Cosa vedere in Irlanda partendo da un film. «Da subito ho desiderato girare almeno parte del film in Irlanda e dare così una rappresentazione reale delle dimensioni dell’isola, della sua bellezza, della costa, del paesaggio, del colore della sua famosa erba e dello spettacolo di alcuni degli antichi edifici». Parola dell’irlandese doc di Belfast Kenneth Branagh, il noto regista e attore che ha firmato la realizzazione del nuovo film della Disney Artemis Fowl (disponibile dallo scorso 12 giugno su Disney +), ispirato al primo libro dell’epica, omonima serie best seller firmata da Eoin Colfer (edito da Mondadori).
Cosa vedere in Irlanda partendo da un film
La recente pellicola, interpretata dall’esordiente Ferdia Shaw nel ruolo del protagonista, vanta un cast e un team creativo “made in Ireland” che annovera, oltre al regista, l’acclamato drammaturgo e sceneggiatore di Dublino Conor McPherson, lo stesso Shaw, di Wexford, Lara McDonnell, di Dublino, e Colin Farrell, di Castlenock. Il film, che racconta di Artemis alle prese con una complessa indagine relativa alla scomparsa di suo padre (Farrell), avvenuta per mano di una misteriosa forza soprannaturale, è stato parzialmente girato in Irlanda nel 2018, in alcuni dei luoghi più belli dell’isola.
A partire, senza ombra di dubbio, da Dunluce Castle (“Dùn Libhse” in gaelico), maniero di origine medievale, ristrutturato nel XVI secolo in stile scozzese, che si trova in Irlanda del Nord, nella contea di Antrim, e le cui rovine si stagliano in cima a una scogliera sulla Causeway Coast. Da non dimenticare che la Causeway Coastal Route, che collega Belfast a Derry-Londonderry, è stata designata come uno tra i cinque percorsi più belli al mondo).
Il castello è stato costruito su una superficie di basalto proprio a picco sull’Oceano Atlantico ed è un luogo che esercita decisamente un forte fascino. E, manco a dirlo, le rovine hanno fatto da scenario anche alla fortunata serie statunitense Il trono di Spade.
Kenneth Branagh e The Giant’s Causeway
Cosa vedere in Iralanda partendo da un film. Proprio qui vicino si trova una delle attrazioni turistiche più note in Europa: la famosa Giant’s Causeway, una meraviglia geologica, Patrimonio Unesco dal 1986, che colpisce subito per la sua particolare struttura, fatta di migliaia di enormi colonne basaltiche esagonali che emergono dalle acque dell’oceano, formatesi a seguito di un’eruzione vulcanica risalente a circa 60 milioni di anni fa.
E dato che siamo in Irlanda, anche a questo proposito non può certo mancare il contorno di leggende… Si narra infatti che il nome di questa area (all’interno di una riserva naturale nazionale, paradiso per varie specie di uccelli) debba la sua origine alle vicende legate alla lotta tra due giganti; ma c’è anche chi sostiene una tesi ben più romantica, e cioè che la celeberrima strada sia stata costruita da un gigante innamorato, per riuscire a raggiungere la sua bella in Scozia. «Bisogna solo andare in un posto come The Giant’s Causeway – ha sottolineato infatti Kenneth Branagh – per credere che in Irlanda le fate esistano, perché in qualche modo quel paesaggio incredibile deve essere stato creato».
Che si creda alle fate oppure no, e quale che sia la genesi di questo luogo unico, c’è un’altra curiosità connessa alla sua innegabile attrattiva: pensate che a rimanere fortemente colpiti da questa vista così particolare fu persino il gruppo musicale britannico dei Led Zeppelin. Che per il suo quinto album del 1973, House of the Holy, fece creare una copertina ispirata a “Childhoods End”, romanzo del noto scrittore di fantascienza Arthur Charles Clarke (autore anche di 2001: Odissea nello spazio), ambientata proprio nella località in questione, dove all’epoca venne allestito un set fotografico.
Seguendo il fil rouge cinematografico
Tornando al nostro fil rouge cinematografico, un altro dei posti diventati luoghi chiave nella storia del film è la casa di Artemis, Fowl Manor. Ispirata a Loftus Hall, è un’imponente dimora sulla penisola di Hook, nella contea di Wexford. Qui lo scrittore Eoin Colfer, il “papà” di Artemis, ha lavorato quando era adolescente. Qui ha immaginato la vita della famiglia Fowl: “E’ molto più facile scrivere un libro quando hai il “luogo fisico” nella mente e ne conosci, pertanto, tutti i corridoi, i tunnel e i segreti“.
