Il Viaggiatore Magazine - La Grande Muraglia, Cina

Il Viaggiatore Magazine – La Grande Muraglia, Cina

Il prossimo appuntamento con il mondo si terrà sulla Grande Muraglia.
Quando Kel 12 pensava alla Cina per un evento all’altezza di quelli già svolti in Guatemala, Giordania, Nepal, Perù, Colombia e Cambogia, l’unica certezza era che si doveva  pensare in grande. Cosa può competere con le piramidi di Tikal, l’arenaria di Petra, i templi di Angkor, se non la Grande Muraglia? All’inizio la richiesta pareva eccessiva. Poi, dopo complessi passaggi, la Grande Muraglia Cinese è stata conquistata e, precisamente, al Juyong Pass. Si è scelto di non andare nelle più rinomate località di Badaling e Mutianyu per avere l’opportunità di poter salire sull’unico tratto di Grande Muraglia di cui si possa fruire privatamente per una visita e una cena esclusive.
Ogni giorno, qui e negli altri tratti ristrutturati e aperti al pubblico, si riscontrano complessivamente oltre trentamila presenze provenienti dai paesi occidentali ma soprattutto cinesi, una caratteristica che distingue la Cina da quasi tutti gli altri luoghi turistici del pianeta.
Chi conosca queste situazioni non può presentarle per quello che realmente non possono offrire al viaggiatore. Si evitano quindi le più diffuse e superficiali descrizioni della realtà locale, ma soprattutto si evitano Badaling e Mutianyu a favore dell’altra soluzione.

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Circa l’aspetto che individuerebbe la Muraglia come “l’unica opera umana visibile dalla luna”, si tratta, ovviamente, di una banalità priva d’ogni veridicità, perché pur essendo lunga tante migliaia di chilometri è larga meno di dieci metri. Meno di una normale autostrada a quattro corsie.Quello che invece è possibile, ma poco reclamizzato, è che dalla luna sia visibile la massa umana che quotidianamente la prende d’assalto. Un interesse che potrebbe essere riprova del fatto che Mao non sia ancora scomparso dalle suggestioni di un popolo al quale aveva ricordato, e fatto imprimere sulle pietre della Muraglia, che “Chi non scala la Grande Muraglia non è un vero uomo”.
Comunque, in qualsiasi punto si decida di andare, la visita è un momento rilevante di ogni viaggio in Cina. A maggior ragione lo sarà per Kel 12, considerando che si potrà  gustarla dal tramonto sino a dopo la cena per circa quattro ore.
La “passeggiata” lungo le mura, che si farà prima che accendano le luci, percorre gradini, spesso alti, da ascendere lentamente. Non solo per godere pienamente del circostante ma anche per la pendenza. Per fortuna, al ritorno una salita si trasforma sempre in discesa. Qui, il serpentone pietrificato che sembra avere più teste formate dalle diverse torri di guardia, si fa spazio nel verde tra le pieghe dei monti, offrendo uno spettacolo di grandiosità antica, in un ambiente naturale più selvaggio e incombente degli altri posti con spezzoni di mura visitabili.

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Non bastano a sminuirne la possanza le ripetute ristrutturazioni e la totale ricostruzione di alcune sue parti. I vari punti di avvistamento, camminamenti, mura di protezione alla via transitabile e le strutture poderose che risalgono all’epoca Ming si snodano destando vero interesse.
Questo tratto murario, che scorre lungo uno dei tre passi strategicamente più importanti dell’intera Grande Muraglia, svolgeva un ruolo fondamentale di difesa perché era l’accesso a settentrione della capitale. Al centro del passo sta la “Piattaforma delle Nuvole”, Yuntai, realizzata nel 1342 dalla dinastia Yuan. Sulle sue pareti di marmo bianco mostra raffigurazioni del Buddha e deità cinesi che proteggono i quattro punti cardinali del manufatto, oltre a iscrizioni in sei diverse lingue. La sezione che si visita è stata sottoposta a numerosi interventi. Le costruzioni più antiche nella zona pare che risalissero addirittura all’VIII secolo a. C. Furono poi fortificate per essere incluse nel complesso della Grande Muraglia tra il IV e VI secolo. Ricevettero altre modifiche durante tutta l’era Ming, dal XIV secolo, quando occorreva far fronte alle invasioni mongole, sino al XVII.
Nel 1992 sono compiute le ultime indispensabili opere, che avevano avuto impulso già dal 1983, per rendere questa sezione agibile al pubblico.

