Mostre in Italia 2025. Vai con l’arte. Inizio d’anno 2025 artisticamente ricco. Incentrato su grandi nomi, su autori da (ri)scoprire, su prestiti eccezionali, su retrospettive inedite. Dove? Ecco qualche suggerimento.

Le prime mostre in Italia del 2025: la Belle Epoque a Brescia

Imperdibile questa mostra, organizzata dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo e dedicata alla Belle Époque. Fantastici quegli anni. A cavallo tra fine ‘800 e primi ‘900,  infatti, si facevano incredibili  scoperte scientifiche. Nasceva il turismo di massa, teatri e giornali diventavano i nuovi media. Parigi, poi, era la capitale di quel mondo raffinato e sensuale. E nella capitale francese, les italiens de Paris (così erano conosciuti i pittori Boldini, De Nittis, Zandomeneghi e Corcos) si affermarono. Conquistarono i più raffinati collezionisti dell’epoca, immortalando le brulicanti piazze parigine, i boulevard, gli eleganti interni borghesi, i caffè e i teatri. E, ultimo ma non per importanza, raffigurando le dame del bel mondo.

MOSTRE IN ITALIA 2025
Federico Zandomeneghi-Cafe Nouvelle Athenes

L’eleganza delle donne in mostra nel 2025

Dame vestite di voile, chiffon e seta. Così eleganti da sembrare seduttive top model di un  inedito e sensuale défilé, datato primi ‘900. Il percorso espositivo è diviso in nove sezioni e ricco di oltre 80 opere. Per lo più provenienti da collezioni private e da importanti istituzioni museali come gli Uffizi di Firenze, il Boldini di Ferrara e il Museo di Palazzo Te di Mantova. Iconici alcuni celebri dipinti quali il Ritratto di signora in bianco di Boldini, Accanto al laghetto dei giardini del Lussemburgo di De Nittis e Al Café Nouvelle Athènes di Zandomeneghi.

Grazie a loro sarà possibile immergersi nel clima artistico e culturale della Belle Époque. Non è tutto. Accanto ai capolavori degli italiens de Paris  ci sono gli elegantissimi abiti femminili realizzati negli atelier dei sarti parigini più famosi. E poi  manifesti coloratissimi – le  affiches – che pubblicizzavano locali alla moda, spettacoli teatrali e grandi magazzini.  E ancora raffinati vetri artistici, impreziositi da smalti, dorature e incisioni. Realizzati da Emile Gallé e dai fratelli Daum per arredare le case della ricca borghesia.

LA BELLE ÉPOQUE. L’arte nella Parigi di Boldini e De Nittis.
Brescia, Palazzo Martinengo, fino al 15 giugno 2025.

MOSTRE IN ITALIA 2025
Giovanni Boldi – Ritratto della Principessa Radziwill

Mc Curry a Fermo

Mostre in Italia 2025. “Ho avuto il grande privilegio di fotografare i bambini di tutto il mondo” ha detto il grande maestro della fotografia Steve Mc Curry. Ed ecco questa esposizione tematica interamente dedicata all’infanzia con una cinquantina di scatti che ritraggono bambini di ogni paese del mondo in scene di vita quotidiana. Nel Palazzo dei Priori di Fermo, si ammira l’unica esposizione di Mc Curry interamente dedicata ai bambini. E’ stata realizzata nell’arco di quasi cinquant’anni di carriera. Le immagini ritraggono i più piccoli mentre giocano, studiano, si divertono. E ogni immagine offre uno spaccato delle condizioni sociali più disparate. Si incontrano bambini profughi e lavoratori. Ragazzini che rincorrono un pallone sotto la pioggia, che creano musica con chitarre fatte di materiali di scarto, che sono seduti nei banchi di una scuola.  

Bambini che vivono nelle grandi metropoli o nei villaggi più remoti. Protagonisti di storie di gioia, di solitudine, di solidarietà. Tra le immagini più iconiche c’è anche quella della piccola afghana ritratta in un campo profughi nel 1984 e diventata un simbolo universale delle sofferenze inflitte dalla guerra. McCurry vuole anche sensibilizzare il pubblico sul tema dello sfruttamento infantile. Nei suoi viaggi, soprattutto in Asia, ha documentato, infatti, le vite di molti bambini costretti a lavorare quando dovrebbero giocare o frequentare la scuola. Attraverso le sue immagini, però, McCurry cattura anche l’eterna capacità dei bambini di trovare gioia pure nelle situazioni più difficili. Un esempio è lo scatto dei ragazzini che giocano su un carro armato arrugginito. Trasformano uno strumento di morte in un giocattolo. Oppure quello in cui rincorrono delle ruote sotto antichi esemplari di baobab in Madagascar.

