Papi e Santi marchigiani. In una mostra a Castel Sant’Angelo, a Roma. Un angolo delle Marche è nella capitale, fino al 2 marzo 2025. I curatori Maria Cristina Bettini e Marco Pizzo hanno selezionato opere uniche. Oggetti, quadri, stampe, monete provenienti dai centri storici della Regione. E dalle collezioni di Roma. L’esposizione è organizzata da C.O.R. di Alessandro Nicosia. Promossa dalla Regione Marche. E dall’Agenzia per il Turismo e per l’Internazionalizzazione delle Marche. In collaborazione con Direzione generale Musei del Ministero della Cultura. E con l’istituto Pantheon e Castel Sant’Angelo – Direzione Musei nazionali della città di Roma. Con il patrocinio di Giubileo 2025 e Conferenza Episcopale Marchigiana.
Papi e Santi marchigiani a Castel Sant’Angelo
La mostra rappresenta un gemellaggio spirituale tra Roma e le Marche. Non a caso si svolge a Castel Sant’Angelo. A pochi passi dalla Basilica di San Pietro. Tanti i Papi marchigiani che si sono succeduti nel corso dei secoli. Altrettanti, i Santi originari delle Marche. Alcuni, come Papa Sisto V di Grottammare (Ascoli Piceno), hanno lasciato la loro impronta nella capitale. Altri, come Papa Pio IX di Senigallia (Ancona), hanno dovuto rinunciare al potere. Tutti avevano una forte personalità. E avevano un grande carisma anche le Sante e i Santi marchigiani. Come ricorda il presidente della Conferenza Episcopale marchigiana, Monsignor Nazzareno Marconi. In particolare, le Sante, spiega Marconi, erano “vergare”. Ovvero, tipiche donne marchigiane. Forti, schiette e risolute.
Papi e Santi marchigiani nelle Sale dell’Armeria Superiore
Sulla sommità di Castel Sant’Angelo si snodano le sale della mostra. Fuori, il panorama di Roma. Con un affaccio suggestivo tra Cupolone e biondo Tevere. Le Sale dell’Armeria Superiore di Castel Sant’Angelo sono allestite con capolavori. A cominciare dal Modello della Santa Casa di Loreto (1862-1870), proveniente dal Museo delle Civiltà di Roma. Nella sala seguente, un Tabernacolo Eucaristico attribuito di recente a El Greco. E conservato a Castignano (Ascoli Piceno), uno storico borgo montano.
Nella stessa sala è esposto uno dei più noti ritratti di Sisto V. Proveniente da Sant’Elpidio a Mare (Fermo), è opera di Vincenzo Milioni (1769). Proseguendo il percorso, si entra in una sala dedicata ai Santi e Beati delle Marche. Decine di nomi storici e noti capeggiano sulle pareti. Da San Nicola da Tolentino a San Benedetto Martire. Da San Giuseppe da Copertino a Santa Veronica Giuliani. A Santa Maria Goretti, della quale è esposta la veste. Dal Monastero di Santa Chiara di Camerino proviene il ritratto di Santa Camilla Battista da Varano. E un prezioso bambinello. Realizzato nel XV secolo in legno policromo.
Papi e Santi marchigiani: i luoghi delle origini
La terza sezione della mostra riguarda gli itinerari sacri. Ripercorriamo le orme di Papi e Santi marchigiani. Andando da Roma alle Marche. Alla ricerca delle loro origini. La Salaria e la Flaminia sono le strade storiche. Che da Roma conducono a importanti centri marchigiani. Uno dei più vicini e importanti è Grottammare. Patria di Papa Sisto V.
