RISTORANTE IN ZONA TREVISO: TRA PASSATO E PRESENTE
Ristorante in zona Treviso: tra i vigneti del prosecco un locale di design
Ristorante in zona Treviso, tra i vigneti da cui nasce il prosecco, è frutto di un importante progetto di recupero architettonico. Si chiama “La Ghiacciaia”.
Anticamente l’edificio ospitava una ghiacciaia di villa nobiliare di proprietà dei conti Pola-Neville. In seguito, la ghiacciaia divenne un deposito di munizioni durante la Grande Guerra. Alla fine fu chiusa dai coltivatori locali intorno agli anni ’50 per questioni di sicurezza. Il contesto è intriso di storia e, per potersi inserire al meglio, lo studio di Architettura MAO Architects ha elaborato un complesso progetto di recupero dell’esistente.
Affiancando un nuovo intervento, ne ha amplificato le specificità naturali. Questi spazi sono così affascinanti e ricchi di storia che conquistano il cuore del nuovo proprietario Mauro Teso, già patron del ristorante “Da Jerry” al Cavallino. Decide di riportarli a nuova vita grazie a un’incredibile operazione di recupero del sottosuolo e delle vigne da cui oggi nasce il Prosecco DOC Alena. Da quest’avventura nasce “La Ghiacciaia”, un meraviglioso ristorante e bistrot di design. L’intervento di recupero è durato circa un anno. Le celle di stoccaggio sono diventate sale ristorante e la ghiacciaia è stata trasformata in un elegante bistrot. Illuminato da uno splendido giardino d’inverno interrato che incornicia la cucina a vista è veramente un punto focale dell’edificio.
Carne o pesce: prodotti di qualità per il ristorante in zona Treviso
I menù proposti sono due: uno di carne ed uno di pesce. Il menù di pesce propone delizie come il Grand Crudo, l’astice o gli gnocchi di carrube con gransoporo, mentre quello di carne include tartare e carpacci. Ottimi i primi con prodotti stagionali e sfiziosi secondi come il filetto in crosta o il maialino cotto a bassa temperatura.
L’ingresso del ristorante in zona Treviso si trova proprio tra i filari delle vigne dove, attraverso l’antica grotta illuminata ad arte, si accede al bunker e poi al cuore del locale. Caratterizzato da spessi muri in cemento armato, e successivamente alla nuova e moderna struttura, che contrasta armoniosamente con i materiali preesistenti, alleggerendoli e donando ariosità al tutto. L’intero design gioca ad enfatizzare i forti contrasti. La caratteristica geometria dello spazio è ammirabile interamente grazie ai due livelli di pavimento in vetro.
Ci sono tanti i curiosi dettagli di decoro scelti per raccontare l’anima profonda di questi luoghi. Tra questi spicca la bicicletta originale usata da un bersagliere della prima Guerra Mondiale. All’esterno è stato realizzato un déhor per pranzare o cenare all’aperto. Si può anche sorseggiare un calice di Prosecco o un cocktail realizzato ad arte. Si è circondati da una prorompente natura e coccolati dalla musica lounge in sottofondo. D’estate si può prenotare un tavolo sotto la tettoia panoramica con vista sulle vigne. Da qui si può godere la quiete della magnifica campagna circostante, proprio come amavano fare i nobili villeggianti di una volta.
Un giardino ispirato a quelli delle ville ottocentesche
L’edificio, un’area di 800 mq, risulta equilibrato nei volumi e nelle trasparenze e valorizza il contesto in cui si inserisce. Un’attenzione particolare è rivolta alla geometria dell’impianto. Tutta la nuova proposta progettuale mette in relazione gli assi geometrici e l’orientamento dei manufatti all’unico elemento geometrico superstite dell’antico assetto della villa: il muro di cinta.
La cucina a vista è affiancata alla corte verde e grazie alle pareti di vetro, comunica con l’ampia sala lounge illuminandola interamente. Il giardino interrato è ispirato ai giardini d’inverno presenti nelle ville ottocentesche, e diviene il baricentro dell’edificio.
Sulla sommità della ghiacciaia, nel recupero del giardino esterno, sono stati inoltre ricreati degli spazi semi privati circondati da essenze vegetali. Tutto evoca sempre i luoghi in uso nei giardini sette-ottocenteschi, quando sulla cima di piccoli rilievi venivano collocati padiglioni dove sostare e godere viste sul parco o sulla campagna circostante.
Una scelta attenta di geometrie e materiali per il ristorante in zona Treviso
La comunicazione tra passato e presente è centrale in questo progetto di ristorante in zona Treviso. Per le pavimentazioni e i viali esterni era necessaria una soluzione che avesse elevate performance tecniche, ed al contempo si integrasse armoniosamente nel contesto. Si è così scelta una pavimentazione per esterni che rievoca la grande tradizione italiana del “sasso lavato”. Come per gli esterni, anche gli interni de “La Ghiacciaia sono il risultato di un’attenta scelta di geometrie e materiali, in linea con il DNA di questo luogo. Si sono usati cemento, vetro, acciaio, argilla di Possagno e pietra locale legati benissimo in una magnifica armonia. Tutti gli spazi sono estremamente curati ed eleganti e sono adornati con elementi studiati nel dettaglio. L’ospite è trasportato di volta in volta in una nuova dimensione grazie alla sequenza in cui sono disposte le varie stanze.
Viene comunque sempre seguito un progetto coerente e armonioso che arricchisce il vissuto personale del singolo raccontando il passato del luogo attraverso una sapiente reinterpretazione architettonica.
Per favorire la continuità tra gli spazi, per la pavimentazione di tutte le sale interne, le scale e i bagni si è scelta una variante del pavimento alla veneziana caratterizzato da una maggior dimensione della graniglia e da uno spessore maggiore della pavimentazione. Il materiale usato riprende la più antica tradizione dei terrazzi alla veneziana, creati durante la Venezia dei Dogi e affermati in tutto il loro pregio durante il Rinascimento.
INFO:
https://www.venetosecrets.com/design/la-ghiacciaia/
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