Teatro La Fenice Stagione 2024. Les Contes d’Hoffmann mancava dal cartellone feniceo dal 1994, e in questa nuova messinscena, per la regia di Damiano Michieletto e la direzione musicale di Frédéric Chaslin – è assai notevole lo staff creativo. Staff composto da Paolo Fantin (scene), Carla Teti (costumi), Alessandro Carletti (disegno luci), Chiara Vecchi (coreografia). E nei ruoli principali, sono Ivan Ayon Rivas, Alex Esposito, Carmela Remigio, Veronique Gens, Rocío Pérez, la rappresentazione di uno spettacolo intenso e appassionante.
L’allestimento è una produzione internazionale in coproduzione con Opera Australia e con Royal Opera House Covent Garden Foundation e Opéra National de Lyon.
Opéra-fantastique in un prologo, tre atti e un epilogo di Jules Barbier, I racconti di Hoffmann prendono origine letteraria dal dramma omonimo di Jules Barbier. Tratto a sua volta da una pièce scritta nel 1851 assieme a Michel Carré e ispirata ai tre racconti fantastico-demoniaci di E.T.A. Hoffmann (L’uomo della sabbia, La storia del riflesso perduto e Il violino di Cremona). Fu composta da Offenbach nel 1880 e rappresentata nel febbraio dell’anno successivo all’Opèra-Comique di Parigi.
Les Contes d’Hoffmann di Jacques Offenbach apre la stagione 2024 del Teatro La Fenice
Teatro La Fenice Stagione 2024. «Contes d’Hoffmann è una sorta di viaggio nel tempo – ricorda Damiano Michieletto. – Uno sguardo nelle diverse età della vita del protagonista. Il bambino, il ragazzo, il giovane uomo già disilluso, tutte riflesse nelle protagoniste femminili Olympia, Antonia e Giulietta. Stella chiuderà la vicenda distruggendo le illusioni di Hoffmann, un po’ come fosse lei stessa il diavolo. I protagonisti di quest’opera sono due, perché accanto a Hoffmann c’è sempre il diavolo, che cambia nome e aspetto però rimane sempre il suo contraltare. È proprio nel rapporto tra loro due si sviluppa la storia. Se venisse eliminato il diavolo, cioè l’antagonista, la storia non potrebbe funzionare.
Il racconto che abbiamo costruito noi è quello di un uomo che fa i conti con il suo passato. Non c’è alcuna dimensione realistica o psicologica: è un racconto fantasioso e surreale. La trama ci presenta un uomo che fa i conti con le perdite e le ferite che ha avuto nella sua storia. Anche con il fatto che adesso si ritrova solo a celebrare la sua vecchiaia, con i suoi fantasmi e con le sue visioni». Sul piano estetico – prosegue Michieletto – è uno tra gli spettacoli più ricchi, complessi e dettagliati che abbia mai realizzato. Sia perché c’è una scenografia molto virtuosa, che presenta dei cambi di scena molto particolari ed evidenti. Sia per la parte coreografica, che ha un impatto notevole nello spettacolo, per il ruolo del coro, assai presente, e per l’enorme folla di personaggi. Uno spettacolo articolato, vivace e dinamico».
La maschera tragica e la maschera comica: stagione 2024 al Teatro La Fenice
E poi c’è il legame fra Frédéric Chaslin e Les Contes d’Hoffmann davvero speciale. Il maestro la diresse per la prima volta proprio alla Fenice nel lontano 1994. La propose poi in praticamente tutti i maggiori teatri e festival internazionali, Metropolitan Opera, Wiener Staatsoper, Macerata Opera Festival. E ancora New National Theatre Tokyo, Deutsche Oper Berlin, New Israeli Opera. E solo quest’anno in un nuovo allestimento al Teatro alla Scala e alla Semperoper di Dresda.