Papi e Santi marchigiani: Sisto V e Grottammare
Grottammare è uno dei più importanti centri balneari dell’Adriatico. Detta Perla dell’Adriatico, fa parte della Riviera delle Palme. Insieme a San Benedetto del Tronto e Cupra Marittima. La cittadina si estende su uno splendido lungomare. Un susseguirsi di villini Liberty costeggia la grande spiaggia. E una comoda pista ciclabile attraversa la riviera. Partendo da San Benedetto e terminando a Cupra. E viceversa. Di recente, sul lungomare sono state collocate diverse sculture. Molte delle quali sono opera di Pericle Fazzini (Grottammare, 1913 – Roma, 1987). Ma Papa Sisto V nacque e visse nella zona collinare. Il cosiddetto Paese Alto di Grottammare.
Una strada ripida conduce al borgo medioevale e rinascimentale. Edifici anche ottocenteschi si affacciano su uno splendido panorama. Cuore di Grottammare Alta è Piazza Felice Peretti. Che è il nome di nascita di Papa Sisto V. La Piazza è di impianto medioevale. Ma l’aspetto attuale risale al XVIII secolo. Sulla piazza si affaccia il Teatro dell’Arancio. La Chiesa di San Giovanni Battista e il museo Sistino. Il Museo Il Tarpato, dedicato al pittore Giacomo Pomili. Dalle logge di Piazza Peretti si gode di un panorama mozzafiato. Lo sguardo abbraccia la linea dell’Adriatico. Dall’Abruzzo, si dipana fino al Monte Conero (Ancona). Tra le numerose chiese, spicca quella di Santa Lucia. Voluta da Papa Peretti, che nacque nel giorno dedicato alla Santa. Il 13 dicembre 1521.
Papi e Santi marchigiani: San Serafino e Montegranaro
Montegranaro (Fermo) è un borgo pittoresco. Dai suoi belvedere si ammirano le splendide colline marchigiane. Il paese diede i natali a San Serafino da Montegranaro (1540). Si tratta di un’importante figura di mistico. Nelle Marche, divenne famoso per la sua santità. Già in vita veniva acclamato Santo. Morì ad Ascoli Piceno nel 1604. Mentre la canonizzazione giunse solo nel 1767. Nel suo paese natale si trova la Chiesa di San Serafino. All’interno sono conservate opere di Alessandro e Filippo Ricci. Risalenti al XVIII secolo. Il Complesso Monumentale dei SS.Filippo e Giacomo è la vera chicca di Montegranaro. Gestito egregiamente da Arkeo Montegranaro con la Parrocchia.
Al suo interno, due chiese sovrapposte. La prima è una pseudocripta dedicata a Sant’Ugo. Al di sopra, si erge la Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo. Affianco, il piccolo e prezioso Museo Ignazio Tomassini. La Cripta di Sant’Ugo conserva splendidi affreschi medioevali. Mentre nella Chiesa sovrastante è esposta una pala d’altare. Dedicata all’Immacolata e restaurata di recente. La tela è opera di Nicola Antonio Monti (XVIII secolo). Nel Museo adiacente è esposto un pezzo unico. Il blasone di Annibal Caro (1507-1566). Il poeta fu, infatti, priore secolare della Chiesa.
Dove alloggiare e mangiare
Il tour dei luoghi di Papi e Santi marchigiani può proseguire a lungo. Moltissimi sono i personaggi da scoprire. E altrettante le tappe da esplorare. Partendo dalla Mostra a Castel Sant’Angelo, a Roma. E proseguendo verso le Marche. In questo angolo della Regione, segnaliamo un B&b, a Grottammare. A un paio di chilometri dal centro, c’è Bric e Brac. Si trova in una villetta con vista sulle colline. Le stanze sono quattro, moderne e confortevoli. Punto di forza, la colazione. In una suggestiva piccola veranda. Potete scegliere che cosa mangiare la sera prima. Al mattino, la titolare Simona vi servirà squisiti prodotti genuini. Tutto con un tocco di fantasia e originalità. Poco fuori Grottammare c’è la Trattoria dell’Orto. Per assaggiare i piatti tipici marchigiani. Dalle olive ascolane ai cremini fritti. Dai maccheroncini di Campofilone a (perché no) una buona pizza. Tutto su una terrazza affacciata sull’Adriatico.
di Letizia Riccio