Trieste d’estate. E’ una stagione da record: quest’estate Trieste è una destinazione sulla bocca di tutti, e non solo dei turisti italiani. Ben il 50% delle presenze sono fatte da stranieri, dei Paesi dell’Europa Centrale e Orientale in prevalenza, di quel mondo danubiano così caro allo scrittore triestino Claudio Magris. Ci sono anche provenienti da molto più lontano, dal Nord Europa, Asia, Australia e Sud America.
Il merito di questo risveglio dopo Covid da un lungo torpore improntato all’autocommiserazione e allo sguardo rivolto al passato non va attribuito a una sola fonte, ma suddiviso equamente tra pubblico e privato. La Regione Autonoma, guidata dal triestino Massimiliano Fedriga al suo secondo mandato, sta svolgendo una capillare promozione sui media nazionali con l’azzeccata formula “Io sono Friuli Venezia Giulia” che promuove le tante grandi e piccole attrattive di un territorio che da sempre è crocevia di popoli, alla confluenza del mondo latino, tedesco e slavo.
La FVG Fil Commission attiva a Trieste d’estate
Ma tramite la FVG Film Commission ha anche investito già da anni denaro per sviluppare produzioni cinematografiche che hanno fatto conoscere meglio il territorio. Questo ha permesso al territorio di entrare nell’immaginario di molti e contribuendo a far meritare a una giovane sceneggiatrice triestina, Laura Samani, l’importante riconoscimento nazionale David di Donatello per il miglior regista esordiente nel 2022.
L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Roberto Dipiazza, al suo quarto mandato (con una interruzione nel mezzo) a sua volta ha investito bene il denaro raccolto con le tasse di soggiorno per usarlo come moltiplicatore di business. Con l’accurata regia di un apparato amministrativo che non è soltanto burocrazia, ne è nato quest’anno un cartellone di eventi estivi che ha entusiasmato per primi gli stessi triestini. Hanno visto la loro città trasformata in una meta di vacanza e di eventi di portata internazionale.
Eventi e concerti ogni sera
La sinergia pubblico-privato, quando funziona, è in grado di portare grandi risultati. Promossa dal Comune e supportata da valide collaborazioni locali in tutti i settori, compresa la grafica di presentazione dell’evento, Trieste Estate 2023 è il ricco programma che da fine giugno a inizio settembre elimina completamente la noia. Gli spettacoli, quasi tutti gratuiti, salvo quelli di maggior richiamo.
Comprendono da 5 a 10 eventi diversi ogni sera in vari punti della città, all’aperto o al coperto. Piazze e spazi pubblici, giardini, biblioteche, teatri, sale comunali. Gli eventi di maggior richiamo si sono tenuti nella prima metà di luglio. L’atteso concerto live di Zucchero in due serate e lo spettacolo di Biagio Antonacci. Entrambi sul grande palco all’aperto sistemato in piazza Unità d’Italia, lo scenografico salotto buono della città circondato dagli ottocenteschi palazzi del Municipio, della Prefettura, dell’Albergo Duchi d’Aosta, delle Generali e del Lloyd Triestino, oggi sede della Regione.
Trieste d’estate allo Stadio Nereo Rocco
Allo stadio di calcio Nereo Rocco, mai così pieno per le partite della Triestina in serie C, è andata in scena l’attesa apparizione dei Maneskin che ha fatto 25 mila presenze di cui 5 mila dall’estero. Il programma però è ancora fruibile per tutta l’estate. A Trieste d’estate non mancheranno concerti di musica jazz all’aperto nella piazzetta davanti al teatro Verdi, serate di pianoforte, chitarra, cori, musica soul, musica barocca. Musica etnica, esibizioni di strumenti a fiato, sassofoni, operette, bande, orchestre, balli, valzer, mazurke, tango. Cabaret, cinema all’aperto, originali teatrali in varie lingue e in dialetto, rappresentazioni suggestive nella cornice del castello di San Giusto.
Non c’è che da studiare il programma sera per sera e scegliere, con fatica, a cosa partecipare. Tutto ciò dimostra tra l’altro il grande interesse e affetto dei triestini, per il mondo dello spettacolo. E’ un pubblico colto e per età abbastanza libero e disponibile, perché Trieste è la città con l’età media più elevata d’Italia. E naturalmente in cima a questi interessi c’è il teatro.
Il senso dei triestini per il teatro
Parafrasando il titolo di un famoso libro, il senso dei triestini per il teatro è proverbiale. Il teatro Rossetti è notoriamente la piazza più importante d’Italia dopo Milano e Roma, città di tutt’altra dimensione. Dopo la tristezza degli anni del Covid con i teatri semichiusi, il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ha collezionato quest’anno il record assoluto di incassi e il più alto numero di spettatori. Tutto ciò grazie al successo degli spettacoli di propria produzione sia a Trieste che in tournée nazionale. Il Tutto con una crescente forza di attrazione verso un pubblico che raggiunge il Rossetti anche dal resto d’Italia e dall’estero. Il Presidente Francesco Granbassi e il direttore Paolo Valerio hanno testimoniato un recupero velocissimo, che ha addirittura superato le aspettative, con 162.319 presenze nella stagione conclusa a maggio 2023 con un incasso poco inferiore ai 5 milioni di euro.