“In questi anni sono divenuto veramente uno specialista di questa partitura – ricorda Chaslin –. La conosco a fondo, e sono un profondo conoscitore di tutte le versioni. Ma l’aspetto che voglio far emergere dalla mia lettura è l’animale con due teste. Le due maschere, la maschera tragica e quella comica, la maschera che piange e quella che ride, per tornare all’inizio di questa conversazione. Ma soprattutto la magia, perché si tratta di un’opera fantastica. E forse in tutto il repertorio operistico è la più profonda di tutte per quanto riguarda l’aspetto magico, fantastico, gotico. Un po’ come il Faust di Goethe. In Faust alla fine c’è un’apoteosi: Dio vince, il diavolo perde. Nei Racconti non è così chiaro, non si sa bene chi vince”.
Nel cast 2024 di questo nuovo allestimento del Teatro La Fenice figurano Ivan Ayon Rivas nel ruolo di Hoffmann, Paola Gardina interpreterà La Muse. Giuseppina Bridelli sarà Nicklausse. Le tre donne, Olympia, Antonia e Giulietta, saranno interpretate rispettivamente da Rocío Pérez, Carmela Remigio e Véronique Gens.
Stagione Sinfonica 2024 al Teatro la Fenice
Il 9 dicembre ha preso il via la Stagione Sinfonica (che proseguirà fino al 20 ottobre 2024), con direttori tra più celebri a livello internazionale. Tutto nella sala grande del Teatro La Fenice e al Teatro Malibran.
E’ Robert Treviño ad aprire la stagione 2024 del Teatro La Fenice nella linea progettuale legata a Gustav Mahler. Il maestro americano dirigerà la Terza Sinfonia del compositore austriaco. Ma in scena è anche il ritorno del maestro Myung-Whun Chung con tre concerti. Nel primo la Pastorale di Beethoven insieme alle Sacre du printemps di Igor Stravinskij. Nel secondo il concerto Quarta Sinfonia di Johannes Brahms e il Triplo Concerto di Beethoven che eseguirà anche nella veste di pianista solista. Al fianco di Roberto Baraldi al violino e Emanuele Silvestri al violoncello. Infine, nel terzo, il maestro coreano dirigerà la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi nel 50° anniversario della sua prima esecuzione assoluta. Con la partecipazione delle voci soliste del soprano Angela Meade, del mezzosoprano Annalisa Stroppa, del tenore Fabio Sartori e del basso Riccardo Zanellato.
E per celebrare i 200 anni dalla nascita di Anton Bruckner, Hartmut Haenchen dirigerà la sua Quarta Sinfonia, nota come la Romantica; Alpesh Chauhan eseguirà l’Ottava Sinfonia e Ivor Bolton è il concerto con musiche di Cherubini e Haydn che si concluderà con il Requiem di Mozart. Rudolf Buchbinder per la prima volta alla Fenice, sarà impegnato nella doppia veste di direttore e pianista solista. Suonerà il Terzo e il Quinto Concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven. Nicola Luisotti proporrà Oltre i confini, una nuova commissione assegnata a Fabio Massimo Capogrosso per il settecentesimo anniversario della morte di Marco Polo. Insieme alla Prima Sinfonia Titano di Mahler.
La “Romantica” al Teatro la Fenice per i 200 anni dalla nascita di Bruckner
Stanislav Kochanovsky interpreterà invece un programma dedicato alla musica russa. Esguirà il Concerto per violino di Čajkovskij, che sarà eseguito dal vincitore del Premio Paganini 2023, Simon Zhu, e la Sinfonia n. 6 di Šostakovič.
