Mattia Moreni e “il mestiere dell’attenzione”, un microbo intelligente nell’aria della fantasia. Queste parole sono il manifesto di un pittore, un artista, che ha segnato il nostro ‘900. La sua vita, da “diversamente abile”, ha segnato un periodo della nostra arte, della nostra creatività.
Un uomo a cui la figlia Maria Francesca ha voluto dedicare un tributo curando una mostra, allestita nella casa di Moleto, tra i suoi ricordi personali. Il Festival, giunto al terzo appuntamento, prosegue sabato 25 luglio con un talk denominato “decadenza dell’uomo – regressione della specie”, che si aprirà alle ore 18.
Panorami suggestivi, deliziose case sparse su una collina che il sole, nelle calde e gentili mattine estive,  accarezza esaltandone i colori, i sapori, i cenni di storia che emergono fieri, in posizione dominante, alla cima del paese: una chiesa del 1761, colma di affreschi di altissima qualità e il castello, testimone incolume delle guerre che hanno tormentato il Monferrato nel ‘600, ristrutturato e rinnovato nella seconda metà del diciottesimo secolo. Questa è Ottiglio, la casa del poeta e di una storia ancora viva nell’aria, apparentemente ferma a conservare il respiro dei secoli: storie di partigiani si intrecciano nelle piazze e nelle strade del paese, dove il sacrificio di Luigi Filippini è onorato dalla piazza ad egli intitolata. E poi c’è Moleto, la più bella frazione del paese, insediamento antico databile intorno all’anno Mille, con le chiese di San Michele, San Germano e le misteriose Grotte dei Saraceni. Alcuni abitanti, per molti anni, trascorsero i momenti liberi dal lavoro dedicato alla campagna scavando nelle zone delle cave di Moleto alla ricerca del presunto tesoro dei Saraceni, che mai nessuno trovò. Ed è in questo contesto pieno di misteri, luci ed ombre, che nasce l’artista Mattia Moreni, con le sue opere colme di visioni e ossessioni, taciti messaggi lasciati ai testimoni del futuro.

MELUZZI
L’introduzione al convegno è della figlia Maria Francesca Modeni e il tema del talk è “decadenza dell’uomo – regressione della specie”.
Partecipano: Gian Ruggero Manzoni, scrittore con “Il tramonto dell’occidente”, Alessandro Meluzzi, psichiatra, con “Ritorno del Sacro e reincanto del mondo: alle radici del Sé” e Bruno Gambarotta, scrittore con “Grande è il disordine sotto il cielo. Difendersi dal caos o accettarlo?”. Coordinano Maurizio Gianotti e Laura Aprati. Segue videointervista a Myriam Falchi Moreni. Alle ore 19,30 serata dedicata alla letteratura: incontro con gli scrittori Camillo Scoyni, con il libro “Il male sulle scarpe” e  Maurizio Gianotti con “Il segno del telecomando”. Alle ore 21,30 spettacolo-lezione di astronomia di Maurizio Gianotti e Gustavo Verde, con Gilberta Crispino, Abou Tourè Bakary e Fabrizio Russotto. Regia: Donatella Massimilla. Una produzione CETEC – Centro Europeo Teatro e Carcere.
Mattia Moreni attraversa il ‘900 lasciando un segno indelebile che forse solo oggi riusciamo a leggere completamente. Gli scritti ritrovati dalla figlia Maria Francesca, gli aneddoti sull’amicizia con Raf Vallone e con Cesare Pavese, e la testimonianza, unica ed inedita, video e audio della moglie Myriam, recentemente scomparsa, renderanno la manifestazione ancora più emozionante.
Il Festival è stato reso possibile grazie al contributo della Regione Piemonte e del Consiglio Regionale del Piemonte.

Informazioni e Organizzazione:
Associazione Mattia Moreni – 0142 921172 – associazionemattiamoreni@gmail.com
Frazione Moleto, 5 – 15038 Ottiglio – Alessandria
Direzione Artistica: Maria Francesca Moreni
www.mattiamoreni.com