ESTATE TEATRALE VERONESE 2018
DANZA E TEATRO LE PRINCIPALI SEZIONI DELLA RASSEGNA CHE VEDRÀ IMPORTANTI SPETTACOLI IN PRIMA NAZIONALE
di Enrico Gusella
Edmund Kean: celebrato il grande attore inglese di’inizio Ottocento
Ad aprire il Festival Shakespeariano è stato Edmund Kean (4-7 luglio) che ha celebrato il grande attore inglese d’inizio Ottocento. Solo nel suo camerino, beve, si trucca e soprattutto interpreta e s’interroga sulle parole di Shakespeare, passando in rassegna una vita di battaglie e successi. Idolatrato dal pubblico e dalla critica, Kean ascese, negli anni, dal ruolo di Arlecchino ai grandi personaggi shakespeariani fino alla rovinosa decadenza per alcolismo. Scritto da Raymond FitzSimons per Ben Kingsley, è un omaggio profondo a Shakespeare, un’occasione per entrare nel segreto del camerino in cui monologhi, battute, idee prendono e perdono forma, in un processo creativo da laboratorio che smonta e scruta le creazioni di Shakespeare. Gigi Proietti, interpretando Kean, ha fatto rivivere, tra gli altri, Shylock, Riccardo III, Amleto, Macbeth e Otello.
Da Shakespeare alla grecità classica con Il calzolaio di Ulisse interpretato da Marco Paolini. Lo spettacolo, scritto da Francesco Niccolini e dallo stesso Paolini, con la regia di Gabriele Vacis, debutta al Teatro Romano il 12 luglio con repliche il 13 e il 14. Ne Il calzolaio di Ulisse storie di dèi, mostri, uomini e guerrieri, legati fra di loro hanno come perno Ulisse, nipote di Hermes, amato e protetto da Atena, perseguitato da Poseidone, desiderato da Calipso e concupito da Circe.
Ogni personaggio segue la propria storia
Un canto antico di quasi tremila anni, passato di anima in anima. Una storia dell’Occidente. A noi, oggi, non resta che cantarla a modo nostro: divertita, sensuale, commossa, ironica, crudele, bugiarda, eccitante, straziata.
Prima assoluta anche per Misura per misura in scena il 19-21 luglio con la regia di Paolo Valerio. Lo spettacolo ha per protagonista Massimo Venturiello. «In scena – sottolinea il regista Paolo Valerio – un mondo fuori di sesto, contagiato da un virus segreto che ammalia e ammorba la società e i rapporti. In questo gioco macabro, ogni personaggio segue una sua storia, tra superficialità e ipocrisia. La macchinazione e il travestimento sono i semplici inganni del testo, per raccontare il sacro e il rozzo del teatro elisabettiano, che diventano quelli del mondo di oggi, continuamente confusi e sovrapposti. Questa sorta di malessere umano, oltre la farsa e l’ironia, diventa gioia e dolore di un luogo immaginario dove la forza dell’amore e della bellezza silenziosa, forse trionferanno sulla schiavitù della paura e dell’istinto». E, a tre anni dal grande successo di Londra, arriva in Italia, al Teatro Romano (25-28 luglio) presentato da Officine del Teatro, Shakespeare in love.
Shakespeare in love: una commedia degli equivoci
Una “commedia degli equivoci”, rocambolesca ed esilarante, dove direttamente dalla penna di Will Shakespeare nasce la storia d’amore più famosa al mondo, quella tra Romeo e Giulietta. Nella Londra elisabettiana Will Shakespeare è un autore emergente che non riesce a scrivere il copione che gli è stato commissionato, una commedia improbabile dal titolo decisamente imperfetto: Romeo ed Ethel, la figlia del pirata. Senza soldi e in ritardo con la consegna, vaga per le strade della città in cerca d’ispirazione finché incontra Viola De Lesseps che, camuffata da ragazzo, si presenta proprio per l’audizione dello spettacolo, determinata a realizzare il sogno di poter recitare su un palcoscenico allora vietato alle donne. Will Shakespeare scopre la vera identità di Viola e tra i due scoppia la passione. Il giovane Will ha finalmente trovato la sua musa ispiratrice. Viola però è già promessa sposa al potente Lord Wessex, membro della corte della Regina Elisabetta, e tra i due, proprio come per Romeo e Giulietta, l’amore sembra impossibile. Shakespeare in love non è soltanto una commedia romantica, è anche uno spettacolo che affascina per la suggestiva rappresentazione di un mondo teatrale sempre alle prese, allora come oggi, con la follia degli artisti, il cinismo del potere e la magia della scena.