Ancora Beethoven sarà protagonista nel concerto di Daniele Rustioni, che dirigerà la Nona Sinfonia. Torneranno poi Diego Fasolis con un concerto dedicato ad Antonio Vivaldi, Markus Stenz – con un programma wagneriano. E ancora Alfonso Caiani in un concerto del Coro del Teatro La Fenice che vedrà l’esecuzione dei Carmina burana di Carl Orff nella versione per coro, due pianoforti e percussioni. E poi ci sarà il debutto alla Fenice del direttore spagnolo Juanjo Mena, con un programma di musiche di Rachmaninov e Lutosławski e con il pianista Nicolò Cafaro
Come orchestra ospite ritroveremo l’applauditissima Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. Diretta da Kent Nagano per un programma musicale dedicato al classicismo di Haydn e Beethoven. Si rinnoveranno inoltre anche in questa nuova Stagione, il Concerto di Natale nella Basilica di San Marco e nel Duomo di Mestre, con Marco Gemmani e la Cappella Marciana.
Il Concerto di Capodanno con la direzione musicale di Fabio Luisi, che sarà trasmesso in diretta televisiva su Rai1. Mentre il concerto sinfonico in Piazza San Marco, nel corso dell’estate, sarà un omaggio a Giacomo Puccini nel centesimo anniversario della morte. Infine è da sottolineare la collaborazione con il Patriarcato di Venezia per la seconda edizione della rassegna di musica sacra La Fenice nella Chiesa di San Fantin. Tra i mesi di aprile e maggio del prossimo anno.
La Stagione Lirica e del Balletto 2024 al Teatro La Fenice
Con il 2024, l’appuntamento al Teatro La Fenice è con la grande danza. La Fenice presenterà infatti Les Saisons (Le stagioni), per coreografia di Thierry Malandain liberamente ispirata alle Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi. Combina insieme la musica del Prete Rosso con le Quattro stagioni del compositore a lui coevo Giovanni Antonio Guido. Due partiture molto diverse tra loro, accomunate dall’intento di celebrare la natura, e che per questo motivo hanno attratto l’estro creativo del coreografo francese ‘neoclassico’. Già ispirato nei suoi precedenti lavori dal tema dell’indagine e dell’esplorazione del rapporto tra uomo e natura.
La creazione sarà interpretata dalla sua compagnia, il Malandain Ballet Biarritz. Mentre la musica, eseguita dal vivo dall’Orchestra del Teatro La Fenice, sarà diretta da Stefan Plewniak impegnato anche nella veste di violino solista. Lo spettacolo è una coproduzione Château de Versailles Spectacles, Opéra Royal de Versailles e Orchestra Royale de Versailles. In coproduzione con Festival de Danse de Cannes – Côte d’Azur France, Teatro Victoria Eugenia – Ballet T – Ville de Donostia San Sebastián, Opéra de Saint-Etienne, Theater Bonn – Allemagne e Teatro La Fenice. Lo spettacolo in scena al Teatro La Fenice in prima rappresentazione italiana in esclusiva il 10, 11, 12, 13, 14 gennaio 2024.
Titolo di rarissima esecuzione (l’ultima volta a Venezia risale al 1956) andrà in scena Maria Egiziaca di Ottorino Respighi. Mistero in tre episodi su libretto di Claudio Guastalla. Si tratta di un’opera ispirata alla legenda medievale di una donna, appunto Maria. Vissuta in gioventù nella più sfrenata libertà, per poi essere irresistibilmente attratta dalla croce di Cristo, e pentita e purificata, trascorse la sua vita in un deserto, in preghiera, fino alla morte.
Da “Maria Egiziaca” a “Mefistofele” per la stagione 2024 del Teatro La Fenice
L’opera è densa di arcaismi, con echi di canto gregoriano, musica rinascimentale e monteverdiana. Debuttò in forma di concerto alla Carnegie Hall di New York il 16 marzo 1932. Mentre fu proposta per la prima volta in versione scenica al Teatro Goldoni di Venezia nell’agosto dello stesso anno. La nuova messinscena sarà con la regia, le scene e i costumi di Pier Luigi Pizzi; la direzione musicale di Manlio Benzi. Tra gli interpreti principali Francesca Dotto, Vincenzo Costanzo, Dalibor Jenis, Luigi Morassi, Ilaria Vanacore e William Corrò. Cinque le recite al Teatro Malibran (8, 10, 12, 14, 16 marzo 2024).
