Matera

Autentico gioiello della Basilicata, dichiarata, nel 1993, Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, Matera oggi è una delle città più interessanti e belle d’Italia. Sembra impossibile credere che fino agli anni Cinquanta fosse conosciuta come “la vergogna d’Italia” a causa del grande degrado che la contraddistingueva. Qui la popolazione viveva, in quello che oggi sono i tanto contemplati Sassi, in ambienti malsani, umidi, insalubri in compagnia dei propri animali, considerati utili al sostentamento e al riscaldamento degli ambienti (la pastorizia era l’attività principale locale). L’Italia iniziò a scoprire l’incuria di Matera attraverso il libro di Carlo Levi, Cristo si è fermato ad Eboli.

Fu lo Stato, dopo una visita del presidente della Repubblica De Gasperi, a intervenire trasferendo gli abitanti dei Sassi in nuove costruzioni popolari riconoscendo loro un indennizzo economico al fine di educarli a un’economia monetaria destinata a soppiantare quella di scambio fino ad allora praticata. Ma il fine era soprattutto quello di dare alla popolazione la giusta dignità. Fu un percorso di riqualificazione lungo e faticoso ma oggi tutto questo sembra impossibile da comprendere perché chi conosce e visita questa antica città oggi ammira un paesaggio affascinante, unico al mondo e di straordinaria bellezza.

Matera in Basilicata, spettacolo assicurato

Arrivati a Matera lo spettacolo è assicurato ed è visibile dai tanti affacci che permettono di ammirare i due quartieri. Il più alto, il Sasso Barisano, e il più basso il Sasso Caveoso. Questi due Sassi sono sostanzialmente il centro storico. 
Il modo migliore per iniziare il tour alla scoperta della città con 10.000 anni di storia è quello di partire da Piazza Vittorio Veneto. E’ la piazza principale dove, da uno degli affacci più belli, si ammira il Sasso Barisano situato sotto un porticato a tre archi accanto alla biglietteria del Palombaro Lungo.

Piazza Vittorio Veneto

In questa piazza, attorno alla quale ruota la vita cittadina, si affaccia lo storico Palazzo dell’Annunziata che ospita la Biblioteca Provinciale Tommaso Stigliani.  Il palazzo fu progettato nel 1734 e realizzato nel 1748. È riconoscibile per il grande arco centrale e il frontone dove è incastonato un orologio. Accanto sorge la Chiesa di San Domenico. Ha la facciata in stile romanico caratterizzata da archetti ciechi e da lesene. Un bellissimo rosone raffigurante un cane con una fiaccola in bocca richiama il simbolo dei domenicani. L’interno è a croce latina con tre navate e altare maggiore con la Madonna del Rosario. Annesso alla chiesa il Convento dei Padri Predicatori che oggi ospita la Prefettura di Matera.

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Vicoli

A Matera in Basilicata sulla piazza l’ingresso al “Palombaro Lungo”

Sulla piazza si affaccia l’ingresso al “Palombaro Lungo”, una risorsa idrica di grande importanza nel passato. Si tratta infatti della più grande cisterna per la raccolta d’acqua d’Europa che, con i suoi 5 milioni di litri d’acqua, era seconda solo, come capacità, a quella di Istanbul. Piazza Vittorio Veneto è dominata dalla Fontana Ferdinandea che si trova a pochi metri dal Palombaro Lungo. Prende il nome da Ferdinando II, a capo del Regno delle Due Sicilie nel periodo storico di costruzione.

La fontana, utilizzata in tempi passati dai materani per l’approvvigionamento di acqua, oggi è un luogo di incontro: “‘N vdìm mjnz a la f’ntèn “che tradotto significa “Ci vediamo in mezzo alla fontana”. Lasciandovi alle spalle la piazza, dirigetevi verso Via delle Beccherie, arteria centrale della città, e iniziate ad ammirare gli innumerevoli scorci che di tanto in tanto si aprono sui Sassi. Percorrendola, sulla vostra destra troverete Piazza del Sedile dove si erge maestoso il Palazzo del Sedile, ex sede del Parlamento comunale. Costruito tra il 1200 e il 1300 fu, a seguito di un tremendo terremoto, ristrutturato nel 1779 con l’attuale aspetto rinascimentale.

