Carnevale in Italia. E’da sempre un’antica celebrazione rituale in cui la collettività interrompe le attività quotidiane ribaltando i ruoli sociali e le regole; e ancora oggi il Carnevale mantiene queste caratteristiche, offrendo tanti spunti per divertirsi e per conoscere più da vicino storia, tradizioni, usi e costumi diversi.
La Venezia di Casanova. Primo Carnevale in Italia“
Il Carnevale è un affascinante laboratorio antropologico. Unisce tradizioni millenarie. E’ in grado di fare una sintesi tra tanti diversi aspetti, da quelli storici a quelli gastronomici e artistici fino agli usi e costumi tradizionali. Senza dimenticare la spensieratezza che porta con sé. Il Carnevale è anche un patrimonio intangibile del nostro Paese, espressione di una cultura popolare che continua ad affascinare”. Colgono e descrivono bene il senso di questa ricorrenza così sentita le parole di Giorgia Pea, direttrice artistica del Carnevale di Venezia. Quest’anno è dedicato a Giacomo Casanova, in occasione dei 300 anni dalla sua nascita.
L’edizione speciale, intitolata Il tempo di Casanova, offre moltissimo, dalla musica al teatro, dalle letture alle performance. Si arriva sino agli spettacoli per i più piccoli (per il calendario completo degli eventi, www.carnevale.venezia.it). Ecco allora le sfilate dei carri allegorici in tutto il territorio, dalle isole della laguna a Mestre, sino a coinvolgere la terraferma veneziana.
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La Commedia dell’Arte dell’affascinante Venezia
E poi c’è la commedia dell’arte con i comici internazionali. Le 12 Marie, gli appuntamenti culturali, la musica per il pubblico giovane all’Arsenale e a Forte Marghera. Ma ci sono anche anche i carnevali del mondo sul palco di Piazza San Marco, con i loro usi e costumi. Sino al 4 marzo l’atmosfera è tutta all’insegna dell’intramontabile figura del celebre veneziano, nato nel 1725 e famoso per la sua vita avventurosa. Ma famoso anche per lo spirito libero, l’ingegno e l’amore per l’arte, simbolo di un’epoca, capace di rappresentare lo spirito del Settecento veneziano.
Da non perdere, in particolare, lo spettacolo sull’acqua “Giacomo. Una storia d’amore”, con la Darsena dell’Arsenale che si trasforma in un palcoscenico, con una scenografia notturna di fontane danzanti, luci, video. Ad animare il tutto le macchine sceniche della compagnia francese Ilotopie, quattordici artisti -danzatori e acrobati-, l’attrice Silvia Nanni e le voci del soprano Silvia Celadin e del baritono Alberto Zanetti.
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In Trentino alla scoperta dei Carnevali alpini in Italia
Ruotano intornoall’ancestrale rapporto con la natura e i suoi elementi più misteriosi i riti che a marzo animeranno comunità e valli trentine. Ecco alcuni degli appuntamenti più caratteristici e particolari. Molto scenografico il Carnevale Ladino, che si può seguire nei paesi ai piedi delle Dolomiti della Val di Fassa, mentre quello asburgico di Madonna di Campiglio, dal 2 al 7 marzo, consente di fare un balzo nel tempo, catapultandoci nelle atmosfere Belle Époque, quando la principessa Sissi e l’imperatore Francesco Giuseppe soggiornarono nella località, proiettandola nell’élite delle destinazioni del turismo alpino più di moda.
