Ricette regionali. 20 regioni e un numero inimmaginabile di ricette regionali tipiche, una diversa dall’altra.
Le ricette classiche delle tradizioni regionali sono capaci di accontentare ogni palato, regalando gusti e sapori diversi, davvero unici e inconfondibili. Piatti realizzati con ingredienti del territorio, generalmente legati alla tradizione e che si tramandano da anni: le ricette regionali dovrebbero essere considerate patrimonio dell’Umanità.
10 ricette tradizionali regionali
Il viaggio “immaginario” di oggi ci porta lungo la nostra penisola alla scoperta di quelle che sono 10 ricette classiche delle tradizioni regionali. Un itinerario alla scoperta del gusto: dagli agnolotti piemontesi agli arancini, dalla crescia alle trofie al pesto e poi ancora lasagne, tiramisù e panettone, senza dimenticare i canederli, la ribollita e i culurgiones.
Agnolotti piemontesi
Gli agnolotti sono una ricetta piemontese che nasce con l’intento di riutilizzare la carne avanzata nei giorni precedenti, per non sprecarla. Nascono nella zona del Monferrato, ma sono oggi conosciuti in tutto il Piemonte e tutta Italia. Si tratta a tutti gli effetti di pasta ripiena: la ricetta classica piemontese prevede un ripieno di carne mista bovino-suino. Gli agnolotti piemontesi possono essere serviti con un ragù oppure in brodo: deliziosi in ogni caso!
Trofie al pesto, ricette regionali liguri
La famosissima ricetta delle trofie al pesto ha conquistato l’Italia intera. Il pesto è una salsa dal tipico colore verde conferito dal basilico la cui ricetta sembra avere origini risalenti all’epoca romana.
Stiamo parlando dell’aggiadda (agliata): una crema a base di aglio schiacciato, aceto, olio e sale che veniva utilizzata per conservare i cibi cotti. La ricetta “moderna” del pesto, invece, compare per la prima volta nell’800 all’interno del ricettario Genovese “La cuciniera Genovese“ ad opera di Giovanni Battista Ratti, noto gastronomo dell’epoca. Oggi le trofie al peste sono un piatto d’eccellenza della cucina ligure e talvolta si può trovare anche arricchito da patate e fegliolini.
Panettone, patrimonio nazionale tra le ricette regionali
Chi non ha mai gustato un panettone? Il dolce per antonomasia del periodo natalizio nasce da una vicenda alquanto insolita.
Nel lontano medioevo, Ludovico il Moro signore di Milano chiese al suo cuoco di servire un dolce durante il banchetto della Vigilia di Natale. Il cuoco bruciò il dolce che aveva preparato, e Toni, lo sguattero che lavorava in cucina, per porre rimedio decise di utilizzare un panetto di lievito che aveva tenuto da parte per Natale.
Aggiunse farina, uova, uvetta, canditi e zucchero ed ottenne un impasto particolarmente lievitato e soffice che verrà chiamato Pan di Toni, poi trasformato in Panettone. Ed è così che il Panettone è diventato il dolce che noi conosciamo oggi: una ricetta tipica della Lombardia.
Tiramisù, tra le ricette regionali contese
Un altro dolce tipico della cucina regionale è il Tiramisù. Il nome significa proprio “tirare su” nel senso di “rinvigorire” ed infatti gli ingredienti di questa ricetta tipica sono: uova, caffé, zucchero e biscotti. La ricetta del Tiramisù che noi oggi conosciamo, con la su irresistibile crema al mascarpone e savoiardi inzuppati nel caffé, compare solo dopo gli anni Cinquanta sui libri di cucina. L’origine di questo dolce è stata – ed è tutt’ora – molto discussa, tant’è che ancora oggi la paternità è contesa tra Friuli Venezia Giulia e Veneto. Resta il fatto che nonostante la discussa origine, il Tiramisù è una delle ricette di dolci regionali più famosa, anche all’estero.