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Uno degli aspetti da non perdere sta anche nella sua visione da lontano. Il muro megalomane appare e scompare quasi penetrando nei profili delle montagne. Uno spettacolo che, pur con interruzioni, si perpetua per migliaia di chilometri sino a lambire il Deserto del Gobi.
In generale, la prima parte della Great Wall fu iniziata, pare, nel V secolo a.C. con uno scopo evidentemente difensivo. Da questo periodo, ogni stato costruì un proprio spezzone per ostacolare gli attacchi di popoli confinanti e tribù nomadi provenienti da nord. In realtà l’infinita opera fu di scarsa efficacia nella salvaguardia di confini tanto estesi.
Rivestì invece un ruolo d’estrema importanza nello stimolare e fortificare un’identità comune in una regione del mondo tanto vasta. Per la sua edificazione, avendo bisogno di un’immensa forza lavoro, si utilizzava mano d’opera di province annesse all’impero provenienti da luoghi e culture assai distanti. Il contatto fra questi uomini e donne favorì certamente in modo significativo l’omogeneizzazione di etnie e tradizioni diverse. Inoltre, fu usata in alcune parti come strada fortificata che permetteva rapidi spostamenti di uomini, merci e informazioni da una regione all’altra dell’impero.

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Approfondimento a parte meriterebbe l’aspetto riguardante lo sforzo necessario per la sua realizzazione anche relativamente al numero di sacrifici umani che comportò, tanto che qualcuno si riferisce a questo limes orientale chiamandolo il più grande cimitero della storia. L’andamento di questa parte della giornata, che potrà essere modificato anche senza preavviso da parte delle autorità locali, prevede il nostro ingresso prima delle 17 in modo da avere oltre due ore per camminare lungo le mura. Il sito chiude alle 17 e tutti i turisti, tranne quelli accompagnati da Kel 12, dovranno andare via. Si potrà restare e continuare a percorrere questo tratto di Grande Muraglia, costituito da un anello di circa 4 chilometri che poi si congiunge con altri spezzoni di mura. Ognuno potrà decidere se compiere il giro completo oppure fermarsi a un certo punto e tornare indietro. L’appuntamento per tutti sarà nel luogo scelto per l’aperitivo e cena intorno alle 19, momento oltre il quale non è più possibile passeggiare lungo la Muraglia. La cena inizierà intorno alle 20 e a quell’ora saranno già state accese le luci che illuminano una parte del serpentone. Alleghiamo una mappa schematica della Great Wall al Passo Juyong, per consentire di averne un’idea seppur sommaria.

Il Viaggiatore Magazine - La Grande Muraglia -Yuyong Pass, Cina

Il Viaggiatore Magazine – La Grande Muraglia -Yuyong Pass, Cina

La cena è prevista al centro del ramo sud tra il South Pass Tower e Temple of Guan Yu. Alcuni itinerari di agosto e settembre si incontrano la sera del 5 settembre su un tratto di Grande Muraglia, per la prima volta aperto e illuminato solo per i viaggiatori di Kel 12. In questi viaggi incontreremo la sua passata supremazia e la prorompente contraddittoria modernità. Sono viaggi “Rendez Vous” e si distinguono per sfumature che solo Kel 12 propone in Italia.

Ecco le partenze dei tour “Rendez Vous” che si daranno appuntamento il 5 settembre 2017 sulla Grande Muraglia:

Partenza 24/8 | 15 gg
Partenza 29/8 | 10 gg
Partenza 02/9 | 06 gg
Partenza 03/9 | 15 gg

Per informazioni: Kel 12 – Viale Achille Papa, 30 – 20149 Milano Presso Palazzo WJC – tel.02 2818111 – fax.02 28181140 – info@kel12.com

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