Titolo chiave nella storia del melodramma italiano, è Mefistofele di Arrigo Boito: l’ultima rappresentazione veneziana risale al 1969. Opera in un prologo, quattro atti e un epilogo, su libretto dello stesso Boito tratto da Goethe. Mefistofele debuttò al Teatro alla Scala di Milano il 5 marzo 1868 quale ‘manifesto’ lirico dei nuovi ideali estetici di ispirazione wagneriana proclamati dal giovane letterato e musicista padovano. Tutto ciò in polemica contrapposizione con il teatro di Verdi.
Boito era considerato la punta di diamante dell’intellettualismo scapigliato della capitale lombarda. Nell’entusiasmo per le tematiche della cultura germanica vide nella fonte letteraria del Faust la possibilità di realizzare l’ambizioso progetto di rinnovamento dell’opera italiana. Dopo il clamoroso insuccesso della prima, Boito rimise mano alla partitura: la riabilitazione dell’opera fu nella ‘wagneriana’ Bologna, nel 1875. Mefistofele andrà in scena in un nuovo allestimento con la regia di Moshe Leiser e Patrice Caurier e con la direzione musicale di Nicola Luisotti. Di assoluto prestigio il cast. Prevede per i ruoli principali Piero Pretti, Maria Agresta ed Alex Esposito, con Kamelia Kader, Maria Teresa Leva e Enrico Casari.
Cinque le recite in programma nel 2024 al Teatro La Fenice: 12, 14, 17, 20, 23 aprile 2024.
La riscoperta di “Vivaldi operistico”
Sul fronte della musica barocca, è la riscoperta del Vivaldi operistico. Dopo Dorilla in Tempe (2019), Farnace (2021), Griselda (2022), e Orlando furioso (2018, 2023), sarà proposto un nuovo allestimento de Il Tamerlano. Si tratta di una tragedia per musica in tre atti su libretto di Agostino Piovene. Ispirata alla figura del potente sultano dell’impero ottomano Bajazet e del condottiero mongolo Tamerlano. Fu composta da Vivaldi come un ‘pasticcio’. Vale a dire con una partitura in cui il confluirono non solo pagine preesistenti dell’autore, ma anche di altri compositori.
Si trattava per l’epoca di una prassi consolidata, che non toglie nulla all’irresistibile incisività della scrittura vivaldiana. Il debutto avvenne durante la stagione del Carnevale del 1735, al Teatro Filarmonico di Verona. A Venezia sarà messo in scena in un nuovo allestimento affidato a due specialisti di questo repertorio. Il direttore Diego Fasolis e il regista Fabio Ceresa, con le scene di Massimo Checchetto e i costumi di Giuseppe Palella. Renato Dolcini interpreterà il ruolo di Bajazet, Sonia Prina sarà Tamerlano; Raffaele Pe, Andronico; Lucia Cirillo, Irene. Il Tamerlano sarà al Teatro Malibran: 7, 9, 11, 13, 15 giugno 2024.
Sul Palco del Teatro La Fenice “Ariadne auf Naxos” di Strauss
Tratto dal repertorio novecentesco è Ariadne auf Naxos di Richard Strauss. Un’opera in un atto con prologo su libretto di Hugo von Hofmannsthal ispirato al mito di Arianna. Questa composizione nacque come divertissement operistico per una rappresentazione del Bourgeois gentilhomme di Molière. Il progetto iniziale prevedeva che l’opera fosse eseguita come spettacolo presentato nel palazzo del protagonista della commedia. Il lavoro esordì il 25 ottobre 1912 a Stoccarda. Tuttavia il pubblico apprezzò l’opera più della commedia e Hugo von Hofmannsthal decise di slegare le due parti dando vita propria ad Ariadne. A cui aggiunse un Prologo che tiene in piedi l’espediente del teatro nel teatro. Nella nuova forma Ariadne auf Naxos debuttò a Vienna il 4 ottobre 1916.
