicista, poeta e drammaturgo padovano è una personale lettura del Faust goethiano: dopo ben quarant’anni di assenza dai palcoscenici veronesi, è una rarità imperdibile.

Dal 24 febbraio al 3 marzo, Don Pasquale di Gaetano Donizetti corona il carnevale 2019 con un elegante e sapiente sorriso: l’allestimento di Fondazione Arena è firmato dall’attore e regista Antonio Albanese in una delle sue rarissime incursioni nel mondo dell’Opera, avvenuta nel 2013.
Segue dal 31 marzo al 7 aprile Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea, altro titolo importante del Novecento ma oggi poco rappresentato in Italia.

IlViaggiatoreMagazine-Manon Lescaut-Teatro Filarmonico di Verona-Foto Ennevi

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Altri due titoli completano la Stagione, capolavori separati da 130 anni di storia ma uniti dal fil rouge della commedia musicale in un inedito dittico in scena per 4 recite dal 19 al 26 maggio: Il Maestro di cappella di Domenico Cimarosa, mai rappresentato a Verona, e Gianni Schicchi, atto unico di Giacomo Puccini dal successo intramontabile. L’allestimento torinese è firmato da Vittorio Borrelli ed è diretto dal giovanissimo veronese Alessandro Bonato, che a soli 23 anni fa il suo debutto con Fondazione Arena dopo essere stato tra i vincitori della Malko Competition, il più importante concorso internazionale di direzione d’orchestra che si tiene ogni tre anni a Copenaghen.

IlViaggiatoreMagazine-Otello-Teatro Filarmonico di Verona-Foto Ennevi

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Sei invece i concerti della Stagione Sinfonica.
Primo appuntamento, venerdì 11 e sabato 12 gennaio, una delle pagine più celebri e apprezzate di Gustav Mahler, la Sinfonia n. 5 in do diesis minore, sotto la direzione di Gustav Kuhn.
Per il secondo concerto dell’8 e 9 febbraio torna sul podio del Filarmonico Roman Brogli-Sacher, impegnato in un ricco programma che spazia da Mahler a Donizetti, da Bassi a Wagner, con la voce solista del basso Andrea Mastroni.

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Per terzo appuntamento, l’1 e 2 marzo, Francesco Ommassini guida al pianoforte Roman Lopatynskyi e il giovane violoncellista Edgar Moreau nel Concerto per violoncello e orchestra in mi minore op. 85 di Edward Elgar.
Accanto alla tradizionale offerta concertistica, si rinnova per il secondo anno l’appuntamento fuori abbonamento al Teatro Ristori (venerdì 8 marzo con replica sabato 9), in un progetto di collaborazione tra le due importanti realtà cittadine. L’Orchestra della Fondazione Arena di Verona sarà diretta da Timothy Brock, direttore-compositore specialista di colonne sonore per il cinema muto e non solo, per il terzo appuntamento della rassegna “Luci della città” proposta dal Teatro Ristori, che prosegue il ciclo “Suonando Chaplin”, già felicemente accolto nelle ultime stagioni.
La Stagione Sinfonica prosegue quindi il 12 e 13 aprile: Alpesh Chauhan dirige l’Ouverture Ruy Blas Opus 95 di Mendelssohn insieme alla Fantasia Corale in do minore op. 80 per pianoforte, soli, coro e orchestra, di  Beethoven.
Il 3 e 4 maggio è la volta del concerto-spettacolo “Big Nightmare Music” proposto dal violinista russo Aleksej Igudesman e dal pianista anglo-coreano Hyung-ki Joo.
L’ultimo appuntamento, il 17-18 maggio, dal titolo “Songs! Scent of swing”, vedrà protagonisti il Coro dell’Arena di Verona insieme ad un quintetto d’archi, un pianoforte e una batteria e saranno diretti da Vito Lombardi  in un imperdibile appuntamento dal sapore swing all’interno di celebri colonne sonore.

di Luca Begnoni