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Interno del Palombaro Lungo

A Matera in Basilicata la bellezza delle torri campanarie

Molto belle le due alte torri campanarie che dividono l’arco centrale   abbellito da un orologio e da una meridiana. Le quattro statue, racchiuse nella facciata, sono il simbolo di giustizia, fortezza, moderazione e prudenza. Sulla cima spiccano due statue, quella di sinistra raffigura Sant’ Eustachio, protettore della città, quella di destra raffigura Santa Irene protettrice dei fulmini e garante della pace. Attraverso l’Arco del Sedile, immettetevi in Via Pennino e poi in Via San Pietro Caveoso per raggiungere la piazza omonima, Piazza San Pietro Caveoso e ammirare un vero e proprio capolavoro.

È la chiesa rupestre di Santa Maria de Idris visibile dai Sassi perché si innalza su un’enorme roccia riconoscibile anche dalla croce in ferro posizionata sulla sommità. La chiesa è considerata da molti la più bella di Matera anche per i meravigliosi affreschi bizantini conservati all’interno. A pochi passi dalla Chiesa di Santa Maria di Idris, inizia la discesa per il torrente Gravina. Imboccando vico Solitario si può visitare la casa grotta che permette di capire come gli abitanti dei Sassi di Matera vivessero sino a qualche decennio fa. Luoghi apparentemente belli ma malsani dove la mortalità era altissima a causa di infezioni, polmoniti, tubercolosi.

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Chiesa Rupestre di Santa Maria De Idris

Altra meraviglia di Matera: La Cattedrale SS. Madonna della Bruna

Riprendete la discesa e dirigetevi verso il rione Civita per ammirare e visitare un’altra meraviglia di Matera, La Cattedrale SS. Madonna della Bruna e a Sant’Eustachio il cui affaccio è sul Sasso Barisano ma percorrendo solo qualche vicoletto sulla destra si affaccia sul Sasso Caveoso. La Cattedrale o duomo di Matera, è il principale luogo di culto cattolico di Matera. L’esterno che ha mantenuto la sua forma originaria è in stile romanico pugliese e la sua costruzione risale al XIII secolo. È abbellita da un rosone a sedici raggi al di sopra del quale svetta l’arcangelo Michele intento a schiacciare il drago. 

L’interno è a croce latina a tre navate. Rivisitato numerosissime volte ora l’interno si presenta con stucchi e decorazioni. La luce regalata da 10 grandi finestre illumina la navata centrale. Di grande rilievo l’affresco sull’altare chiamato della Bruna, si tratta di un affresco bizantino del 1270 che raffigura la Madonna della Bruna con il Bambino benedicente con due dita. Scendendo dalla Cattedrale, in Via San Biagio, è possibile visitare la Chiesa di San Giovanni Battista,un edificio risalente all’epoca medievale. La costruzione ebbe inizio intorno al 1230 e fu terminata nel 1233. La struttura ha uno stile romanico ma si possono notare diversi stili come l’arabo nei portali o gotico negli archi o ancora uno stile greco nella pianta a croce. 

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Basilica Cattedrale di Matera Maria Santissima della Bruna

Matera in Basilicata: lo spettacolo magico delle luci

E se ancora non bastano le meraviglie viste potete sempre visitare, in piazza San Francesco, l’omonima chiesa. Sicuramente immancabile è una passeggiata lungo la Via Ridola, un vicolo caratteristico e di grande fascino che permette di accedere a un punto panoramico con vista spettacolare su tutti i Sassi. Nella stessa via non mancano diverse attrazioni come la Chiesa del Purgatorio o il Palazzo Lanfranchi e per gli appassionati di musei il Museo Nazionale Domenico Ridola.

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Panorana al tramonto

Il Castello Tramontano, incompiuto, risalente al 1500 in stile aragonese, si trova su una collina poco lontano dal centro di Matera. Vale la pena salire sulle sue alte torre per ammirare il panorama spettacolare. Non è sempre aperto pertanto se è vostra intenzione visitarlo assicuratevi della sua apertura. Poco lontano non perdete Piazzetta Pascoli diventata famosa per il belvedere. Se il vostro arrivo in piazzetta è nella fascia serale avrete il privilegio di ammirare Matera con le luci, uno spettacolo da togliere il fiato.  Non possiamo non fare accenno ai set cinematografici che negli anni hanno attirato registi famosi di tutto il mondo. La lista è lunghissima ma tra i tanti citiamo

  • “Cristo si è fermato ad Eboli” di Francesco Rosi
  • “Del perduto amore” di Michele Placido
  • “The Passion” di Mel Gibson
  • “007 No time to die di Cary Joji  Fukunaga
  • Come terminare il vostro soggiorno a Matera? Con un’escursione al Parco Regionale della Murgia Materana considerato uno dei parchi rupestri che meglio conferma il rapporto tra l’uomo e la natura. Fatelo al tramonto perché è presente il belvedere di Murgia Timone che regala forti emozioni con scenari da cartolina sui sassi di Matera.
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Piazza del Sedile

