Con un album ufficiale appena pubblicato, quasi per scherzo, decisero di fare sul serio. Quando cominciano a pensare al loro primo tour, ai tre si unisce un quarto elemento. Dopo una sola data di rodaggio, l’esordio live ufficiale, davanti a migliaia di giovani, è al Festival di Woodstock. Sul palco, raccogliendo le proprie radici e il loro emozionato entusiasmo,il gruppo entra nella leggenda. Crosby, Stills, Nash & Young diedero vita ad uno dei più leggendari supergruppi del rock, dall’equilibrio però alquanto instabile. Caratteri molto diversi che si integrano finchè egomanie, droghe pesanti ed arresti, una serie di fallimenti sentimentali e personali, prevaricazioni non distruggeranno quella armonia. Quattro forti, distinte, egocentriche personalità: l’hippy malinconico, il cowboy psichedelico, David Crosby; il melodico, romantico gentleman inglese, Graham Nash; il rockeggiante, Steve Stills; il solitario, malinconico, Neil Young. Con “ C S N” (’69) si è di fronte ad una svolta epocale: il folk si trasforma in elettrico, con un particolare impasto vocale. Le loro voci si intrecciano, si toccano e si lasciano. Cantano con entusiasmo di utopistica ribellione e di idealistico amore. è la musica della “west coast”, intrecci vocali e ballate. Diventano ben presto esponenti di spicco del movimento di protesta giovanile americano cui forniscono inni da ricordare e modelli da imitare. Le menti migliori prodotte da una generazione per un’intera generazione.
“Deja vu” del ’70 è l’album della consacrazione, uno dei punti più alti del rock, quello che li consegna alla storia. Splendide e toccanti armonie vocali: a turno le voci degli altri tre si aggiungono a coro alla voce solista dell’autore del brano. Ma la magia dura solo un attimo: contrasti e progetti solisti renderanno questo incontro davvero fugace. L’estate del ’70 li vede in un tour memorabile che verrà ricordato: i concerti sono suddivisi in un set acustico e in uno elettrico. L’album che ne è testimonianza, disco irripetibile ed imperdibile, già dal titolo, “ Four way street”, conferma che si stanno dividendo per intraprendere carriere soliste. È la definitiva orgia creativa dei quattro: umori e contraddizioni di personalità troppo diverse fra loro. Dopo il rompete le righe, tutti si dedicano ai propri lavori solisti con l’uscita anche di ottimi lavori, tra anni perduti dietro il sogno della reunion con vari tentativi ed ennesime delusioni.
La forza di attrazioni latenti produce tra l’altro il fortunato sodalizio tra Crosby e Nash. Nel corso degli anni a venire, si sono più volte inseguiti, rincontrati, uniti, riamati cercando di ricreare ancora una volta quella sapiente alchimia artistica, inseguendo i brividi della prima esperienza. Si ritrovano una prima volta nel ’74 per una effimera quanto esaltante ricostituzione, per una sola tournee. Si riformano, poi, nel ’78, questa volta senza Neil Young e l’album che ne consegue “ C S N “ è più che rispettabile. Lo rifaranno altre volte, con Young, nell’88 e nel 2006 però niente sarà più come prima.
Pietro Bortolozzo