Sale e saline in Italia. Protagonista della dieta mediterranea e testimonial  di Storia e storie. Legato al nostro passato e alla nostra cultura alimentare. Il sale (è di lui che si parla) è presente anche nei libri, nei romanzi, nei poemi. E quindi non c’è da stupirsi se, nei luoghi dove si estrae o si raccoglie, gli siano stati dedicati musei che raccontano come lo si ricava (dalle miniere o dalle vasche di evaporazione in riva al mare), mostrano utensili e attrezzi di lavoro, illustrano i commerci che intorno a lui  sono fioriti.  Piccoli ma preziosi musei che si srotolano da nord a sud, isole comprese. Qualche indirizzo?

Sale e saline in Italia: il MUSA di Cervia (Ra)

Ospitato negli antichi Magazzini, a fianco del canale di scolo delle saline, è una vera miniera di documenti, attrezzi, immagini e storie di una delle più antiche saline al mondo. I grandi pannelli del MUSA offrono un viaggio nella storia della città attraverso carte topografiche, disegni, acquerelli, cartoline, carte nautiche, portolani, piante e sezioni di edifici, progetti e prospetti. Per raccontare e mostrare un territorio in evoluzione dalla vecchia città costruita a fianco delle saline.

Parte integrante del museo è la Salina Camillone: gli attrezzi esposti al museo vengono utilizzati nella salina e quindi se ne può comprendere uso e funzionamento. Il sale prodotto nella Salina Camillone mantiene le caratteristiche del sale integrale tipico della produzione artigianale cervese e le sue caratteristiche gli hanno fatto meritare il riconoscimento di Presidio Slow Food.  Le guide del museo sono salinari, che hanno vissuto le realtà descritte nel percorso espositivo e che possono raccontare la loro esperienza.

 www.musa.comunecervia.it

SALE E SALINE IN ITALIA
Il sale di Cervia

Sale e saline in Italia:  la Salina Locatelli, a Saline di Volterra (Pi)

Saline, frazione del comune di Volterra, deve il nome ai depositi di sale che si trovano nel suo sottosuolo. Già lo avevano scoperto etruschi e romani e per secoli da qui partivano le carovane per raggiungere, attraverso le Vie del Sale, i mercati sparsi nelle terre più lontane. Nella seconda metà del ‘700  il  Granduca di Toscana decise di creare, nell’abitato di Saline, uno dei primi impianti industriali per la produzione del sale. Cresciuto nel tempo tanto da impreziosirsi, negli anni ’30 del ‘900, di un padiglione, griffato da un archistar del tempo, Pier Luigi Nervi. 

Di questo glorioso passato resta lo stabilimento per la produzione del sale. Stabilimento visitabile grazie ad un percorso espositivo fatto di oggetti e immagini che racconta la storia della Salina, dal Monopolio di Stato alle testimonianze dei salinari che hanno lavorato in questo luogo. Dopo la  visita al Museo del Sale, si scopre la Cascata di sale nel padiglione progettato da Pier Luigi Nervi,  ci si aggira nello Spazio Arte, dove il sale è diventato la materia prima di sculture di artisti contemporanei, si fa shopping all’Emporio del Sale, e si visita il BOS, primo birrificio artigianale al mondo all’interno di una salina.

www.locatellisaline.it

SALE E SALINE IN ITALIA
Saline Locatelli

Sale e saline in Italia: l’oro bianco del Pollino

Anche in Calabria,  tra i rilievi del Pollino, esiste una piccola capitale del sale: Lungro (Cs).  I suoi giacimenti di salgemma, infatti, sono stati sfruttati dai coloni greci, dai conquistatori romani, dai principi normanni. Oggi, quindi, si può visitare ciò che resta degli impianti di estrazione (lo sfruttamento del minerale è terminato nel 1976) ma , soprattutto, all’interno di Palazzo Martino, il Musmsa (Museo Storico della Miniera di Salgemma), che ricorda tutta la vita della miniera.