In Val di Fiemme, è tutto da vivere il Carnevale dei Matoci, con il lungo corteo di personaggi che indossano le caratteristiche maschere lignee e i variopinti costumi della tradizione. Il Carnevale di Grauno, nella vicina Val di Cembra, in programma dal 28 febbraio al 4 marzo, è animato dai giovani del paese. Culmina il Martedì Grasso con l’accensione di un grande albero, elemento simbolo di antichi riti precristiani di propiziazione e di fecondità
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Tra le vette in Valle d’Aosta. Anche qui si festeggia il Carnevale
Il Carnevale storico della Coumba-Frèida, sino al 4 marzo, è legato al passaggio di Napoleone attraverso il Colle del Gran San Bernardo, nel maggio del 1800, durante la campagna d’Italia. E’ per questo che i costumi si trasformano nella trasposizione allegorica delle uniformi dei soldati francesi. A Verrès, dal 1° al 4, ci si catapulta nel 1449, quando Caterina di Challant e il consorte Pierre d’Introd, scortati da alcuni uomini armati, arrivarono al paese e vennero accolti con entusiasmo. Il programma è molto ricco, e ogni anno vengono proposte sfilate in costume seguite da un veglione nei saloni del castello che domina il paese
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Storia e tradizioni del Carnevale in Italia nel Distretto dei Laghi
Affonda le sue radici nel XVII° secolo il Carnevale di Domodossola, che sino al 4 marzo narra la storia del matrimonio del Togn e della Cia (ispirata ai “Promessi Sposi”), celebrato con nozze pubbliche, cortei in abiti d’epoca e banchetti con il piatto tipico “Pulenta e Sciriuii” (polenta e salamini), rigorosamente cucinata nei paioli in rame in Piazza Mercato. Al Carnevale di Cannobio, dal 6 al 9 marzo, si festeggia scegliendo ogni anno una coppia di Re Busecon e Regina Marianin, omaggiati da sovrani di paesi vicini tra sfilate, musica e il finale rogo del pupazzo in cartapesta che inaugura la Quaresima. Sino all’8 marzo, festeggiamenti in Valle Anzasca, nelle frazioni di Macugnaga: sabato 8 animazione alle seggiovie di Pecetto e, a seguire, pranzo in Piazza Staffa con polenta, salamini, stinco e formaggi tipici
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Tuffo nel passato in Valtellina. Altro Carnevale in Italia
Domenica 9 marzo Tirano torna a ospitare, dopo anni di assenza, il Gran Carneval Tiranes, un evento che celebra il carnevale ambrosiano: il programma prevede la sfilata in Viale Italia dei carri allegorici, dove abitanti e turisti sono invitati a mascherarsi e a partecipare in prima persona. E sempre il 9 marzo è la volta di Grosio: anche il suo Carnevale vanta una lunga tradizione, raccontata dagli abitanti del paese che sfilano indossando antiche maschere tipiche; da notare il Carneval Vecc e la Magra Quaresima, simbolo del passaggio dalle baldorie del Carnevale al rigore della Quaresima.
Bormio è rinomata invece per il Carnevàl di Mat,durante il quale viene eletto il Podestà di Mat. Il 2 marzo il potere passa nelle mani di Arlecchino e della Compagnia di Mat, che si divertono e fanno divertire leggendo pettegolezzi che riguardano i cittadini. A seguire, la classica sfilata dei carri per le vie del centro storico guidata dagli Arlecchini
Da Cento a Rio de Janeiro…
Sapevate che il Carnevale di Cento, in provincia di Ferrara, è gemellato con quello brasiliano di Rio? La celebrazione, tuttora molto sentita e seguita, è dedicato alle arti, ai mestieri e alle tradizioni della città, e il cuore della festa è Piazza Guercino, dove avviene il rogo del Tasi, la maschera caratteristica locale. Accanto alla sfilata dei carri, anche concerti, esibizioni di gruppi brasiliani e appuntamenti culturali e gastronomici. Quest’anno le sfilate dei Carri Allegorici sono: “I Ragazzi del Guercino”, “Toponi”, “Fantasti100”, “Mazalora”, “Risvegli. E si terranno domenica 2,9 e 16, giorno in cui verrà proclamato e premiato il vincitore.
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Il fascino di Su Carrasegare, il carnevale sardo vanto del Carnevale in Italia
Vanta davvero tanti volti il Carnevale in Sardegna, e ogni comunità lo celebra secondo propri codici, vocazioni e particolarità, richiamandosi spesso agli antichi riti pagani. A partire da quello storico di Mamoiada, “casa” di Mamuthones e Issohadores, che culmina con le uscite del 2 e del 4 marzo. Domenica 2, a Ottana, Boes e Merdules e sa Filonzana sono protagonisti di Caratzas in Otzana. A Orotelli occhi puntati su Sos Thurpos, mentre Su Carrasecare di Orani, il 9 marzo, è guidato da Su Bundhu.
Nell’Oristanese, riti arcaici e tradizioni ataviche rivivono a Nurachi, che festeggia il suo carnevale il 2 marzo, sino ad arrivare alla chiusura del calendario, il 16, con il raduno di Neoneli, Ritus Calendarum. Tempio Pausania fa da scenario a uno dei carnevali allegorici più coinvolgenti dell’Isola, Lu Carrasciali Timpiesu, che ha il suo apice il 4 con il simbolico rogo di Re Giorgio. Tradizioni, legami con il mondo agropastorale e rievocazioni del passato caratterizzano sos karrasegares a caddu, ovvero le giostre equestri carnevalesche: sabato 8 e domenica 9 marzo ecco uno dei carnevali equestri più caratteristici e spettacolari della Sardegna: Sas Cursas de Carrasegae, che si corrono a Paulilatino, nell’oristanese .
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Paola Babich