Un appuntamento molto originale al Teatro Malibran di Venezia , che vedrà venerdì 19 gennaio 2018 andare in scena per la prima volta in tempi moderni “Le metamorfosi di Pasquale”, farsa giocosa per musica in un atto, su libretto del veneziano Giuseppe Maria Foppa, musicata da Gaspare Spontini per il Teatro Giustiniani in San Moisè nel carnevale del 1802. L’opera, riscoperta nel 2016 grazie al ritrovamento della partitura manoscritta, sarà presentata in un nuovo allestimento prodotto dalla Fondazione Teatro La Fenice con la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi e nell’ambito del progetto «Atelier della Fenice al Teatro Malibran», realizzato in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Venezia. Con la regia di Bepi Morassi e la direzione musicale è affidata a Gianluca Capuano, che sarà alla testa dell’Orchestra del Teatro La Fenice.
Lavoro giovanile, Le metamorfosi di Pasquale è un tassello fondamentale per comprendere nell’insieme l’opera e il percorso musicale di Gaspare Spontini (1774-1851): appartiene infatti a quella fase cruciale del percorso del musicista marchigiano, tutta italiana, immediatamente precedente il suo trasferimento a Parigi, dove grazie ai grandi successi della Vestale (1807) e di Fernand Cortez (1809) divenne uno dei compositori più apprezzati nelle scene di Francia.
Il ritrovamento del manoscritto delle Metamorfosi di Pasquale, che era conservato nella biblioteca del castello d’Ursel a Hingene, in Belgio, è stato annunciato nel giugno 2016 dalla stessa contessa Ursula d’Ursel e dai ricercatori della biblioteca del Conservatorio Reale di Anversa.
Sulla partitura, per il direttore Gianluca Capuano «si tratta di un tipo di scrittura sempre molto brillante e assolutamente funzionale alla situazione scenica, ma che allo stesso tempo non rifugge dalla ricerca tecnico-armonica e dalla sapienza contrappuntistica. In questo lavoro troviamo evidenti spunti della scuola napoletana da cui il compositore proviene».
L’intreccio della vicenda è imperniato sulla figura di Pasquale, maldestro avventuriero che tornando al villaggio dopo anni di peregrinazioni in cerca di fortuna, addormentatosi sotto un albero, si risveglia nei panni di un marchese, con tanto di servo (Frontino) a sua disposizione.
Lungi dal sospettare un inghippo, Pasquale tenterà di approfittarne dapprima per rifocillarsi a sbafo e poi per riconquistare il cuore di Lisetta, un tempo sua promessa sposa, ma poi da lui abbandonata e ora in procinto di convolare a nozze proprio con Frontino. In realtà questa situazione è stata creata deliberatamente da Frontino stesso per consentire al vero marchese di evitare guai con la giustizia e di aver così modo di riuscire a ottenere la mano di Costanza, figlia del barone.
L’allestimento veneziano si basa sull’edizione critica a cura di Federico Agostinelli. Scene, costumi e luci sono a cura della Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, in particolare le scene sono di Piero De Francesco, i costumi di Elena Utenti. Nel cast figurano Francesco Basso nel ruolo del barone, Michela Antenucci in quello di Costanza, Christian Collia nel doppio ruolo del cavaliere/sergente, Irina Dubrovskaya in quello di Lisetta; Giorgio Misseri sarà il marchese; Carlo Checchi, Frontino; Andrea Patucelli, Pasquale.
Ecco il dettaglio delle recite: venerdì 19 gennaio ore 19.00 ; domenica 21 ore 15.30; martedì 23 ore 19.00; giovedì 25 ore 19.00 e sabato 27 gennaio ore 15.30.
Enrico Gusella
Foto di Michele Crosera