Trieste d’estate: la varietà è di scena
La varietà dell’offerta è tale che il cosiddetto ‘pubblico’ del teatro è stato sostituito nel corso degli anni dai ‘pubblici’ del teatro, attenti a una pluralità di spettacoli che vanno dalla cultura più classica alle sperimentazioni più moderne. Oltre 100 i titoli diversi si sono avvicendatisi sui palcoscenici per 553 aperture di sipario e tanti sold out: eventi come i recital comici di Checco Zalone e Teresa Mannino o Barbascura, concerti di Nannini e Baglioni, ma anche danza, con il trionfo dello Schiaccianoci a Natale e nuove produzioni di autori triestini come Quell’anno di scuola di Giani Stuparich e Joyce di Mauro Covacich.
Fra gli spettacoli di prosa più visti dal pubblico, Trappola per topi di Agatha Christie con Lodo Guenzi con regia di Giorgio Gallione, la produzione Il Mercante di Venezia di Shakespeare con Franco Branciaroli per la regia di Paolo Valerio e Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese, senza dimenticare il musical Notre Dame de Paris e l’emozionante Magazzino 18 ritornato al Rossetti con Simone Cristicchi per la regia di Antonio Calenda.
Un’anteprima di dimensione europea: Trieste d’estate
La Stagione 2023/2024 ha già avuto una straordinaria anteprima con il “Phantom of the Opera”, un’operazione che quando è stata annunciata a febbraio ha lasciato a bocca aperta gli stessi abbonati triestini di lungo corso. Per la prima volta il celebre musical dal 1986 a Londra e da decenni a Broadway, ha lasciato gli Stati Uniti per una grande tournée europea che lo porterà dall’11 al 22 ottobre al teatro degli Arcimboldi a Milano, poi dal 16 al 31 dicembre sulla prestigiosa scena dell’Opéra di Monte-Carlo con un allestimento nuovo e orchestrazione dal vivo per la regia di Federico Bellone.
La società organizzatrice, Broadway Italia, ha voluto far debuttare la tournée di questo colossal con due settimane di rappresentazioni proprio sul palcoscenico del Rossetti a Trieste, richiamando pubblico da tutta Italia, dai Paesi vicini come Austria, Germania, Slovenia, Croazia, ma anche da Svezia, Svizzera, Spagna e addirittura da Giappone, Australia e Nuova Zelanda.
Trieste d’estate e il “fantasma dell’opera”
L’applauditissimo protagonista Ramin Karimloo nel ruolo del fantasma è stato affiancato dal giovane soprano italo-americano Amelia Milo nei panni di Christine, con Bradley Jaden nella parte di Raoul, il Visconte di Chagny, Earl Carpenter nel ruolo di Monsieur André, Anna Corvino e Gian Luca Pasolini, entrambi cantanti lirici, nei personaggi di Carlotta Giudicelli e Ubaldo Piangi. Chi non ha potuto vedere all’opera anche a causa del tutto esaurito del teatro Rossetti, questo cast e gli eccezionali accorgimenti scenici della regia, non dovrebbe perdere l’occasione di prenotare una serata a Milano.
Per sottolineare infine l’importanza dell’evento triestino, che ha avuto anche un’incredibile serata di gala con molti vip nel parterre e gran parte del pubblico mascherato o in costume, nel perfetto stile misterioso del fantasma, alcuni giorni prima nel corso di una rappresentazione non precedentemente segnalata, il pubblico della sala ha vissuto con emozione un evento inaspettato: mentre uno spettatore settantacinquenne prendeva tranquillamente posto in platea è partito un applauso dapprima timido, poi caloroso e infine travolgente, che ha stupefatto e coinvolto l’intero teatro. A sorpresa, Andrew Lloyd Webber, il compositore inglese cui si devono i più grandi capolavori internazionali contemporanei, opere note a tutti del calibro di Jesus Christ Superstar, Cats, Evita e tanti altri successi nel mondo dei musical, è venuto appositamente a Trieste ad ammirare il nuovo allestimento di una delle sue opere più famose.
E la stagione continua…Trieste d’estate
La stagione estiva che si presta a rappresentazioni teatrali più leggere ha comunque in programma ancora altre sorprese per gli appassionati. Ad agosto Evviva l’Operetta, uno spettacolo a ingresso libero in piazza Verdi con le pagine più famose della piccola lirica. Ma anche un omaggio al cantautore istriano Sergio Endrigo e anche, all’aperto nel parco del museo Sartorio. Si tratta di un originale spettacolo in musica Non c’è rosa senza spine dedicato alle storie d’amore di coppie famose. All’8 e 9 settembre infine sul palcoscenico del teatro Rossetti è in programma La danza delle libellule. L’operetta didi Franz Léhar, a cent’anni dalla sua prima rappresentazione in Italia.
Un’ultima opportunità da segnalare, rivolta anche al pubblico più giovane, per far appassionare al teatro i bambini, è il programma Il Rossetti a Miramare. Un’ora di varietà en plein air alle 10 del mattino con le repliche nel pomeriggio alle 17 con le marionette dei piccoli di Podrecca che si tiene al Belvedere presso il Castelletto nel parco del castello di Miramare. Si tratta del luogo più amato della costiera triestina. Sempre nel parco si sono tenuti concerti di musica all’alba e al tramonto e fino ad agosto Green Shakespeare. Una rappresentazione itinerante nel parco ispirata alla natura riletta attraverso alcuni passi e citazioni del drammaturgo inglese.
di Leonardo Felician