Firenze Officina dei Profumi. A Firenze, per assaporare atmosfere sospese tra Medioevo e Rinascimento, con un sapiente tocco di modernità. Gli affascinanti segreti dell’Officina Profumo-Farmaceutica Santa Maria Novella. E’ il 1221. I Frati domenicani sono appena arrivati a Firenze, il loro convento è poco fuori le mura e lungo l’Arno i Padri iniziano a studiare e sperimentare le proprietà delle erbe officinali, le coltivano con passione nei loro orti per preparare rimedi di vario genere, dai medicamenti ai balsami, alle pomate per la piccola infermeria.
La genialità delle tante formule da loro elaborate si accresce e si affina nel tempo, ed è il 1612 quando i religiosi aprono al pubblico la farmacia. Non occorre che trascorra molto tempo perché i nobili e i potenti dell’epoca si accorgano dell’incredibile qualità delle meraviglie create dai frati. Le corti iniziano a ordinarle, la fama si diffonde e nel XVIII secolo giunge sino in Russia e in estremo Oriente.
A Firenze un tuffo nella storia dell’Officina dei Profumi
Siamo in via della Scala, all’Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella, una delle più antiche farmacie del mondo, nonché casa di profumi rinomata a livello internazionale, che oggi, insieme agli Uffizi, viene spesso inserita dai turisti nel loro “grand tour” fiorentino. Un posto unico, ricco di fascino, che merita una visita. Qui ci si può immergere in un luogo storico che riserva tante sorprese, con ambienti, vere e proprie sale museali, che racchiudono opere d’arte. Il negozio madre è quello di via della Scala, 1700 metri quadri fra arredi ottocenteschi, sale decorate con affreschi trecenteschi, aree adibite a biblioteca e museo, con vasi, macchinari e vetri che raccontano gli oltre 400 anni di vita dell’Officina.
L’Antica Spezieria di Firenze nell’Officina dei Profumi
L’Antica Spezieria, oggi erboristeria è riservata alla vendita ed all’esposizione dei prodotti dal 1612 al 1848. La storica Sala Vendita, dalle volte gotiche, che un tempo formava la cappella di San Niccolò, ristrutturata nel 1848, quando la crescente notorietà della Farmacia rese necessario un salone idoneo ad accogliere i clienti. La Sala Verde, fin dal 1700 sala di ricevimento, nella quale venivano servite specialità come l’Alkermes o la cioccolata, bevanda allora di gran moda. Varcata la soglia, si entra in un mondo a sé stante. I sensi, soprattutto l’olfatto, vengono immediatamente coinvolti e stimolati e ci si delizia tra essenze, antiche preparazioni, originalissime novità, prodotti per la cura del viso e del corpo, pot-pourri, erbe per infusi, liquori e composte… Tutte chicche che si possono acquistare per poi viziarsi a casa propria.
Nell’Officina dei Profumi di Firenze la tradizione incontra l’innovazione
Il legame col passato si coglie immediatamente nelle preparazioni tradizionali dell’Officina. Qui si sono conservate sia l’eredità delle ricette dei prodotti che hanno reso celebre la Farmacia, sia l’arredo artistico, all’insegna della tradizione e dell’innovazione; nel 2012, anno in cui si è festeggiato il quattrocentesimo anniversario, è stato recuperato un ciclo di affreschi di Mariotto di Nardo, che si può riscoprire nella Sacrestia dell’ex cappella di San Niccolò, un ambiente dipinto con le Storie della Passione di Cristo; si può poi visitare anche la libreria di Santa Maria Novella, dove fermarsi a consultare o acquistare libri a tema e bere una tisana.
La magia dell’Acqua di Rose
Ogni prodotto dell’Officina potrebbe raccontare la propria storia, in primis la celebre Acqua di Rose. Alla fine del XIV secolo, dopo decenni di peste, si scoprono i poteri benefici delle acque profumate, usate per sanificare ambienti, indumenti e persone: a quell’epoca i frati producono già l’Acqua di Rose e la utilizzano sia come disinfettante che come rimedio naturale per dare sollievo ai malati. È il 1381 quando si attesta per la prima volta la vendita del preparato di Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella, che eleva l’acqua di rosa damascena a ricercato rimedio. Oggi questo classico intramontabile viene reinterpretato, valorizzando le sue proprietà idratanti, lenitive, decongestionanti e tonificanti, e rendendolo fruibile con una linea di sei delizie per la pelle del viso, con “protagonista” la rosa damascena, unita alla vitamina B3 e all’estratto di melograno.
Un “must” cui si aggiunge la collezione “I Giardini Medicei”, quattro Eau de Parfum -L’Iris, Bizzarria, Gelsomino, Magnolia. Nascono da un lavoro filologico di ricostruzione attraverso il quale la maison fiorentina è risalita alle origini di alcune varietà specifiche di fiori e piante. Le cui radici sono indissolubilmente legate alla storia di Firenze e della famiglia Medici. E poi sono un unicum altre antiche ricette. L’Alkermes, l’Elisir di China, l’Aceto dei Sette Ladri e l’Acqua di Santa Maria Novella, nota come Acqua Antisterica, prodotta con la famosa erba di Santa Maria, dalle proprietà digestive.
Un vero classico è l’antico Pot-Pourri. Si tratta di miscela di erbe e fiori dei colli toscani, un tempo lasciati a macerare in orci di terracotta dell’Impruneta. Oggi gli orci sostituiti da macchinari più moderni ma altrettanto efficaci. E non mancano neppure, naturalmente, tisane, erbe per infusi di vario tipo, sciroppi, cioccolatini. Insomma, uno scrigno, un vero gioiellino italiano tutto da scoprire.
“Testimonial” famosi a Firenze per i Profumi dell’Officina Santa Maria Novella
Oggi si parlerebbe forse di influencer, ma anche nel 1533, in pieno e rigoglioso Rinascimento, c’è chi fa sì che il nome dell’Officina acquisisca uno status internazionale. Ci riferiamo alla famosa Caterina de’ Medici, che va in sposa al futuro re di Francia, Enrico II di Valois. Alla corte francese, Caterina porta con sé una fragranza creata su consiglio del profumiere di corte, Renato Bianco; nasce così l’Acqua della Regina, capace di conquistare il cuore, e il naso, della corte di Francia.