Il Carnevale nel mondo è una festa colorata che affonda le radici in antiche tradizioni culturali. Ha un fascino irresistibile ed è celebrato in tutto il mondo con feste sfrenate, costumi vistosi e una gioia contagiosa.
Tuttavia, dietro le maschere scintillanti e le parate vivaci, si nascondono aspetti meno conosciuti che aggiungono fascino a questa celebrazione.
Ecco perché oggi parleremo proprio di questo aspetto: 10 curiosità sul Carnevale, il lato nascosto di una tradizione colorata.
Viaggio nel mondo colorato del carnevale
Il Carnevale è molto più di una festa con costumi colorati: è un affascinante intreccio di storia, cultura e tradizione capace di connettere le persone in tutto il mondo in una celebrazione collettiva di vita e felicità. Con radici antiche, celebrazioni eclettiche in tutto il mondo e un impatto nella cultura popolare, questa festa continua a sorprenderci con la sua diversità e la sua ricca storia.
Il significato della parola “Carnevale” nel mondo
La parola “Carnevale” deriva dal latino “carnem levare,” che significa “eliminare la carne.” Questo riflette la tradizione di astenersi dalla carne durante la Quaresima, il periodo che segue immediatamente il Carnevale.
Come abbiamo detto, la stessa parola Carnevale indica una festa con radici religiose, il periodo che precede la Quaresima, di conseguenza il digiuno e astinenza nella tradizione cristiana. Eppure l’associazione Carnevale e Cristianesimo non è del tutto corretta, infatti le radici del Carnevale affondano nei riti pagani. Si ritiene che le antiche celebrazioni romane e greche in onore di divinità come Dioniso abbiano influenzato la creazione del Carnevale, con la pratica di mascherarsi per allontanare gli spiriti maligni. Queste celebrazioni si svolgevano solitamente in primavera anche in omaggio della fertilità.
Le maschere e il Carnevale di Venezia
Il Carnevale di Venezia è uno dei più antichi al mondo, con una storia che risale al 1162. Durante questo periodo, i veneziani si divertivano prima dell’inizio della Quaresima, indossando maschere elaborate e costumi sontuosi. Nel XVII secolo, il governo veneziano bandì l’uso delle maschere in pubblico per ridurre il caos sociale. Tuttavia, durante il Carnevale, l’uso delle maschere era permesso per garantire un anonimato totale, permettendo ai partecipanti di mescolarsi liberamente senza preoccupazioni sociali o giuridiche. Ebbe così inizio una tradizione che continua ancora oggi: le maschere veneziane sono divenute un’icona del Carnevale di Venezia e nel mondo, motivo per cui sono molto più di una semplice tradizione festosa.
Carnevale di Rio, il più famoso nel mondo
Mentre il Carnevale di Venezia è famoso in tutto il mondo, il più grande e festoso Carnevale si tiene a Rio de Janeiro, in Brasile. Il Carnevale di Rio de Janeiro è noto per le sue sfilate spettacolari e l’energia travolgente.
La sfilata del Sambodromo attira milioni di partecipanti e spettatori, rendendo questa festa una delle più grandiose al mondo. Tuttavia, pochi sanno che il lancio di scherzi, come secchi d’acqua o schiuma, è una tradizione consolidata durante i festeggiamenti.
E sono proprio questi gli scherzi che hanno dato il via all’usanza nel mondo. E’ ormai famoso il detto “a Carnevale ogni scherzo vale”.
La tradizione della Pentolaccia
Il gioco della Pentolaccia durante il periodo di Carnevale ha origini molto lontane. Arriva infatti dalla Cina, dove durante il Capodanno cinese venivano riempite delle statuette a forma di animale e poi rotte con bastoni.
Fu Marco Polo, durante i suoi viaggi, a scoprire quest’usanza ed importarla in Spagna e poi nel resto dell’Europa. Oltre alla Cina, anche in Messico troviamo un gioco simile: l’usanza risale al 1500 quando i frati agostiniani celebravano le messe nel periodo di Natale attraverso processioni che terminavano proprio con la pentolaccia.
La pentolaccia aveva sette punte che rappresentavano i sette peccati capitali ed era di colori sgargianti per simboleggiare la tentazione di cadere nel peccato. Allora come oggi, le persone dovevano bendarsi (la benda era simbolo di fede) per rompere con il bastone la pentolaccia. A questo punto la domanda è: perché si gioca alla pentolaccia?