La contea di Wexford, che si trova nell’Ancient East irlandese, è una regione ricca di storia, che ospita monumenti neolitici di 5000 anni fa, centinaia di castelli e una tradizione narrativa di fama mondiale: «L’Irlanda è il luogo più magico della terra – sostiene Colfer – e ciò proprio grazie alla sua mitologia, visto che siamo stati gli ultimi a comunicare con le fate prima che andassero sottoterra».
Artemis Fowl, genio dodicenne
Cosa vedere in Irlanda partendo da un film. L’epica serie di Eoin Colfer, nata nel 2002, è stata tradotta in 44 lingue e ha appassionato 25 milioni di lettori in tutto il mondo, con 470mila copie vendute solo in Italia. Ma chi è davvero Artemis Fowl? Un piccolo genio, un criminale o entrambe le cose? Quel che è sicuro è che si tratta di un dodicenne con un quoziente intellettivo al di fuori di qualsiasi classificazione, che discende da una stirpe di illustri malfattori, e che non ci pensa due volte a mettere la sua mente brillante a servizio dell’illecito.
Tant’è che, per rimpinguare il patrimonio di famiglia, Artemis ha ideato il colpo più insolito e audace del secolo: impadronirsi dell’oro che il Piccolo Popolo custodisce gelosamente da millenni. Peccato che gli ostacoli siano tanti, e imprevedibili: bisognerà rapire il capitano della Libera Eroica Polizia, una fata, e fare i conti con ogni sorta di creatura, da elfi armati a troll sanguinari, arrivando persino a correre il rischio di scatenare una guerra interspecie. Un ragazzino impegnato e impegnativo Artemis… Un personaggio che affronta le più disparate avventure destreggiandosi con astuzia, intuito, nervi saldi e coraggio, tra continui colpi di scena.
Miti e leggende della cultura irlandese
Non c’è che dire… Le fate sono decisamente presenti nella cultura irlandese, e la tradizione favolistica di questo paese è una delle più ricche del mondo. Forse nessun’altra nazione ha compiuto studi così approfonditi e così estesi sul folclore, inteso come fulcro della tradizione, specchio dell’identità nazionale e rappresentazione fondamentale delle credenze provenienti dalla viva voce della gente, legate in particolare modo all’ambito del ‘misterioso’. Elfi e folletti non mancano mai nei tanti racconti -commoventi, divertenti o spaventevoli- capaci di far comprendere quanto la fede nel soprannaturale sia insita nelle radici culturali del popolo irlandese.
Cosa vedere in Irlanda partendo da un film: White Rocks Beach, natura selvaggia
Oltre ai patiti di favole e leggende, a subire il fascino degli scenari ripresi nel film saranno sicuramente anche gli appassionati di surf e di golf, nonché gli amanti delle spiagge ampie e battute dal vento. Un altro set del film è infatti la White Rocks Beach a Portrush (sede del Royal Portrush Golf Club che ha ospitato il 148° Open nel 2019). Una natura selvaggia, uno scenario anch’esso ammaliante e decisamente invitante. «I paesaggi sono fantastici – ha dichiarato Branagh proprio in occasione dell’uscita del film-, quindi spero davvero che, guardandoli, agli spettatori venga voglia di venire qui per vedere quelle scogliere e fare surf su quelle spiagge».
Cosa vedere in Irlanda partendo da libri e fotografia
Uscirà a settembre per Damiani Editore From the Pope to a Flat White. Ireland 1979-2019 di Martin Parr, fotografo membro della Magnum dal 1994, e presidente dell’agenzia dal 2013 al 2018. Negli ultimi 40 anni Martin Parr si è dedicato a più riprese all’Irlanda, immortalando i momenti e i cambiamenti più significativi che hanno contraddistinto la storia di questo paese. Dalla visita del Papa nel 1979, quando un terzo della popolazione seguì l’evento, al fenomeno dilagante delle start up a Dublino, a eventi un tempo assolutamente impensabili, come l’approvazione dell’aborto e i matrimoni gay nel 2019.
Parr ha vissuto nell’Irlanda dell’Ovest tra il 1980 e il 1982, e ne ha fotografato anche gli aspetti più legati alla tradizione rurale, documentando le fiere dei cavalli così come le danze popolari. Si è dedicato inoltre al Nord, realizzando vari reportage e approfondendo il tema dei Troubles, conflitto tra Unionisti e Nazionalisti iniziato negli anni ’60 e marcato da eventi tragici e assai noti, come la strage del Bloody Sunday del 1972, cantata anche dagli U2. E di come questi questi conflitti siano diventati lo spunto e il focus di un nuovo boom turistico, dopo il Good Friday Agreement, accordo di pace del 1998.
di Paola Babich
INFORMAZIONI
https://www.ireland.com/it-it/
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