Lasagne tipiche emiliane
Torniamo a parlare di un primo piatto: le lasagne. Le lasagne sono tipiche dell’Emilia e più precisamente della zona di Bologna. Oggi rappresentano uno di quei piatti quasi immancabili durante un pranzo in famiglia. Strati di pasta all’uovo, ragù, besciamella e formaggio che si alternano fino a comporre quel gusto irresistibile che noi tutti ben conosciamo. Non solo in versione classica, le varianti sono molteplici oggigiorno: ne esistono alla zucca, ai fughi, vegetariane e persino vegane.
Insomma ce n’è per tutti i gusti!
Toscana e ricette regionali, la ribollita
La Toscana è terra di grandi tradizioni ed in quella culinaria troviamo la ricetta della Ribollita. Ancora una volta ci affidiamo alla cucina povera per comporre questo piatto che i presenta come una zuppa di verdura e pane, cotta due volte: ribollita. Gli ingredienti principali sono il cavolo e la verza, arricchiti con cipolla, patate, carote e fagioli, i quali vanno a creare una zuppa dal sapore avvolgente.
Dalla tradizione tirolese: i canederli
Una gustosissima ricetta classica della tradizione tirolese: i canederli.
Ci troviamo nell’Alto Adige e ci siamo spinti fin qui per gustare questo piatto saporito che ancora una volta è tipico della “cucina povera”. Il termine originale è Knodel che deriva dal tedesco Knot , letteralmente “nodo”. I canederli sono sostanzialmente degli gnocchi di pane (dalle dimensioni più grandi degli gnocchi, a grandezza polpette in realtà) realizzati con l’aggiunta di uova, latte e poca farina.
Inoltre per conferir loro un gusto più pieno si aggiunge anche speck oppure formaggio. I canederli allo speck sono forse la ricetta più famosa ed è tipica proprio del Trentino, così come la versione al formaggi.
Ne esistono però poi molte altre varianti come i canederli ai funghi, agli spinaci, alla rapa rossa; ed anche in versione dolce: alla ricotta, alla frutta fresca, al cioccolato, al gianduia, al marzapane…
Crescia o piadina?
Non una semplice piadina, bensì una crescia! Questa ricetta è tipico della zona umbro-marchigiana ed all’apparenza potrebbe davvero confondersi con una piadina romagnola.
In realtà il procedimento per crearla prevede un particolare procedimento detto sfogliatura che consiste nell’arrotolare l’impasto a spirale per poi distenderlo successivamente con l’aiuto di un mattarello. Anche gli ingredienti sono diversi: nella crescia troviamo le uova ed il burro. E per finire l’opera: la farcitura.
In questo caso è l’unico elemento che l’accomuna alla piadina: via libera alla fantasia ed al proprio gusto.
In Sardegna con i culurgiones
Ci trasferiamo metaforicamente su una delle nostre isole maggiori: la Sardegna, per gustare i Culurgiones. I Culurgiones sono un piatto tipico dell’area centro-orientale, ma famosi in tutta la regione ed anche sulla terraferma.
Sono un particolare tipo di pasta fresca ripiena, simile ai ravioli, che si differenziano per la caratteristica forma a spiga. Il ripieno dei culurgiones può variare in base ai propri gusti e provenienza. Tra le varianti ci sono da menzionare i culurgiones ogliastri con patate, formaggio e menta.
Arancini di riso fritti o al forno
Per finire, come non nominare l’altra nostra isola maggiore: la Sicilia ed i suoi arancini di riso. Gli Arancini di riso o Arancine sono dei mini timballi di riso fritti farciti con ragù, formaggio oppure piselli.
Il loro nome deriva dalla forma e dal colore dorato che ricorda quella di un’arancia. Come abbiamo detto, gli arancini di riso possono essere di due tipologie: bianchi e rossi, a seconda del ripieno.
Inoltre la cottura può essere al forno, per una versione più leggera, ma sicuramente la versione più famosa è quella degli arancini di riso fritti.
Di Silvia Guelpa