Come arrivare, quando andare e dove dormire a Matera in Basilicata:

Matera è facilmente raggiungibile in auto, in camper o in aereo (aeroporti di Bari, Brindisi e/o Napoli ottimamente collegati con il centro città). Matera è una città che merita di essere vista più volte in diverse stagioni. In ogni periodo dell’anno, riesce a regalare emozioni diverse e speciali. In ogni caso la primavera è sicuramente la stagione preferibile così come settembre.  Matera offre tante soluzioni: dai B&B caratteristici agli hotel di lusso. Noi consigliamo un B&B incantevole e lo dice il nome stesso “L’Incanto Luxury Rooms” in Via delle Beccherie, 91 Telefono: 388 852 1885. Si tratta di una piccola struttura accogliente in un’ottima posizione, in pieno centro storico.

Dove mangiare:

Antica Trattoria Lucana in Via Lucana 48 Tel. 0835336117 –
Questa antica trattoria serve piatti tipici locali e cucina casalinga. Provate la cicoria con fave e peperoni cruschi o la crapiata una zuppa di legumi, cereali, cipolla e pane di Matera. Non perdetevi inoltre le fettuccine campagnole dedicate a Mel Gibson fatte con purea di fave, funghi cardoncelli, pomodorini, cipolla fritta e rucola

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Fettuccine di Antica Trattoria Lucana


La Cantina della Bruna in Via Spartivento 20 Tel. 0835335010 Location con una vista spettacolare sui sassi. Viene servita una cucina tradizionale. Ottime le orecchiette con cime di rapa e i Cavatelli con pomodori freschi, rucola e cacioricotta. Provate i Tagliolini della Bruna (pasta fresca all’uovo, pancetta, cipolla, ceci, olio evo, funghi cardoncelli) una vera delizia.

Tagliolini della Bruna

STANO in Via Santa Cesarea 67/69
Ristorante vincitore della trasmissione 4 ristoranti condotta da Alessandro Borghese si trova all’ingresso del Sasso Barisano, nei pressi del complesso di Sant’Agostino. Cucina tradizionale che si riscontra nella qualità dei prodotti locali. Piatti consigliati: scialatiello alla crema di pistacchio di Stigliano e tartufo uncinato del Pollino; ravioli ripieni di mozzarella di bufala con sugo di pomodorini al basilico e cacio ricotta; orecchiette alla Murgiana, provola affumicata, fungo cardoncello, datterino giallo su vellutata di zucchina e tarallo sbriciolato

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Ravioli di STANO

Cosa mangiare a Matera

I piatti tipici materani si rifanno agli antichi sapori della tradizione.  Il piatto tipico è la “Ciallèdd”,a base di pane raffermo condito con patate, cipolla, erbette della Murgia e rape e la   “Crapiata”, una zuppa a base di legumi . Ma il fiore all’occhiello della cucina materana è il pane. Altri piatti tipici sono la fedda rossa, pignata, gnummiredd, peperoni cruschi e le polpette di pane di cui vi presentiamo la ricetta.

La nostra ricetta:

Polpette di pane

Per le polpette:

200 gr di mollica di pane di Matera raffermo
60 gr. di formaggio grattugiato
6 uova
Un po’ di sale
Prezzemolo
1/2 cucchiaino di bicarbonato
Per il sugo:
gr 500 di passata di pomodoro
cipolla
sale
basilico
peperoncino

Procedimento:

Iniziate la vostra ricetta preparando il sugo. In una larga padella mettete dell’olio evo e della cipolla a rosolare. Aggiungete ora la salsa di pomodoro, un pizzico di sale e il peperoncino. Il sugo non deve essere denso e pertanto si può aggiungere un po’ di acqua. In una ciotola sbattete le uova con la mollica di pane di Matera che avrete sminuzzato precedentemente nel frullatore.

Aggiungete ora il formaggio grattugiato, un po’ di sale e tanto prezzemolo e continuate a sbattere energicamente il composto. Iniziate ad impastare con le mani e formate tante polpette. Scaldate l’olio di semi e una volta raggiunta la temperatura gettate le vostre polpette nell’olio bollente. Una volta dorate disponetele su un piatto con della carta assorbente. È arrivato il momento di tuffare le vostre polpette nel sugo precedentemente preparato per circa 20 minuti Un piatto semplice che piacerà a tutta la famiglia.

Anna Maria Terzi

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Polpette di pane

INDICAZIONI:

http://basilicatanet.com

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