Steve McCurry – Children
Fermo, Palazzo dei Priori, fino al 4 maggio 2025. 

MOSTRE IN ITALIA 2025
Fermo-Pakistan, 2002 – ©Steve McCurry

Mostre in Italia 2025: Leonor Fini a Milano

Una vita esagerata, “alla Vasco Rossi”, quella di Leonor Fini. Nata a Buenos Aires ma trasferitasi ancora bimba a Trieste, Lolò (così la chiamano in casa) scopre ben presto la sua vocazione artistica nella città dove già vivono (e lavorano) Svevo, Saba  e Joyce. Artista dalla personalità prorompente e fantasiosa, Leonor a 22 anni (nel 1929) si stabilisce  a Milano. Studia e incontra Carrà, Sironi, De Chirico. Ma anche Milano le sta stretta e nel ’31 la ritroviamo a Parigi, inserita tra gli intellettuali e gli artisti più anticonformisti della Ville Lumière. La ribattezzano subito “splendida diavolessa”.  Max Ernst esagera e  la definisce “la furia italiana di Parigi”. Incanta e fa perdere la  testa a Dalì, Man Ray, Magritte,  Paul Eluard, George Bataille.

Milano-Leonor Fini-Stryges Amaouri

Il jet set internazionale si mette in fila per un suo ritratto e per anni vende molto più di Picasso. Dopo Parigi parte per New York, poi ancora a  Parigi, con altri interessi. Tra queste le arti applicate, la fotografia, l’illustrazione di testi (da Sade a Poe), le scenografie (per Balanchine, Camus, Genet e Strehler).  Le opere in mostra a Milano (un centinaio) sono popolate da donne-gatto, sfingi, giochi di specchi e di doppi, femmine dominanti e maschi sottomessi e quasi asessuati. La mostra si addentra nell’immaginario e racconta fonti e influenze. Spazia dalla cultura mitteleuropea di Trieste ai grandi maestri del passato (Piero della Francesca, per esempio, o Michelangelo) e ai pittori manieristi. A ispirare Leonor Fini è, anche, il contatto con il Surrealismo e con la sua cerchia di artisti e intellettuali, tra cui figurano Max Ernst, Salvador Dalí, Man Ray, Jean Cocteau, Georges Bataille.  

Io sono Leonor Fini.
Milano, Palazzo Reale, dal 26 febbraio al 22 giugno 2025.

MOSTRE IN ITALIA 2025
MIlano- Leonor Fini- Autoritratto con cappello rosso

Mostre del 2025:  Hammershøi a Rovigo

E’ la prima mostra allestita in Italia dedicata a Vilhelm Hammershøi (Copenaghen, 1864-1916), uno dei geni dell’arte europea tra fine Ottocento e inizio Novecento. E’ un’occasione per conoscere più da vicino le opere di un artista straordinario ma anche per capire il rapporto del pittore con l’Italia. Anche per confrontare il suo lavoro con quello di maestri europei suoi contemporanei. Interni minimalisti, atmosfere rarefatte, ritratti malinconici, vedute quasi sempre prive di presenze umane. Sono questi i soggetti amati da  Hammershøi. In effetti ci sono elementi che accomunano gli appartenenti a questa pittura del silenzio, della solitudine, delle vedute cittadine deserte, dei “paesaggi dell’anima”.

Rovigo-HAMMERSHØI- Riposo

Però in Hammershøi c’è qualcosa di inquietante, di tormentato e forse addirittura di torbido. Le sue donne, per esempio, sono ritratte quasi sempre di spalle. Gli ambienti domestici sembrano nascondere drammi segreti. E spesso danno un senso di claustrofobia. Dimensioni intime, quelle di Hammershøi, una tranquilla vita quotidiana che si svolge quasi sempre al chiuso. Dove una donna suona il piano, guarda fuori dalla finestra, sistema fiori in un vaso, cuce o semplicemente siede pensierosa. Immagini malinconiche, senza gioia, né dialogo. Per questo i lavori di  Hammershøi hanno ispirato il grande regista cinematografico Carl Theodor Dreyer. Ma sono stati paragonati ad un altro pittore del silenzio e della solitudine, Edward Hopper, di poco più tardo rispetto al pittore danese.

Hammershøi e i pittori del silenzio tra il Nord Europa e l’Italia.
Rovigo, Palazzo Roverella, dal 21 febbraio al 29 giugno 2025.   

Enrico Saravalle

MOSTRE IN ITALIA 2025
Rovigo-HAMMERSHØI- Luce del sole nel salotto

INFORMAZIONI:

http://www.ilgiornaledellarte.com

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