VILLA LITTA: WILD AND WOW
IN MOSTRA A LAINATE
Animali selvaggi materializzati
Chi, nelle tiepide atmosfere del primo autunno lombardo, si sia recato a visitare Villa Litta a Lainate, a 10 km. da Milano, ha avuto una piacevole sorpresa. Collocati ad arte nel vasto cortile d’onore, nelle sale dell’edificio cinquecentesco e del “Quarto Nuovo” settecentesco, ma anche nel suggestivo Ninfeo e nel Parco Storico, comparivano come per incanto animali selvaggi materializzati “life-style”, ovvero ricreati nelle loro reali dimensioni in natura.
Un “bestiario” che appariva quasi una citazione al serraglio dei rari animali esotici mantenuti da Gian Galeazzi Visconti, primo duca di Milano, nel giardino del Castello di Pavia e negli altri suoi splendidi parchi, in epoca, il Rinascimento, in cui vigeva la moda di popolare le tenute aristocratiche con belve insolite per suscitare stupore, meraviglia e ammirazione nei contemporanei.
Emozioni positive suscitate dallo scultore
Ad accogliere i visitatori negli spazi indoor e outdoor di Villa Litta, già per sé stessi scenografici, si incontravano sculture iperrealiste, silenziose comparse dallo sguardo espressivo, quasi leit-motif da pièce teatrale che impressionavano e coinvolgevano emotivamente, suscitando, verso l’esotico mondo degli animali selvaggi, sentimenti d’amore e di stupore, non di paura, forse per gli occhi dallo sguardo incredibilmente umano o per la maestosa immobilità della postura che sembrava farne preziosi simboli fuori dal tempo.
Lo scultore Michele Vitaloni vuole, infatti, con l’impatto della sua arte, suscitare emozioni positive, quasi affettuose nei riguardi degli animali che ama e che ritrae nei minimi particolari, utilizzando pasta di legno che dipinge a olio, con una tecnica dalla resa perfetta. Si tratta di procedure che possono richiedere anche mesi di lavoro e che si basano sempre sullo studio della natura, documentata con foto e disegni, anche quando i soggetti raffigurati siano di piccole dimensioni, come scarabei o grilli realizzati in fusione di bronzo.
L’amore per gli animali è il leit-motif della mostra
Indubbia è l’abilità tecnica dello scultore iperrealista i cui animali selvatici sembrano materializzazioni in carne ed ossa, ma c’è di più. Ad animare la sua innata abilità manuale nel riprodurre gli animali selvatici è, in realtà, un irrefrenabile amore per la natura di cui è esperto conoscitore con studi ed esperienze maturati sul campo, fin dai tempi dei suoi esordi quando, durante il suo servizio civile nell’Oasi del WWF di Orbetello, in occasione di una sessione di inanellamento di volatili limicoli, aveva creato in carta pesta e colori a tempera, i suoi primi uccelli da richiamo, belli da sembrare veri.
E’ vero che se si fa coincidere l’attività lavorativa con la propria passione, si ha una marcia in più. Diventato caporedattore/illustratore della rivista “Orsa”, ha l’opportunità di realizzare reportages illustrativi e fotografici a pieno raggio, seguendo solo l’impulso della sua curiosità, come nel 1996 in Botswana dove scopre il suo stretto legame con la natura africana.
Esposizioni con obiettivo scopi benefici
A decidere, poi, il suo ingresso nel mondo della Wildlife Art sarà una sua lunga permanenza all’International Wetland Research Bureau a Slimbridge in Inghilterra, per lavori su specie minacciate di avifauna. Ora che è diventato uno dei più importanti artisti mondiali di questo genere con più di 50 mostre al suo attivo in rinomati luoghi espositivi in tutto il mondo, dalla Royal Geographical Society di Londra, al Castello Brown di Portofino, dalla Biennale di Venezia, alla Barclays Bank di Montecarlo, continua ad essere impegnato attivamente nella salvaguardia degli animali che sono sua fonte d’ispirazione, tant’è che molte delle sue esposizioni hanno tra gli obiettivi anche scopi benefici volti a sostenere progetti di conservazione come, giusto per citarne uno, il “Leopard Conservation Project”.
Perfino la Christie’s a Londra batte le sue opere. Un successo meritato.
Dai suoi viaggi nel mondo, ritorna sempre con gioia nel suo nido nascosto nel verde, la sua raffinata dimora/laboratorio, a Barzanò, sul lago di Como.
Per informazioni: www.villalittalainate.it – www.michelevitaloni.com
testo e foto di Maria Luisa Bonivento