Eracle: la tragedia di Euripide in scena a settembre
Completa il cartellone della prosa, la tragedia Eracle di Euripide che sarà proposta il 15 e 16 settembre dall’Istituto Nazionale del Dramma Antico nella traduzione di Giorgio Ieranò con la regia di Emma Dante. Scritta e rappresentata intorno al 420 a.C., Eracle è una tragedia appassionante e struggente, ricca di inattesi colpi di scena e di intenso patetismo. È il dramma della follia, la follia che colpisce e trascina nella polvere l’eroe civilizzatore e benefattore dell’umanità per antonomasia qual è Eracle.
Ma nell’Estate Veronese vi è un ampio anche per la danza, i Momix (30 luglio-11 agosto, escluso il 5) con il loro nuovo spettacolo Momix. Al Teatro Romano Momix (versione speciale di Viva Momix per Verona) sarà proposto in una versione “allargata” per la grandezza del palcoscenico e per sfruttare al massimo gli spazi aperti della struttura. Atletismo, poesia, richiami sempre più forti alla sostenibilità, riferimenti a filosofie e riflessioni sull’esistenza, questi ancora una volta gli elementi che sono la cifra caratterizzante dei Momix e sono alla base del loro successo mondiale che dall’anno della loro nascita, il 1980, non conosce tregua.
Oltre 150 coreografie create dall’icona della modern dance americana
E ancor più “born in the U.S.A.”, l’altra compagnia, la Paul Taylor Dance Company che sarà in scena il 17 e il 18 agosto. Icona indiscussa della modern dance americana, in oltre sessant’anni di attività, Paul Taylor (che il prossimo 29 luglio compirà 88 anni) ha creato oltre centoquaranta coreografie. La compagnia newyorkese proporrà Cloven Kingdom del 1976, Piazzolla Caldera del 1997 e Promethean Fire del 2002, tre capolavori tutti e tre a firma di Taylor. Cloven Kingdom (Regno spaccato) mostra la doppia natura di dodici danzatori in abiti da sera: otto donne che volteggiano a ritmi mozzafiato in eleganti abiti jersey e quattro uomini in frac. La dignità formale finirà con lo svanire e una scimmia, citando Spinosa, sottolineerà che “l’uomo è un animale sociale”. Piazzolla Caldera rivisita invece il tango ricercandone i più reconditi istinti e assimila le donne e gli uomini che lo danzano a predatori sessuali che difendono il proprio territorio.
In scena il toccante spettacolo commissionato all’autore dopo l’11 settembre
E il toccante Promethean Fire: commissionato a Taylor all’indomani dell’11 settembre, evoca speciali dimensioni spirituali su toccate, preludi e corali di Bach mentre sembra prendere forma, in scena, una sorta di cattedrale umana. Tre capolavori imperdibili.
Infine, nel contesto scenico più intimista di Corte Mercato Vecchio altre proposte di prosa e di danza. A inaugurare la sezione prosa il 28 e 29 giugno è stata la Fondazione Aida che ha presentato Il lago dei cigni, di Ciaikovski. Tra gli altri spettacoli dal 17 al 20 luglio Punto in Movimento / Shiftingpoint con Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare con la regia di Roberto Totola. Per la danza il 30 giugno è stata la Compagnia Artemis con Il barbiere di Siviglia di Monica Casadei. Il 6 e 7 luglio, Ersiliadanza con Siamo tutti guerrieri di Laura Corradi. Mentre il 14 luglio, Le fumatrici di pecore di Antonella Bertoni nell’esecuzione della Compagnia Abbondanza-Bertoni. Il 21 luglio, Hopera di Patrizia Salvatori della compagnia GDO Dance Company. Il 28 luglio, la compagnia Deep Impact con Loop di Olivia Lucchini.
Per informazioni: www.estateteatraleveronese.it