Alcuni affermano sia un buon augurio per l’anno nuovo che coincideva con l’avvento della primavera, quindi inteso come la rinascita della natura, altri dichiarano sia un invito ad astenersi dai peccati di gola durante il successivo periodo di Quaresima. Nella tradizione messicana descritta, invece, rappresenta la volontà di sconfiggere i peccati, in senso generico.
Tra i carnevali più belli nel mondo, quello Ambrosiano
Il Carnevale Ambrosiano si festeggia dopo il Carnevale, seguendo una tradizione specifica legata al calendario liturgico della Chiesa Cattolica, particolarmente influente nella città di Milano e nelle regioni circostanti. La tradizione ambrosiana è collegata a Sant’Ambrogio, patrono di Milano, la cui festa cade il 7 dicembre. La data di inizio del Carnevale Ambrosiano è legata alla data della Pasqua, che a sua volta dipende dalla data della festa di Pasqua e, quindi, dal calendario lunare.
Il Carnevale Ambrosiano inizia il primo sabato di Quaresima e termina il giovedì successivo alla seconda domenica di Quaresima, che è noto come “Giovedì Grasso” o “Giovedì Gordo”. Questo significa che il Carnevale Ambrosiano si estende oltre il Carnevale tradizionale, che termina il martedì grasso. Il motivo di questa differenza di date tra il Carnevale Ambrosiano e quello generale è attribuito a un’antica tradizione ecclesiastica, risalente a Sant’Ambrogio stesso, che ha influenzato il calendario liturgico locale. Questa tradizione ha radici storiche e culturali profonde nella città di Milano e nelle regioni circostanti, diventando parte integrante delle celebrazioni locali di Carnevale.
Abbiamo parlato di date del Carnevale Ambrosiano, ma è altresì importante parlare di data del Carnevale che varia di anno in anno. Da cosa dipende questa data? La data del Carnevale è calcolata in base alla data della Pasqua, che a sua volta segue il calendario lunare.
La Pasqua è la prima domenica successiva alla prima luna piena dopo l’equinozio di primavera, che generalmente cade il 21 marzo. Se l’equinozio di primavera cade di domenica, la Pasqua viene celebrata la settimana successiva. Il Carnevale inizia 40 giorni prima della Pasqua, il giorno successivo alla celebrazione è il Mercoledì delle Ceneri, che segna l’inizio della Quaresima.
Carnevale in Francia con la Battaglia dei Fiori di Nizza
Sono divere le città in cui alle sfilate di carri si sostituiscono le Battaglie di Fiori. Un esempio? Il Carnevale di Nizza in Francia è famoso per la sua “Bataille de Fleurs” (Battaglia dei Fiori), dove i partecipanti lanciano fiori tra loro. Questo evento è un’esperienza visiva unica che attira visitatori da tutto il mondo. Senza varcare i confini di Stato, invece, troviamo la stessa tipologia di Carnevale a Sanremo.
Nel XVIII secolo, in Francia, la pratica dei confetti si trasformò quando i francesi iniziarono a utilizzare gessetti. L’evoluzione continua quando, nel XIX secolo, i gessetti prendono la forma di piccoli dischi di carta perforata, simili a quelli che oggi conosciamo come coriandoli, meno costosi dei loro predecessori. Questa trasformazione coincise con l’aumento della popolarità del Carnevale e delle feste pubbliche. La pratica dei coriandoli si diffuse rapidamente in tutto il mondo, diventando un elemento caratteristico delle celebrazioni di Carnevale e di altri eventi festivi.
La Battaglia delle Arance a Ivrea
Non solo battaglie di fiori, ma anche di arance. A Ivrea, in Piemonte, si svolge una tradizione unica durante il Carnevale: la Battaglia delle Arance.
Questo evento coinvolge la popolazione divisa in squadre che si lanciano arance a vicenda per simboleggiare la lotta popolare contro un tiranno del XIV secolo.
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La Battaglia della Arance di Ivrea
Perché si lanciano i coriandoli?
E per finire parliamo dei coriandoli. Si possono odiare o amare, ma una cosa è certa: sono anch’essi un simbolo per eccellenza del Carnevale.
Da cosa deriva quindi la tradizione del lancio dei Coriandoli? L’usanza di lanciare piccoli oggetti risale all’antica Grecia, quando atleti e guerrieri vittoriosi venivano omaggiati attraverso il lancio di petali, foglie e rametti.
Ancora oggi, durante le grandi vittorio sportive o gli eventi pubblici ci sono lanci di coriandoli.Diversa però è l’origine della tradizione dei coriandoli di Carnevale: in passato venivano utilizzati dei confetti che altro non erano che i semi di coriandolo ricoperti di zucchero.
di Silvia Guelpa
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