LITTLE BIG HORN: LA RIEVOCAZIONE STORICA
Il Montana entra nel corpo e nello spirito: i cieli sono immensi ed eternamente blu, l’aria é fresca e frizzante e profuma di pino. C’è uno spirito di frontiera, ma al contempo una calma ed una bellezza dei paesaggi che fa rallentare le pulsazioni.
E’ il quarto stato per grandezza negli USA: la sua natura e fauna sono semplicemente possenti tanto che il Montana vanta il più grande branco migratorio di cervi di tutta la nazione e la più vasta popolazione di cigni trombettisti.
Il Sud del Montana ospita due riserve la Crow e la Northern Cheyenne che si trovano l’una adiacente all’altra, a ridosso del confine con lo Stato del Wyoming.
La tribù dei Crow si chiamava inizialmente Apsalook – Children of the Large Beaked Bird (i bambini dell’uccello dal becco largo), ma l’uomo bianco travisò il nome in crow, i corvi.
Il loro capo Plenty Coups fu l’ultimo a vivere fino al 1932, lasciando la sua terra e la sua casa come un parco per il suo popolo. La riserva si trova a soli 16km da Billings, quindi in prossimità di una delle cittadine più importanti del Montana, sede aeroportuale.
I Crow gestiscono una piccola porzione di campi irrigati o coltivati da aziende agricole, e solo il 30% della terra a pascolo; mantengono una mandria di circa 300 bisonti.
La zona della riserva offre molti spunti di visita a luoghi interessanti per storia e tradizioni.
Fra tutte, la principale è certamente Little Big Horn Battlefield National Monument, con il quale si commemora la vittoria Sioux/Cheyenne sul Settimo Cavalleggeri.
Proclamato National Monument poiché è il luogo storico teatro della mitica battaglia fra l’Esercito Americano del Settimo Cavalleggeri capitanato dal Generale Custer contro gli Indiani Sioux, Cheyenne ed Arapaho il 25 giugno 1876.
La battaglia del Little Big Horn fu parte della Guerra sulle Black Hills (Colline Nere), territorio di grande importanza mistica e culturale per i nativi Sioux (Lakota), oltre che tradizionale terreno di caccia.
Tra i pochi soldati sopravvissuti allo scontro vi sarebbero stati ben sei italiani, tra cui l’unico scampato della colonna di Custer, John Martin (vero nome Giovanni Martini, 1853–1922) un giovane emigrato, ex tamburino garibaldino nella campagna in Trentino del 1866 e a Mentana nel 1867, che faceva il trombettiere per Custer. A John Martin/Martini lo stesso Tenente Colonnello avrebbe ordinato di correre a chiedere aiuto al capitano Benteen, ordine che gli salvò la vita.
Ma tra gli eventi più importanti spicca il BATTLE OF LITTLE BIGH HORN REENACTMENT che si svolge sulle sponde del Little Bighorn River – tra la riserva dei Crow e Garryoven. Il Reenactment è la rievocazione storica della battaglia che si svolge ogni anno nel mese di giugno, quest’anno in calendario il 21 e 23 giugno alle 13.00. Una grande parata in costumi originali con oltre 250 interpreti, mette in scena alcuni degli eventi che hanno portato alla sconfitta dell’esercito Americano.
Il Monumento Nazionale si visita anche con guide ranger, esperti non solo dei fatti relativi alla battaglia in cui perì Custer, ma di tutta l’area.
Un museo con un’esposizione ed un centro interpretativo sono un utile ausilio. Si può ammirare anche il memoriale ai nativi, un’opera in ferro battuto che mostra la silhouette di Indiani in battaglia: è il luogo ove sostano i nativi e lasciano offerte.