Il nuovo allestimento dello spettacolo, coprodotto con il Teatro Comunale di Bologna, è affidato al regista scozzese Paul Curran. Scene e costumi di Gary McCann e light design di Howard Hudson, direzione musicale di Markus Stenz. Interpreti Karl-Heinz Macek, Markus Werba, Anna Lucia Richter, John Matthew Myers, Nicola Pamio, Blagoj Nacoski. Francesco Milanese, Matteo Ferrara, Olga Pudova, Sara Jakubiak, Äneas Humm, Mathias Frey, Szymon Chojnacki, Enrico Casari, Jasmin Delfs, Marie Seidler e Giulia Bolcato.
Cinque le recite al Teatro La Fenice: 21, 23, 25, 27, 30 giugno 2024.
Stagione 2024, duplice anniversario di Schoenberg e Nono al Teatro La Fenice
Nel 2024 cadrà un duplice anniversario, il centocinquantesimo dalla nascita di Arnold Schönberg e il centenario della nascita di Luigi Nono. La Fenice celebrerà i due grandi maestri della musica moderna con un dittico che abbina La fabbrica illuminata di Luigi Nono e Erwartung (Attesa) di Arnold Schönberg.
Composta per voce femminile e nastro magnetico, su testi fortemente politicizzati di Giuliano Scabia e un frammento di Due poesie a T. di Cesare Pavese, La fabbrica illuminata è una composizione del 1964 che debuttò proprio al Teatro La Fenice di Venezia il 15 settembre 1964, interprete il mezzosoprano Carla Henius e Nono alla regia del suono, in occasione della ventisettesima edizione del Festival Internazionale di Musica Contemporanea.
Entwartung di Arnold Schönberg è un monodramma in un atto articolato su quattro scene su libretto di Marie Pappenheim che può essere considerato il primo esempio di teatro musicale espressionista: debuttò al Deutsches Landestheater di Praga il 6 giugno 1924. Il dittico andrà in scena in un nuovo allestimento con la regia di Daniele Abbado, la regia del suono di Alvise Vidolin e la direzione musicale di Jérémie Rhorer. Cinque le recite al Teatro La Fenice: 13, 15, 17, 19, 22 settembre 2024.
Teatro La Fenice, chiude la stagione 2024 un nuovo allestimento della Vita è sogno
La composizione dell’opera in tre atti e quattro quadri, libera traduzione e riduzione dello stesso Malipiero dal dramma filosofico-teologico spagnolo (1635) di Pedro Calderón de la Barca, risale al 1941. Debuttò in prima rappresentazione assoluta all’Opernhaus di Breslavia il 30 giugno 1943 per approdare a Venezia l’anno dopo, nell’aprile del 1944. Lo spettacolo si avvarrà della regia di Valentino Villa. Con le scene di Massimo Checchetto e i costumi di Elena Cicorella, e con la direzione musicale di Francesco Lanzillotta. Ne saranno interpreti Riccardo Zanellato, Leonardo Cortellazzi, Francesca Gerbasi, Levent Bakirci, Simone Alberghini, Veronica Simeoni ed Enrico Di Geronimo. L’opera andrà in scena al Teatro Malibran il 31 ottobre, 3, 5, 7, 9 novembre 2024.
Nell’ambito della programmazione Education dedicata al pubblico delle scuole, dei giovani e delle famiglie, andranno in scena due titoli di musica contemporanea. Una ripresa e una novità assoluta. Forte del successo del 2019, verrà riallestito Pinocchio, fiaba musicale del compositore vicentino Pierangelo Valtinoni. Su libretto di Paolo Madron liberamente ispirato alle Avventure di Pinocchio di Carlo Collodi. Verrà rappresentato nel felice allestimento firmato dal giovane e innovativo regista Gianmaria Aliverta, con la parte musicale affidata alla bacchetta di Marco Paladin. Insieme all’Orchestra del Teatro La Fenice vi prenderà parte anche il Coro di voci bianche dei Piccoli Cantori Veneziani. Interpreti Michela Antenucci, Matteo Ferrara, Giovanna Donadini, Chiara Brunello, Christian Collia, Rocco Cavalluzzi, Lara Lagni, Rosa Bove. L’opera sarà in scena al Teatro Malibran il 18, 19, 20, 24 gennaio 2024.