Le sue sale, intitolate alle gallerie della miniera, sono arricchite da pannelli descrittivi, foto d’epoca, disegni, oggetti della vita quotidiana degli operai o legati all’estrazione del sale, cimeli donati dalle famiglie lungresi. Non poteva mancare un Archivio Storico con decine di cartelle suddivise per argomenti (ci sono anche quelle dedicate alle radici arbëreshë  della cittadina del Pollino) parte delle quali provengono direttamente dalla miniera e altre dall’Archivio di Stato di Cosenza.  Non  solo un luogo di conservazione della memoria storica, il Musma è anche un centro di studio e ricerca, che contribuisce a mantenere viva l’identità culturale di Lungro, legata alla tradizione albanese e alla storia delle miniere.

 www.calabriaportal.com

Gallerie del MACSS

Margherita di Savoia e le  saline più estese d’Italia

Un labirinto di vasche e di canali affacciato sul mare. Candide montagne di sale. Una distesa di dune e la vista sul Gargano. Questi gli spettacoli che regala la spiaggia di Margherita di Savoia, un lungo litorale di sabbia ferrosa che ospita le saline più grandi d’Europa. Non poteva mancare anche qui un Museo delle Saline ospitato in un vecchio magazzino del sale e suddiviso in quattro sezioni. Queste sezioni illustrano le proprietà del sale, l’evoluzione tecnologica di coltivo e produzione, la storia della salina e il suo funzionamento attuale. Il museo, così, ospita un migliaio di reperti di archeologia industriale. Tra questi strumenti per la misurazione della densità del sale, pluviografi, evaporigrafi, strumenti elettrici, stadere per la pesatura del sale.

Oltre alla collezione interna, il museo si estende all’aperto, lungo i bacini salanti ancora attivi. Qui sono esposti macchinari di grandi dimensioni, come generatori di corrente, carri ferroviari e locomotori. E così il museo non è solo un luogo di conservazione, ma anche un centro culturale attivo .Ci sono visite guidate alle collezioni storiche, alla salina e alla zona umida, laboratori didattici, mostre e conferenze. E c’è di più. ra le dune sabbiose, si trova anche uno stabilimento termale, per trattamenti a base di fanghi e acque madri delle saline.

SALE E SALINE IN ITALIA
Saline di Margherita di Savoia

Sale e saline: Trapani e Petralia, due facce della stessa medaglia.

Due le versioni dell’oro bianco siciliano: la prima si chiama salgemma e si estrae nella miniera di Petralia Soprana (Pa). In alcune sue gallerie è ospitato il MACSS (Museo di Arte Contemporanea Sotto Sale) da visitare su prenotazione.  Durante il tour si scopre un itinerario di archeologia industriale con reperti delle antiche tecniche di estrazione. Ma poi si visionano materiali audiovisivi che raccontano i segreti  e le tecniche estrattive del sale. Si visita anche il Museo di Sculture di Salgemma, con le opere scolpite in blocchi di sale. E infine si passa anche in un’area degustazione con assaggi di cioccolato e mandorle, ovviamente  al sale.  L’altra versione è il sale che si ricava dalla evaporazione dell’acqua di mare nelle saline di Trapani, all’interno di una Riserva Naturale protetta dal WWF.

Il Museo delle Saline comincia all’aperto tra vasche di evaporazione, mucchi di sale luccicante, canali, mulini a vento. Poi continua nel baglio delle storiche Saline Culcasi dove plastici, filmati e attrezzi usati dai salinari raccontano la storia di questo prezioso ingrediente. E’ anche possibile partecipare alla raccolta del sale, vivendo un’esperienza immersiva nella vita dei salinari. Nel piccolo shop, infine, si acquistano particolari qualità di sale. Dall’ integrale (ricco di fluoro, iodio e potassio) a quello aromatizzato (al rosmarino, al limone, al peperoncino e al finocchietto selvatico). Dal fior di sale (raccolto sulla superficie delle vasche di evaporazione).

SALE E SALINE IN ITALIA
Saline Culcasi

testo e foto di Enrico Saravalle

INFORMAZIONI:

http://www.museosottosale.it

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