PARCO NAZIONALE GRAN PARADISO: ALCUNI MUST INVERNALI
AVVOLTI DALL’ATMOSFERA INCANTATA DELL’INVERNO
Parco Nazionale Gran Paradiso in inverno o per trascorrere le vacanze natalizie immersi nel magico candore dell’area protetta: ecco alcune idee da poter sfruttare.
Il freddo pungente è corroborante, ma vuoi mettere una bella sauna fumante o un profumatissimo bagno nel fieno?! Al Parco ci sono diverse strutture alberghiere dotate di piccole spa di grande charme, come quella dell’Hotel Bellevue, quella dell’hotel Sant’Orso e quella dell’hotel du Grand Paradis, tutte a Cogne.
Non c’è inverno che si rispetti senza una passeggiata in ciaspole! Le racchette da neve, che negli ultimi anni hanno conosciuto un’ampia diffusione, consentono di muoversi agevolmente anche con la neve fresca: fanno poco rumore e sono quindi il mezzo ideale per spostarsi nei boschi o sui sentieri alla ricerca di animali.
Per i più romantici poi ci sono anche le passeggiate in notturna, suggestivi sogni ad occhi aperti. Alcuni itinerari qui: http://www.pngp.it/visita-il-parco/sentieri-ed-escursioni/escursioni-con-le-ciaspole
Una zuppa per riscaldarsi
Durante l’inverno al Parco le temperature scendono molto e, dopo tante ore trascorse all’aperto, c’è la necessità di scaldarsi con qualcosa di caldo: e allora niente di meglio della Zuppa del Gran Paradiso, fatta con ingredienti tipici, come patate, cipolle o porri, pane rustico, formaggi e diverse erbe spontanee. Ogni ristorante del Parco ha la propria versione, tutte saporite: da provare! www.pngp.it/marchio-qualita/zuppa-del-gran-paradiso . Nell’area protetta più antica d’Italia si trovano ancora alcuni anziani che portano avanti attività artigianali miracolosamente scampate all’oblio, tradizioni tramandate di padre (o madre!) in figlio e oggi appannaggio di pochissimi depositari: fra i più curiosi le Dentellières de Cogne, donne che, con mani sapienti e tecnica antica, creano delicati pizzi al tombolo, e le donne che cuciono a mano i scapin, i tradizionali scarpini in lana cotta.
Non c’è inverno senza neve e non c’è neve senza sci! Al Parco si possono praticare lo sci di fondo, disciplina che permette di ammirare il paesaggio, spostandosi senza far molto rumore, e anche lo sci alpino.
Sci di fondo per uno stretto contatto con la natura
Sono tante le piste da sci di fondo: sul versante piemontese segnaliamo quella che costeggia il lago di Ceresole Reale, mentre sul versante valdostano, la regina incontrastata delle piste è certamente Cogne, capitale italiana dello sci nordico che vanta 80 chilometri di piste e ben 12 anelli!
Per lo sci di discesa si può scegliere fra tante piste, ma noi vi segnaliamo quella di Valsavarenche, un piccolo impianto nell’unica valle interamente situata all’interno dell’area protetta: qui si trova una seggiovia biposto che serve le tre piste, adatte a chi vuole sciare a stretto contatto con la natura e osservare camosci e stambecchi nel loro contesto naturale, lontano dalle folle dei comprensori sciistici più blasonati!
Mille occasioni per incontrare la fauna del Parco
Per i più piccoli sono presenti baby park sulla neve a Cogne e Rhêmes-Notre-Dame nel versante valdostano e a Piamprato in quello piemontese.
Durante l’inverno tanti animali vanno in letargo, ma altri, mossi dalla necessità di trovare cibo, si spingono fino a bassa quota. Per osservarli sono necessari un po’ di pazienza, un occhio allenato e… parlare a bassa voce! Per avere più possibilità di incontrare la fauna del Parco e per conoscerne segreti e abitudini, rivolgetevi alle guide: con la loro passione e profonda conoscenza dell’area protetta e dei suoi abitanti sapranno davvero meravigliarvi.
Il cielo in tutto il suo splendore
Lontano dalle grandi fonti luminose, il cielo appare in tutto il suo splendore: una superficie infinita, di un nero profondo, punteggiata da milioni di lucine. Al PNGP si può non solo godere di questo spettacolo romantico e ormai inusuale nelle grandi città, ma si può imparare a riconoscere le stelle, le nebulose, le galassie, i loro nomi e le strane forme che assumono le costellazioni nel cielo invernale.
In alcune particolari zone che si trovano al limitare del versante valdostano del Parco c’è un microclima peculiare che permette la coltivazione della vite. Vitigni come il Petit Rouge, il Pinot Grigio e Nero, il Mayolet, il Fumin e il Syrah trovano qui il loro habitat perfetto e la produzione dei vini che ne derivano è legata a doppio filo a due gruppi di vignaioli, gli Anselmet, una famiglia che fa vino da sempre, e la CoEnfer, una piccola cooperativa di produttori locali.
Less is more. Un Capodanno senza botti, da trascorrere nella neve, sotto il cielo stellato brindando con un calice di bollicine: romantico, ecosostenibile, originale, molto amato dagli appassionati di natura e da chi cerca un’idea insolita.
E poi, privi dei postumi da festeggiamento, il primo dell’anno si può uscire per una passeggiata con le ciaspole o una bella sciata oppure dedicarsi al dolce far niente, sorseggiando una cioccolata calda e ammirando l’incantevole panorama del Parco.