“Marco Polo” novità assoluta della stagione 2024 del Teatro La Fenice
Ma novità assoluta per Venezia sarà poi Marco Polo. Opera degli studenti di composizione del Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia Marianna Acito, Jacopo Caneva, Anna Dobrucka, Paolo Notargiacomo. Su libretto di Antonino Pio, andrà in scena, in prima rappresentazione assoluta, in occasione del settecentesimo anniversario della morte del celebre viaggiatore e scrittore veneziano.
Ne saranno interpreti le compagini orchestrale e corale dello stesso Conservatorio dirette da Giovanni Mancuso. Con Francesco Erle maestro del Coro, mentre la regia sarà di Emanuele Gamba. Con questo spettacolo si rinnoverà inoltre la collaborazione della Fenice con l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Gli studenti dell’istituto di alta formazione ideeranno e realizzeranno le scene. Inoltre la produzione si avvarrà della straordinaria partecipazione di Roberto Capucci per i costumi. Gli interpreti vocali saranno i vincitori delle audizioni del Master Opera Studio. Maestro del Coro Francesco Erle. Marco Polo è in programma al Teatro Malibran il 18, 19, 20, 21 aprile 2024.
Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini per la regia di Bepi Morassi, le scene e i costumi di Lauro Crisman. Con Renato Palumbo alla direzione musicale. Alla guida di un cast composto per i ruoli principali da Nico Darmanin, Omar Montanari, Marina Comparato, Alessandro Luongo, Francesco Milanese, Giovanna Donadini e William Corrò. Otto le recite: 26, 28 gennaio, 1, 3, 7, 9, 11, 13 febbraio 2024.
Al Teatro La Fenice i titoli tra i più amati dagli appassionati per la stagione 2024
A seguire Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart nella produzione con la firma di Damiano Michieletto e la direzione musicale di Robert Treviño. Con un doppio cast composto da Markus Werba e Alessio Arduini, Zuzana Markova e Desirée Rancatore, Francesco Demuro e Leonardo Cortellazzi, Gianluca Buratto. Francesca Dotto e Carmela Remigi, Alex Esposito e Omar Montanari, William Corrò e Lodovico Filippo Ravizza, Lucrezia Drei e Laura Ulloa. Nove le repliche: 16, 17, 18, 19, 21, 22, 23, 24, 25 maggio 2024.
Infine sono in programma due opere di Giacomo Puccini, di cui si celebrerà il centenario della morte. La bohème, nell’allestimento del regista Francesco Micheli. Con la direzione di Stefano Ranzani e tra gli interpreti principali Celso Albelo, Alessio Arduini, Armando Gabba, Adolfo Corrado, Matteo Ferrara, Claudia Pavone e Mariam Battistelli. Cinque le recite previste: il 2, 4, 6, 8, 10 febbraio 2024.
Ultimo titolo del catalogo operistico, Turandot, con la regia di Cecilia Ligorio e la direzione musicale di Francesco Ivan Ciampa. Con le voci di María José Siri, Marcello Nardis, Michele Pertusi, Fabio Sartori, Selene Zanetti, Simone Alberghini, Valentino Buzza, Paolo Antognetti e Armando Gabba. Lo spettacolo sarà in scena il 30 agosto e il 3, 8, 14, 18 settembre 2024.
Un cartellone davvero entusiasmante in attesa del grande concerto di Capodanno con cui prenderanno vita le nuove stagioni del Teatro La Fenice di Venezia.