GRANDI GIARDINIERE D’ITALIA
GRANDI GIARDINIERE D’ITALIA
Orticola edizione 2019. Immancabile appuntamento milanese nei Giardini Montanelli. Quest’anno, sotto un’insistente pioggerellina che rendeva lucide e brillanti le splendide e spesso rare piante esposte, nello Spazio della Libreria della Natura è stato presentato un libro, naturalmente in tema: Grandi giardiniere d’Italia. A svelarne i segreti in un salotto open air protetto da un robusto tendone, in una suggestiva atmosfera da giungla tropicale è stata l’autrice e editrice Nicoletta Campanella.
Tutt’intorno, seduti a cerchio come i Cavalieri della Tavola Rotonda, alcuni mitici personaggi che all’amore per la cultura del verde e all’arte del giardinaggio hanno dedicato la vita. Da Francesca Marzotto Caotorta a Guido Piacenza e Cristiana Cecconi Crof. Si sono piacevolmente alternati nel condividere il proprio approccio con la natura e quello che la lettura del libro aveva suscitato in loro.
Ne è emersa la filosofia che ispira le quattrocento pagine che compongono il libro.
Fare giardini per un esercizio di vita
Come fare giardini diventi un esercizio di vita che rende migliori e come, nella sua funzione squisitamente etica del dispensare bellezza e benessere a tutte le creature, la giardiniera possa aspirare a identificarsi con la Grande Madre in una missione salvifica del mondo.
Non si pensi di immergersi in un testo di botanica. Anche se nei capitoli “Curiosando tra le essenze e le rose di Ursula”, “Le essenze di Valleranello” e “Le rose miniatura” con linguaggio immaginifico si passano in rassegna alberi e rose speciali, si penetra piuttosto in un percorso educativo sentimentale che insegna a vivere la dimensione del giardino ascoltandone le vibrazioni.
Una sorta di diario di viaggio, tanto di moda nei secoli scorsi.
Le illustrazioni sono onirici acquerelli, piccole opere d’arte, opera di Silvana Rava, in perfetta sintonia con gli stati d’animo suggeriti. E qui si alternano, in voluta armonia, ritratti famigliari rigorosamente d’epoca, rappresentati da fotografie spesso in bianco e nero, che paiono quasi incollate ai fogli di carta come negli album dei ricordi.
Spirito aristocratico e multietnico: Livorno
Segreti di vite dedicate all’amore quotidiano per la natura sono adombrati nei titoli dei vari capitoli che invitano alla scoperta. La lettura, guidata da segni colorati come in un gioco di gusto futurista, scorre attraverso pagine di dimensioni alte e strette, ricche di sorprese inaspettate.
Da”Eva non c’è!” a “Vanishing ladies”, da “L’ultima perla dei latifondi pontini. Lelia Gaetani Howard” con il suo rock garden originalissimo che sembrava un “tappeto a piccolo punto” dove “adorava trascorrere in privato le ore, sarchiando, piantando e meditando dedicandosi a un certosino esercizio come di pittura sulla natura stessa”.
In “Un monumento all’altruismo” si tratta del fabbisogno di ossigeno quotidiano, soddisfatto perché le piante ne liberano nell’atmosfera, nonostante i nostri sforzi per comprometterne la stabilità.
Nell’esaustivo capitolo “Ursula Salghetti Drioli Piacenza, la signora di Boccanegra” è Livorno, con lo spirito aristocratico e multietnico di un tempo, a fare da sfondo.
Amore per il mare e per la vegetazione
Gli esordi dell’intensa vita si snoderanno come un romanzo all’insegna dell’amore per il mare e per la vegetazione in splendide sinergie e determinanti incontri.
La giardiniera toscana vive ora a Boccanegra, dove si occupa di giardini il cui schema era stato ideato dall’illustre anglosassone“Ellen Ann Willmott” adombrata nel capitolo sottotitolato “Quella donna nello specchio”. Appassionata di rose che fa arrampicare su alberi da frutta è “Maresa del Bufalo L’anima di Valleranello” mentre di “Lavinia Taverna” si parla citando “I giardini della Landriana”.
Un luogo onirico che, realizzato con l’intervento del maestro dei giardini Russel Page, appare composto da dodici stanze i cui titoli “Il giardino degli aranci“, “Il viale bianco”, “Il viale dell’autunno”, “Il giardino grigio” o “Il prato blu” sono forieri di atmosfere poetiche che invitano alla sosta.
Nume tutelare del roseto di famiglia è “Antonella Fineschi. La giardiniera di Cavriglia”, ma anche giornalista, ricercatrice e scrittrice.
Giardini: luoghi di vita
Il capitolo “Emilia Kuster Rosselli. Uno stile incomparabile” è dedicato alla fondatrice di Novità, rivista che, nata in sintonia con l’illustre Jardin de Mode francese, si sarebbe trasformata in Vogue. Famoso era il suo terrazzo fiorito sui tetti in zona Brera, fonte di piacevolezza per tutti gli ospiti.
Altri medaglioni che attestano il legame indissolubile tra giardino e vita sono “Lily D’Aragona. Una Passione per l’arte”, “Maria Augusta Eroli. Custode del bello”, “Mirella Presot Collavini. Una vita in viola”, “Marcella Montano Musetti. L’amica del verde”, “Rossella Puglionisi Sasso. L’abbraccio infinito”, “Cristiana Cecconi Croff. Un’imprenditrice agricola” e dal macrocosmo al microcosmo “Vivere con un bonsai. Colette Rosselli”
I giardini sono luoghi di vita, di scoperta, d’immaginazione e di memoria, da curare, da arricchire, da preservare e da far conoscere, ecco lo scopo del libro che può diventare una vera e propria guida di viaggio per amanti del bello e della natura insieme.
di Maria Luisa Bonivento
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